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Unimore guida un progetto europeo per una piattaforma digitale sulle memorie dei migranti tra storia e attualità

L’Università di Modena e Reggio Emilia si pone alla guida di un impegnativo Progetto Europeo per la realizzazione di un archivio digitale che raccolga le esperienze, le storie e i racconti relativi alle migrazioni nell’area mediterranea. Il Progetto è denominato  ITHACA – Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency: Entangled Narratives Across Europe and the Mediterranean Region (Collegare storie e archivi sul fenomeno migratorio: narrazioni intrecciate tra Europa e Mediterraneo).

Il progetto ITHACA (https://cordis.europa.eu/project/id/101004539), recentemente finanziato dalla Commissione europea all’interno del programma Horizon2020, parte da Modena e si estende a dodici istituzioni accademiche, soggetti di terzo settore e ONG, che rappresentano paesi di origine, transito e destinazione dei migranti in Europa, Nordafrica, Medio Oriente e Asia.

ITHACA persegue l’obiettivo di studiare storie del passato e del presente dei migranti arrivati in Europa e costruirne un archivio per riconsegnarle in maniera fruibile e informata al discorso pubblico e ai decisori politici chiamati a governare i flussi migratori. Si avvarrà per questo di indagini d’archivio, ricerca-azione e attività partecipative, artistiche e formative, approfondendo le varie forme di narrativa sui e dai migranti, considerandoli come agenti di cambiamento sociale, ripercorrendo cause, trasformazioni ed effetti delle narrazioni migratorie, e evidenziando storie e autorappresentazioni spesso taciute o non considerate.
Il partenariato è coordinato dal Prof. Matteo Al Kalak del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (DSLC) di Unimore. Il team di progetto vede coinvolti anche altri docenti dell’Ateneo, tra cui il Prof. Claudio Baraldi e la Prof.ssa Carla Bagnoli, entrambi del DSLC, e la Prof.ssa Cristina Guardiano del Dipartimento di Comunicazione ed Economia (DCE) di Unimore.

Un ruolo centrale sarà svolto dal Centro Interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities DHMoRe per la costruzione di una banca dati digitale sulle memorie dei migranti, attraverso le tecnologie informatiche sviluppati negli ultimi due anni dal Centro con sede nel complesso Ago. Il centro sulle Digital Humanities lavorerà con gruppi di ricerca e operatori esperti di migrazione in Francia (Sorbonne Université), Svizzera (Alto Commissionario per i rifugiati delle Nazioni Unite), Paesi Bassi (Università di Leiden), Grecia (Università nazionale di Atene  e Istituto per lo sviluppo imprenditoriale-IED), in Medio Oriente (attraverso l’Istituto per gli studi sul Vicino Oriente del Consiglio delle ricerche francese), in Azerbaijan (Istituto di geografia dell’Accademia delle scienze), in Marocco (Università Al Akhawayn di Ifrane), in Tunisia (con la sezione di ARCS Tunisie – Culture solidali) e con altri partner italiani (Università Statale di Milano, Associazione per le Memorie Migranti).

“Il progetto ITHACA – ricorda Elena Fumagalli, direttrice uscente del DHMoRe – ha potuto contare sulle competenze informatiche e sulle riflessioni metodologiche sviluppate dal centro DHMoRe, per comprendere come la documentazione storica possa essere mediata e disseminata attraverso le potenzialità del digitale. Il riconoscimento europeo dimostra le potenzialità di un Centro di ricerca su cui l’Ateneo ha manifestato un’importante sensibilità”.

La dotazione finanziaria assegnata al progetto è di quasi tre milioni di euro (2.995.000,00), di cui 530.000 dedicati al coordinamento di Unimore, che consentiranno di acquisire giovani ricercatori e ricercatrici. Il progetto è partito il  1 gennaio 2021 e si concluderà entro il 31 marzo 2025.

“Per informare le politiche migratorie – spiega il Prof. Matteo Al Kalak di Unimore – ITHACA adotta un approccio non solo internazionale, ma anche interdisciplinare, con la ferma intenzione di allontanarsi dalla logica emergenziale che sembra caratterizzare molte delle decisioni in questo ambito”.

Tre sono le direttrici principali del progetto. Una prima linea di sviluppo è quella storica, che tiene in considerazione gli aspetti socio-economici, di genere e religiosi delle migrazioni, prestando particolare cura a raccogliere e preservare le narrazioni dei migranti in un’ottica di lungo periodo (dal Medioevo a oggi). La seconda linea di analisi riguarda le differenze e le contraddizioni che si trovano nel discorso pubblico sulle migrazioni. La terza si concentra sull’ascolto e la contestualizzazione delle aspettative e delle esperienze di chi oggi sceglie o è costretto a migrare.

Nella sua realizzazione è previsto una impegnativa attività di coinvolgimento delle parti interessate tale da consentire di interconnettere e assicurare il dialogo tra studiosi, archivisti, curatori di musei, professionisti, ONG, rimpatriati, potenziali migranti e stakeholders a livello locale, nazionale e internazionale.

“L’azione del progetto ITHACA – ricorda il Magnifico Rettore, prof. Carlo Adolfo Porro – si pone in linea con la volontà dell’Ateneo di dialogare sempre più efficacemente con il tessuto sociale, culturale e istituzionale in cui si colloca, in questo caso con un respiro ampio rivolto al fenomeno migratorio nella sua complessità. Cuore del progetto è la costruzione di una piattaforma digitale che raccoglierà gli elementi salienti delle narrazioni dei migranti e costituirà uno strumento di consultazione dinamico per i decisori politici, gli operatori coinvolti e i migranti stessi, affinché attraverso la sensibilizzazione si possa sviluppare un dibattito pubblico e si possano diffondere raccomandazioni ponderate per le politiche presenti e future di soccorso, rafforzamento, inclusione e partecipazione”.

















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