“Indifferenti agli elevati tassi di mortalità per inquinamento atmosferico che caratterizzano il bacino padano – per il superamento dei livelli di polveri sottili la commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione con l’obbligo, pena sanzioni economiche, di presentare entro il 20 febbraio un piano credibile per riportare l’aria delle regioni padane entro i parametri europei – e ai sempre più frequenti eventi alluvionali provocati dal consumo di suolo e dal cambiamento climatico gli amministratori locali e regionali continuano ad insistere per realizzare infrastrutture come la Bretella e la Cispadana, che sicuramente aggraveranno questi problemi”.
Così i Comitati NoBretella e No Autostrada Cispadana che proseguono: “Sembrano del tutto incapaci anche solo di immaginare un sistema della mobilità più sostenibile, diverso dal trasporto su gomma per le merci e dell’automobile privata per le persone.
Ora, grazie all’inserimento nel Decreto “Ristori quater” e nella legge di stabilità 2021 per trasformare la Società Autobrennero in una “in house” con la liquidazione dei soci privati annunciano l’apertura dei cantieri entro l’anno.
Che la trasformazione in una società “in house” non sia conseguenza di un ripensamento del ruolo del pubblico nella gestione dei servizi e delle infrastrutture ma solo un espediente per aggirare la normativa europea e rinnovare per altri 30 anni la concessione, scaduta nel 2014, ad Autobrennero senza passare per una gara”.
“Perché Bretella e l’Autostrada Cispadana – continuano – non solo sono dannose per salute e ambiente e non danno risposte ai problemi di congestionamento e di mobilità all’interno nei territori interessanti ma si basano su piani economici finanziari poco credibili con flussi di traffico sovrastimati, di qui la necessità per Autobrennero S.p.a, il maggior azionista delle due società che hanno vinto le gare per la ostruzione e la gestione dei due nuovi tratti autostradali di poter contare sugli utili derivanti dalla concessione dell’A22.
Sul percorso per la liquidazione dei soci privati e il rinnovo senza gara della concessione ci sono problemi e ostacoli che potrebbero rallentarlo e fermarlo. Il primo riguarda il valore delle azioni dei soci privati, che loro valutano in 160 milioni di euro, mentre la Corte dei conti del Trentino-Alto Adige lo colloca in una forbice tra i 50 e i 70 milioni di euro, con l’avvertimento agli amministratori pubblici che il “riconoscimento di importi indebiti a favore dei privati, saranno forieri di profili di responsabilità erariale in capo ai soggetti che vi dovessero dare corso”.
Tutto da verificare sarà poi il giudizio della Commissione Europea sull’operazione ideata al solo scopo di sfuggire alla gara.
Molto discutibile è poi la proroga e la rateizzazione fino al 2028 concessa ad Autobrennero Spa per il trasferimento al bilancio dello Stato degli 800 milioni di euro del Fondo ferrovia, le risorse accantonate in regime di esenzione fiscale per la costruzione del tunnel di base del Brennero. Non sono soldi della concessionaria, ma dei cittadini italiani, non possono essere usati per liquidare i soci privati”.
“Per quanto ci riguarda non possiamo che ribadire la necessità di cancellare Bretella e Autostrada Cispadana puntando su un sistema della mobilità meno squilibrato che permetta di spostare merci e persone dalla gomma e dall’automobile privata alla ferrovia e al trasporto pubblico e per quanto riguarda la Cispadana scegliendo di superare il modello “autostrada” per privilegiare la costruzione di una strada a scorrimento veloce, meno impattante e permeabile anche alle esigenze della mobilità locale.
A questo, e ad opere come la Bretellina ferroviaria Dinazzano-Marzaglia, e non a infrastrutture del secolo scorso – conclude la nota del Comitato No Bretella-Si Mobilità Sostenibile e del Coordinamento cispadano NO autostrada – SI’ strada a scorrimento veloce – dovrebbero dedicare le loro energie il presidente della Provincia Tomei, quello della Regione Emilia Romagna Bonaccini e l’Assessore regionale alla mobilità Corsini”.