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Fitto programma di interventi da realizzare nel comprensorio montano del Burana

Se l’inverno non è la stagione dell’operatività, sul fronte appenninico, è il periodo della programmazione e organizzazione dei lavori che verranno realizzati non appena le condizioni meteo lo renderanno possibile. Programmazione scaturita dal protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, UNCEM E ANBI Emilia-Romagna e dalle sinergie tra Consorzio, Comuni e Unione di Comuni e Agenzia regionale per la sicurezza territoriale.

Il Presidente Francesco Vincenzi: “Si è tenuto conto delle criticità emerse dagli oltre 70 sopralluoghi di ricognizione che si effettuano mediamente ogni anno, dalle segnalazioni di Enti e di privati, con un’attenzione alla prevenzione a dimostrazione dell’impegno crescente per la cura delle fragilità delle zone appenniniche”.

L’opera preventiva di difesa dal dissesto idrogeologico ha dimostrato di essere premiante anche in occasione delle abbondanti precipitazioni di dicembre, quando, ad esempio, una tempestiva ricostruzione a tempo di record del ponte sul Fosso Piaggia a Canevare di Fanano ha permesso di reggere l’urto della massa d’acqua che si è riversata sulla struttura.

“La prevenzione anima anche lo spirito con cui ci siamo impegnati per la stesura dei 42 progetti rientranti nel Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, aggiunge Vincenzi. Si tratta di investimenti nelle aziende agricole per preservarne il potenziale produttivo dai movimenti franosi. Gli interventi, che verranno gestiti dal Consorzio, sono stati già approvati e finanziati per 4.782.271 di euro dalla Regione Emilia-Romagna, sempre in prima linea nelle azioni di difesa del territorio. Nei prossimi mesi verranno realizzati i primi 13 interventi del PSR dell’importo di euro 1.435.462,55 a cui si aggiungono n. 41 interventi per euro 1.277.601 impegnati dal Burana per l’intero comprensorio, di cui alcuni già realizzati, che partiranno a breve e che daranno un contributo concreto per cambiare il volto al nostro Appennino. Per invertire la tendenza all’abbandono di zone dal grande potenziale turistico, abitativo e produttivo, la lotta al dissesto idrogeologico è essenziale”.

Il Direttore generale, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge che “per quanto riguarda i lavori affidati si tratterà di drenaggi, muri di sostegno, consolidamento briglie, sponde e viabilità compromessa da frane, pulizia di torrenti e fossi invasi dalla vegetazione infestante, attività fondamentale per agevolare i deflussi in caso di precipitazioni intense e prolungate come accaduto in dicembre. I lavori sono disseminati su tutto il territorio collinare e appenninico sia modenese che bolognese e sono stati affidati a 30 ditte del territorio, con importanti ricadute positive a livello locale anche in termini economici. A fine gennaio verrà approvata la prossima programmazione”.

 
















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