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Scuole di Specializzazione mediche: sostegno per il futuro del Sistema Sanitario Regionale

Da qualche giorno (26 gennaio) hanno preso servizio altri 366 medici iscritti al primo anno delle 36 Scuole di Specializzazione dell’Ateneo e altri 23 si accingono a breve ad essere arruolati attraverso lo scorrimento delle graduatorie nazionali che verrà deciso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).

Questo numeroso contingente va ad aggiungersi alle centinaia di colleghi e colleghe che frequentano gli anni successivi di queste Scuole, elevando il numero di medici universitari in formazione specialistica presso le strutture sanitarie modenesi, reggiane e delle reti formative nel corrente anno, a 1.032. Questo rappresenta un importante segnale nella direzione dell’incremento di medici specialisti che, nei prossimi anni, contribuiranno ad elevare la qualità dell’assistenza nel nostro territorio e nell’intero paese.

L’accesso alle Scuole di Specializzazione del settore medico, la cui durata varia da un impegno di 3 fino a 5 anni, è riservato a coloro che hanno conseguito il diploma di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, i cui requisiti e modalità sono specificati da un bando annuale nazionale, gestito direttamente dal MUR.

Molti di questi iscritti alle Scuole di Specializzazione di area medica dell’Ateneo, probabilmente da marzo, come i loro colleghi/e delle altre Scuole di Università emiliano-romagnole (in tutto 5.540 medici), potranno essere utilizzati nella campagna vaccinale, quando questa entrerà nella sua massima intensità di azione.

A seguito di un accordo, in via di perfezionamento, tra i Presidi delle Facoltà di Medicina delle 4 Università emiliano-romagnole e la parte pubblica istituzionale, gli specializzandi, a prescindere dall’anno di frequenza, avranno infatti l’obbligo di effettuare un mese (anche non continuativo) del loro periodo formativo presso un presidio vaccinale, eventualmente posizionato anche al di fuori della rete formativa. Ovviamente questo periodo è considerato periodo formativo ed è coperto dalle tutele assicurative.

L’Osservatorio Regionale dei Presidi delle Facoltà di Medicina – commenta il Professor Giorgio De Santis, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena, – è già al lavoro per creare un’organizzazione di medici specializzandi che tenga conto della richiesta numerica regionale e della forza vaccinale relativamente alle sedi della vaccinazione stessa in modo da poter procedere all’identificazione dei turni. Trattasi ovviamente di un momento formativo unico e solidale, pertanto si cercherà inizialmente di utilizzare medici specializzandi nel cui percorso formativo sono comprese le nozioni sulle vaccinazioni e simultaneamente si procederà a brevi corsi di formazione per gli altri.

Significativamente dall’anno scorso, dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19, l’ingresso nelle Scuole di Specializzazione medica di Unimore è stato incrementato di oltre il 62%, grazie ad una disponibilità di posti passata da 240 complessivi e 389, e a fare la “parte del leone” in considerazione della emergenza sono state soprattutto le Scuole di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva e del Dolore che ha reclutato 38 nuovi iscritti, Medicina d’Emergenza-Urgenza con 34 nuovi iscritti, Medicina Interna con 19.

Il cospicuo incremento di iscritti alle nostre Scuole di Specializzazione registrato quest’anno – dichiara il Rettore Unimore Carlo Adolfo Porroè doppiamente positivo, in quanto da un lato consente ad un maggior numero di laureati e laureate in Medicina e Chirurgia di proseguire nel loro percorso di formazione, dall’altro riconosce l’alta qualità della Facoltà medica del nostro Ateneo. I giovani iscritti contribuiranno presto alla prevenzione del Covid-19, e sotto la guida dei nostri docenti acquisiranno nel corso degli anni di specializzazione le competenze indispensabili per contribuire al futuro in modo determinante al mantenimento di alti livelli di prevenzione, diagnosi e cura.

Durante il periodo di frequenza della Scuola di Specializzazione gli iscritti/e godranno del sostegno di una Borsa di studio erogata dall’Università, cui si può aggiungere, in relazione all’emergenza (ma solo per gli specializzandi degli ultimi 2 anni) un’integrazione prevista per quanti sono titolari di “contratti Covid-19 per l’emergenza”, cumulabile con l’importo del trattamento economico ricevuto dall’Università.

Le 389 Borse di studio relative ai nuovi ammessi alle 36 Scuole di Specializzazione Unimore sono finanziate per gran parte del MUR (361), ma anche dalla Regione Emilia-Romagna (19), dalla Repubblica di San Marino (4), da Privati (3), INPS (1) e SSN (1).

 

















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