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San Geminiano: niente corteo a Modena. In Duomo i tradizionali doni votivi simbolici

Quest’anno niente corteo per San Geminiano, ma la tradizione dei doni da parte del Comune è stata comunque rinnovata, nei giorni scorsi, con la consegna dei ceri e dell’olio che viene utilizzato per la lampada accesa nella cripta che ospita il sepolcro del santo. Domenica 31 gennaio, alla messa delle 11 in Duomo a cui prenderà parte anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli con il gonfalone della città, quindi per evitare assembramenti e nel rispetto delle misure anti Covid-19 non arriverà il corteo con la banda, le autorità e i valletti in livrea gialloblù.

La funzione nella Cattedrale si svolge, anche quella in forma contingentata, concelebrata dall’Arcivescovo don Erio Castellucci. I doni votivi del Comune, nel segno di una antichissima tradizione in onore del Patrono, sono i ceri e l’olio per la lampada che nella cripta del Duomo arde perennemente davanti al sepolcro del Santo Vescovo. A causa della pandemia, nel giorno della festa la cripta non sarà accessibile per la devozione e le preghiere dei fedeli (si potrà entrare nei giorni precedenti domenica, nel rispetto della capienza massima consentita e delle misure sanitarie: mascherina, distanziamento interpersonale, disinfezione mani).

La Messa delle 11, alla quale partecipano anche autorità civili e militari, per il contingentamento prevede una capienza limitata da non superare, ma potrà essere seguita da casa dai fedeli, in quanto sarà trasmessa in televisione da Tv Qui (canale 19 del digitale terrestre) e Trc (canale 11 del digitale terrestre) oltre che in diretta streaming sui siti internet www.tvqui.it e www.modenaindiretta.it.

Alle celebrazioni modenesi, sempre a causa della pandemia, non potranno partecipare, come avveniva ogni anno, i rappresentanti con i gonfaloni di San Giminiano e Pontremoli (che hanno anch’esse per patrono San Geminiano).

 

ARTE E PATRONO CON I MUSEI CIVICI ONLINE

Con Palazzo dei Musei ancora chiuso al pubblico per la pandemia, i Musei civici di Modena domenica 31 gennaio affidano a pillole social la tradizionale visita dedicata alle espressioni artistiche della devozione a San Geminiano attraverso il racconto delle opere dedicate al Santo conservate. E invitano a scoprire anche aspetti meno noti della millenaria vitalità del culto del patrono cittadino nel giorno della sua festa.

Le pillole online saranno pubblicate su Instagram (museicivicimodena) e Facebook (www.facebook.com/museicivicimodena).

I reperti e le opere d’arte, fra tardo antico e barocco, che vengono presentate sono state selezionate con l’intento di riunire le testimonianze del contesto tardo antico in cui visse il santo, la tradizione agiografica, il rapporto tra il santo e la sua città, le forme della devozione. Vengono ripercorse le tappe del legame plurisecolare istituitosi tra il santo patrono e la comunità cittadina.

Tra le opere compare il San Geminiano dipinto da Nicolò dell’Abate per le Beccherie, il pubblico macello costruito nei pressi di piazza Grande per volere dei conservatori della magnifica comunità tra il 1537 e il 1538, opera di proprietà della Galleria Estense, esposta nella sala dell’arte sacra dei Musei civici.

Altra opera di cui si parla è il gonfalone di seta con “San Geminiano che intercede per la cessazione della peste”, collocata nella sala del Vecchio consiglio di Palazzo comunale dove troneggia al di sopra degli stalli dove sedevano i Conservatori. Il dipinto fu realizzato da Ludovico Lana nel 1633 per volere dei conservatori e raffigura il patrono che per proteggere la città dalla pestilenza chiede l’intercessione della Madonna del Rosario, eletta a protettrice di tutta la città nello stesso anno.

In origine il dipinto era uno stendardo processionale, per questo entrambi i lati della tela sono dipinti, e per più di un secolo lo stendardo fu impiegato nella solenne processione annuale che partiva dal Duomo e si concludeva nella chiesa di San Domenico, dove un’importante cappella era dedicata alla Madonna del Rosario. Dopo la metà del Settecento l’opera fu trasformata in dipinto e collocato nel palazzo.

Di notevole interesse anche la veduta di Modena dipinta nella parte inferiore per l’attenta restituzione della cinta muraria cittadina, con i suoi terrapieni, per la presenza della scomparsa Porta Bologna con il ponte levatoio e l’aquila estense alla sommità. Dal tessuto abitativo ancora medievale disseminato di torri emergono gli edifici emblematici della città: la Ghirlandina, la torre mozza e la torre dell’orologio di Palazzo Comunale con il suo cupolino sovrastato dall’angelo trombettiere e la chiesa di san Vincenzo, da poco ricostruita, con la facciata ancora grezza.

Vescovo di Modena nel IV secolo e patrono fin da epoca altomedievale, San Geminiano è stato nei secoli punto di riferimento non soltanto per la Chiesa locale, ma anche per il Governo cittadino, al punto che la sua figura è divenuta in diverse occasioni strumento di aggregazione della comunità locale e simbolo della città.

Informazioni online (www.museicivici.modena.it).

IN MILLE PER LA “VIRTUAL CORRIDA”

Sono già un migliaio i podisti modenesi iscritti alla 47ª edizione della Corrida di San Geminiano, la popolarissima corsa che quest’anno, per rispettare le restrizioni per il contenimento del Covid 19, sarà individuale e social.

La manifestazione organizzata dall’Associazione sportiva La Fratellanza 1874, con il patrocinio del Comune di Modena e il sostegno di BPER Banca, è diventata, infatti, una #VirtualCorrida: ogni iscritto percorrerà la classica distanza di 13 chilometri e 350 metri, sempre in occasione della festa del patrono, sabato 30 e domenica 31 gennaio, ma da solo, su un tracciato a scelta, sfidando a distanza gli altri appassionati. Tutti i partecipanti, compresi i cadetti dell’Accademia militare di Modena che, come ogni anno, ha confermato la presenza, dovranno indossare obbligatoriamente la maglietta celebrativa dell’evento e fotografarsi per poi postare la propria immagine sul sito della Fratellanza dove, anche se solo virtualmente, si ricomporrà il gruppo dei fedelissimi della corsa che rappresenta la città.

Ci si può iscrivere fino a venerdì 29 gennaio, presso la sede della Fratellanza, in via Piazza 75 a Modena, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, ritirando anche la maglietta celebrativa dell’evento. Tutti gli appassionati che avranno postato la loro immagine, e il tempo impiegato, sui social della Fratellanza, che avrà cura di postarle su tutti i propri social per ricostruire l’andamento complessivo dell’edizione 2021 della Corrida di San Geminiano.

Una parte del ricavato delle quote di iscrizione sarà destinata a una realtà locale impegnata nella lotta al Covid 19 che sarà scelta in accordo con le autorità sanitarie.

















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