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Chirurgia ginecologica mini-invasiva: una pubblicazione modenese sulla prestigiosa rivista JMIG

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena protagonista, con l’Ostetricia e Ginecologia, diretta dal prof. Fabio Facchinetti di UNIMORE, sul Journal of Minimally Invasive Gynecology, la più importante rivista del settore, organo ufficiale della American Association of Gynecologic Laparoscopist (AAGL). Nei giorni, infatti, sull’Home page della rivista, è stato pubblicato un video-articolo in cui l’equipe del Policlinico descrive un caso di asportazione di endometriosi profonda Robotica. Nello specifico la pubblicazione tratta della tecnica per asportare impianti di endometriosi profonda che crescono nelle strutture di sostengo del viscere uterino (i parametri).

“La pubblicazione è un “video article”- Carlo Alboni, chirurgo ginecologo del Policlinico – consiste nel video chirurgico di un nostro intervento con un commento che spiega la tecnica operatoria. In questo caso, quindi, la differenza l’ha fatta l’esecuzione della tecnica chirurgica poiché visibile dai lettori, tutti professionisti della materia. Si tratta di una chirurgia tecnicamente molto impegnativa poiché i noduli di endometriosi si trovano a “ricoprire” strutture vascolari (vasi uterini e vasi vaginali) e strutture nervose (plesso ipogastrico inferiore e nervi ipogastrici), tutte estremamente delicate e fondamentali per il normale funzionamento di vescica, retto ed organi genitali. Questi nervi del sistema nervoso autonomo controllano la minzione, la defecazione e le funzioni dei genitali durante il rapporto”.

Il video article presenta anche una serie di schemi che evidenziano le strutture anatomiche nel campo operatorio sovrapposti alle immagini endoscopiche per poter aumentare l’utilità ai fini didattici. L’intervento mostrato è stato effettuato alcuni mesi fa con il Robot DaVinci dell’Ospedale di Baggiovara su una paziente di 44 anni, precedentemente sottoposta ad un intervento di asportazione parziale del viscere uterino con tecnica laparotomica. Alla donna era stata lasciata la cervice uterina proprio per la difficoltà di asportarla stante la presenza della endometriosi profonda nelle strutture di sostegno che la connettono alla parete pelvica. Dopo le visite di follow-up la paziente riferisce ottime condizioni generali, una regolare funzionalità urinaria ed intestinale, ma soprattutto la scomparsa del dolore cronico. Sono 31 gli interventi effettuati dal dicembre 2017, data di inizio dell’attività robotica ginecologica.

Le lesioni endometriosiche a questo livello sono caratterizzate da sintomi importanti, e causano dolori pelvici intesi e cronici e dolori severi durante il rapporto sessuale. “In questa pubblicazione mostriamo la tecnica chirurgica per asportare le lesioni risparmiando le fibre nervose e quindi conservandone la funzione. Lo strumentario robotico di ha permesso di ottenere un altissimo grado di precisione del gesto chirurgico e di ottenere in parallelo un ottimo recupero della paziente e della sua condizione clinica”. Ha concluso il dottor Alboni.

“Il progetto della Chirurgia Robotica Ginecologica è stato centrale per l’evoluzione della nostra Struttura – ha concluso il prof. Fabio Facchinetti – Negli ultimi anni ci siamo impegnati per coordinare le risorse umane destinate al progetto e ringraziamo la direzione dell’Azienda per averci dato la possibilità di intraprendere un percorso che oltre a dare da subito frutti dal punto di vista clinico, ci pone ora all’attenzione della comunità scientifica internazionale”.

 

 

 

















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