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Dalla Regione 15 milioni di euro per attrarre in Emilia-Romagna nuovi investimenti ad alto contenuto di innovazione, sostenibilità ambientale e capaci di creare buona occupazione

Creare buona occupazione. Aumentare la competitività delle filiere e dell’intero sistema produttivo dell’Emilia-Romagna rafforzandone la capacità innovativa, generando ricadute positive sul territorio in termini di impatto economico e di sostenibilità ambientale e sociale. Integrare il sistema regionale della ricerca e della formazione avanzata nonché attivare, con investimenti ad alto valore aggiunto, dinamiche di sviluppo anche nelle aree più svantaggiate.
Sono gli obiettivi del nuovo bando sull’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta. Con lo stanziamento di 15 milioni di euro per il biennio 2021-2022,che potrebbero essere aumentati se i progetti industriali che arriveranno lo richiedessero.

Uno strumento operativo di supporto alle imprese che vogliano insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna. E l’impatto occupazionale, quindi i posti di lavoro previsti, è il criterio principale per ottenere i finanziamenti.
Importante anche la sostenibilità: saranno infatti premiati anche progetti di investimento nella tutela dell’ambiente, attraverso interventi di efficientamento energetico, cogenerazione, produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti.
Si tratta della quarta misura in attuazione della Legge regionale 14 del 2014 sulla “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, che in quattro anni ha già visto 49 imprese puntare sulla nostra regione, tra cui grandi gruppi internazionali leader in ricerca e innovazione. Dal 2016 a oggi i contributi regionali ammontano a 84 milioni di euro e hanno mobilitato investimenti per oltre 246 milioni, che hanno portato a 2.043 nuovi posti di lavoro.

Il bando appena approvato punta a selezionare proposte di investimenti di alta rilevanza strategica e a elevato impatto occupazionale che, attraverso la sottoscrizione di accordi di insediamento e sviluppo siglati con la Regione, comprendano, prioritariamente, attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Per implementare avanzamenti tecnologici di interesse per le filiere produttive regionali. Con la firma degli accordi di insediamento regionali, le imprese e i Gruppi in arrivo potranno contare su procedure e percorsi definiti e semplificati, legati agli effettivi stati di avanzamento del progetto, d’intesa con gli enti locali interessati.

Le risorse disponibili rientrano nella programmazione regionale dei fondi europei Por Fesr 2014-2020 e Por Fse: 12.064.633 di euro, di cui 4 milioni per il 2021 e 8 milioni di euro per il 2022, per progetti che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre del 2022. A queste si aggiungono quelle per le agevolazioni agli interventi di formazione e i fondi per gli incentivi all’assunzione di personale con disabilità o svantaggiato, oltre a 2 milioni per progetti di ricerca e sviluppo nell’area colpita dal sisma del maggio 2012. Inoltre, per programmi di investimento che riguardano il Centro Enea del Brasimone (Bo) saranno disponibili ulteriori 583 mila euro.

“Sosteniamo la ripresa investendo sulla qualità che l’Emilia-Romagna è capace di esprimere a più livelli: logistica, ricerca e sviluppo, la Rete Alta Tecnologica che vede insieme università e imprese, l’alta formazione e le professionalità che qui si trovano, la capacità di risposta di istituzioni ed enti territoriali, e anche lo stile di vita che rende unica questa terra- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Economia e al lavoro, Vincenzo Colla-. Attrarre gruppi italiani e stranieri, come avviene già da qualche anno, che decidono di potenziare i loro insediamenti qui o che scelgono l’Emilia-Romagna per fare impresa con progetti innovativi, rafforza la nostra intenzione di essere protagonisti del cambiamento. Per la ripartenza servono risposte rapide ed efficaci, insieme all’utilizzo, adesso, di ogni risorsa disponibile: il Paese ha bisogno di un piano di ricostruzione nazionale per l’utilizzo del Recovery Fund e noi siamo pronti a fare la nostra parte. La legge regionale sull’attrattività si è dimostrata uno strumento validissimo e se servirà stanzieremo altri fondi, pur di realizzare proposte che valorizzino il capitale umano, le ricadute sui territori e una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Art-Er, l’Agenzia di sviluppo regionale funge da punto di contatto per gli imprenditori e fornirà assistenza tecnica alla Regione nelle varie fasi di selezione e valutazione dell’investimento proposto (www.investinemiliaromagna.eu) e per le attività a esso correlate. Dettagli e informazioni sul bando sono consultabili nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna e nel sito Imprese del Portale della Regione.

Il bando
La misura andrà a sostenere interventi finalizzati alla creazione di un’infrastruttura di ricerca e attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; nuovi interventi di investimento produttivo delle Pmi sul territorio regionale (compresi servizi di consulenza) e delle grandi imprese solo nelle aree assistite; interventi di investimento nella tutela dell’ambiente per interventi finalizzati all’efficienza energetica, alla cogenerazione, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti; attività di formazione connessi, correlati e definiti in funzione dei fabbisogni di competenze in esito agli interventi sopra elencati e aiuti all’assunzione di lavoratori svantaggiati e all’occupazione dei lavoratori disabili.
Possono presentare la domanda di partecipazione le imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi già presenti con almeno un’unità locale in Emilia-Romagna che intendono realizzare investimenti addizionali nonché aziende non ancora attive in regione ma che intendono investire sul territorio emiliano-romagnolo.
Fattore determinante per il contributo sarà la capacità di aumentare l’occupazione. Nel dettaglio: 1 milione di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 20 e 49 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 2 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 50 e 69 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 4 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 70 e 149 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 7 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale superiore ai 150 dipendenti addizionali rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando.

















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