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Sassuolo. L’appello dei medici: “Venite in Pronto soccorso solo in casi di emergenza”

Accedere al Pronto soccorso solo in caso di urgenze non rimandabili, infortuni sul lavoro, patologie traumatiche e rispettare i percorsi previsti per gli altri casi. È l’appello che viene dalle Aziende sanitarie modenesi – Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo Spa – a fronte di un importante aumento degli accessi da parte di cittadini con patologie non gravi.

L’invito a non presentarsi in PS – tantomeno in altre strutture sanitarie, anche in caso di visite prenotate – è particolarmente importante in presenza di febbre superiore ai 37,5°C (anche se bassa), o altri sintomi sospetti associabili al covid-19. Anche l’ultimo Decreto del 13 ottobre infatti, precisa che i soggetti con infezione respiratoria o sintomi gastroenterici con febbre devono rimanere presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico curante.

Occorre che i nostri cittadini scelgano, e soprattutto rispettino, il percorso più adeguato per la loro patologia – dichiara il Direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza Stefano Toscani -, anche se, ad esempio, questo può prevedere un’attesa di alcuni giorni prima di essere visitati dal proprio Medico di Medicina Generale, che può avere esigenza di monitorare l’evolversi dei sintomi così come gestire pazienti con diversi livelli di priorità. Lo ribadisco, non andate in Pronto soccorso se la situazione non è realmente grave, non accedete per velocizzare l’iter di approfondimenti diagnostici né per cercare di abbreviare l’eventuale richiesta di tampone, perché tali comportamenti mettono in crisi la capacità di risposta dell’intero sistema. Come testimonia anche l’inasprimento delle misure di prevenzione e protezione contenute nell’ultimo DPCM, dobbiamo tutelare i cittadini, i luoghi sanitari e gli operatori che vi lavorano per poter affrontare l’aumento dei contagi e le necessità assistenziali che si presentano ogni giorno con tutte le forze disponibili”.

L’obiettivo del richiamo alla cautela da parte delle Aziende sanitarie è necessario per poter assistere adeguatamente coloro che hanno veramente necessità del Pronto soccorso. A tal proposito, e per ridurre il disagio di chi comunque si presenta con un accompagnatore, si ribadisce che l’accesso alle strutture sanitarie è riservato unicamente al paziente (possono entrare solo gli accompagnatori di persone con fragilità o minorenni).

Per questo motivo si precisa che:

  • a partire da lunedì 19 ottobre in tutte le strutture ospedaliere della provincia sarà possibile far visita ai propri congiunti solo una volta al giorno negli orari che ogni struttura indicherà.
  • in analogia a quanto riportato sopra, anche per le strutture intermedie presenti sul territorio modenese è opportuno perseguire la massima tutela della salute degli ospiti in condizioni di fragilità. Si chiede quindi di accedere solo una volta al giorno con modalità operative che verranno indicate dalle singole strutture.

Le Aziende sanitarie sono consapevoli del disagio che queste misure possono creare sia alle famiglie, tese a stare vicino ai propri malati nel momento del bisogno, sia agli operatori che dal rapporto con i familiari traggono spesso aiuto e informazioni preziose, condividendo con loro il percorso di cura. La tutela della salute dei pazienti, ancor di più se in condizioni di fragilità, tuttavia, richiede massima attenzione e prudenza.

Con queste misure si vuole garantire più sicurezza per tutti, cittadini e operatori. Certe della comprensione della comunità modenese prosegue senza sosta da parte di AUSL, AOU e Ospedale di Sassuolo Spa l’opera di cura delle persone che ogni giorno si affidano alla sanità sul territorio.

Cosa fare in caso di sintomi sospetti per covid-19

  • Restare a casa
  • Non recarsi in Pronto soccorso o altre strutture sanitarie ma contattare il proprio medico/pediatra. Contattare il 118 solo in casi di comprovata gravità (insufficienza respiratoria, alterazione dello stato mentale, ecc)

Le regole del DPCM

  • È obbligatorio avere con sé sempre i dispositivi di protezione individuale nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione e all’aperto. È fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi anche a casa propria in presenza di persone non conviventi (vale a dire anche i familiari stretti che non risiedono nella stessa abitazione, come genitori anziani/nonni, fratelli/zii, ecc).
  • È obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro. Restano infatti invariate e prioritarie le misure di distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani.
  • È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione dei pronto soccorso (DEA/PS) salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto
  • L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è l’imitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
















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