Si è conclusa appena prima di Natale, in via De’ Fogliani, la piantumazione di 50 nuovi tigli messi a dimora al posto dei vecchi ippocastani che, dopo essere stati sottoposti a indagini di stabilità, erano stati rimossi perché risultati a rischio schianto e quindi pericolosi per la sicurezza delle persone e delle cose. I nuovi tigli, un’essenza scelta per la sua capacità di vivere bene in ambiente urbano, sono alti mediamente oltre tre metri, con una circonferenza al tronco tra i 20 e i 25 centimetri, e sono stati collocati in aiuole più grandi delle precedenti e protette da cordoli in granito. Con i nove ippocastani che sono stati conservati, gli alberi del viale sono, così, diventati in totale 59.
Il completamento della piantumazione, leggermente in anticipo sui tempi previsti, è stato annunciato in Consiglio comunale nella seduta di mercoledì 30 dicembre dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi nel corso della risposta all’interrogazione presentata da Enrica Manenti che chiedeva, appunto, anche il motivo degli abbattimenti effettuati in via De’ Fogliani.
Con la messa a dimora di tutti gli alberi, ha spiegato Filippi, si conclude la prima parte del progetto di rinnovo del viale alberato nella quale sono stati ripristinati anche i tratti ammalorati dei marciapiedi e della pista ciclabile. In primavera, con condizioni meteorologiche più idonee, i lavori saranno completati con il rifacimento del manto stradale. L’intervento di riqualificazione, che ha un valore complessivo di 120 mila euro, è stato programmato in seguito ai controlli eseguiti su tutti gli alberi del viale dopo l’improvvisa caduta, nell’ottobre 2019, di uno degli ippocastani della via che si presentava asintomatico. L’Amministrazione comunale si era immediatamente attivata per prevenire ulteriori danni eseguendo successive verifiche di stabilità su tutte le alberature anche con prove di trazione, che simulano l’azione di spinta esercitata da un forte vento di uragano. Gli esiti delle prove hanno portato alla rimozione urgente della decina di alberi che presentavano i problemi maggiori e all’elaborazione del progetto di rinnovo del viale.
Rispondendo all’interrogazione che chiedeva, inoltre, delle nuove piantumazioni, in particolare per quanto riguarda le collocazioni, delle modalità di svolgimento del piano di potature e della possibilità di piantare essenze più adatte anche alle mutazioni climatiche, l’assessora Filippi ha ricordato che Modena dispone di un ricchissimo patrimonio di alberi e di verde “già fortemente interconnesso e che diventerà strutturale alla città con il Piano del verde del quale il Consiglio ha approvato le linee di indirizzo e che è in corso di redazione”.
La gestione e la manutenzione del patrimonio arboreo sono coordinate dai tecnici del Comune di Modena, che per gli aggiornamenti su modi e tecniche da applicare fanno riferimento a esperti arboricoltori, docenti universitari e mondo scientifico nazionale.
Le potature, “duecento gli interventi negli ultimi 60 giorni, tra i quali alcune piante in viale Caduti in guerra e in viale Vittorio Veneto”, sono effettuate a seguito dei risultati dei piani di controllo in atto da tempo soprattutto nel centro cittadino. Anche gli abbattimenti, ha specificato Filippi, avvengono a seguito di monitoraggi e di indagini di stabilità e sono effettuati per tutelare la sicurezza dei cittadini. Avvengono, infatti, solo per due motivi: il disseccamento, e di conseguenza la morte, degli alberi e il pericolo di schianto, verificato dalle indagini di stabilità (come accaduto in via De’ Fogliani), che può essere causato da funghi, come la graphiosi che colpisce gli olmi e il cancro colorato che attacca i platani, da parassiti o danni provocati da eventi meteorologici (nel secondo semestre 2020 sono circa 120 gli alberi rimossi per questo motivo). Dai monitoraggi, criticità puntuali sono emerse, per esempio, nel parco delle Rimembranze, oggetto di un controllo totale dal quale è risultata la necessità di sostituire 16 piante che saranno rimosse non appena la Soprintendenza autorizzerà l’espianto.
“Obiettivo dell’amministrazione – ha sottolineato Filippi – è sostituire tutte le piante rimosse. La scelta delle nuove essenze dipende anche dalla collocazione: dove ci sono vincoli paesaggistici, vengono ripiantate le stesse specie, mentre in altri contesti la scelta attuale è prediligere le varietà autoctone, come aceri, frassini e, appunto, tigli, che si dimostrano più resistenti in ambiente urbano, con vantaggi anche per la mitigazione ambientale. Attenzione – ha proseguito – viene posta anche al ruolo di nutrimento che gli alberi svolgono per gli insetti e l’avifauna e per questo si mettono a dimora anche specie con una buona fioritura”. Le nuove piantumazioni vengono normalmente effettuate tra l’autunno e l’inverno, con alberi già abbastanza cresciuti (con una circonferenza del tronco tra i 12 e i 20 centimetri). Le prossime piantumazioni previste sono: due alberi al parco delle Rimembranze e sei al Giardino ducale, mentre cinque nuove piante sono state messe a dimora in via Barbieri e tre nel cortile della scuola San Carlo.
Dichiarandosi soddisfatta della risposta, la consigliera Manenti ha sottolineato l’importanza della manutenzione del verde, soprattutto in ambiente urbano “dove le condizioni per le piante sono più difficili”, alla quale devono essere destinate tutte le risorse necessarie.