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Val d’Enza, atti persecutori nei confronti dell’ex moglie: per lui denuncia e divieto di avvicinamento

Non ha accettato la fine del matrimonio e per questo motivo, un 39enne italiano residente in Val d’Enza, si è macchiato di una serie di gravi condotte consistenti in atteggiamenti persecutori: continui messaggi, telefonate anche ai parenti dell’ex moglie, pedinamenti e danneggiamenti dell’auto. Condotte ossessive quelle compiute negli ultimi 5 mesi per le quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia hanno denunciato l’uomo alla Procura reggiana per atti persecutori.

La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della donna, una 30enne abitante in Val d’Enza, prescrivendogli il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la donna.

Pesanti come un macigno le accuse contestate all’uomo che non si è rassegnato alla fine della relazione sentimentale, monitorandone gli spostamenti (installando un GPS sull’auto della donna), pedinandola ed appostandosi nei luoghi da lei frequentati, inviandole numerosi messaggi dal contenuto minaccioso ed offensivo, offendendola in presenza di estranei  e contattando i parenti della donna ribadendo le stesse offese e da ultimo danneggiandole l’autovettura con uno strumento appuntito. Condotte delittuose che hanno portato i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia, a cui la donna si è rivolta, a denunciarlo, e la Procura ad ottenere l’odierno provvedimento di natura cautelare eseguito dai carabinieri.

 
















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