La ferrovia come cerniera e non come cesura, come collegamento e non barriera tra il vicino centro storico e le zone a est dei binari: è l’obiettivo del progetto di rigenerazione urbana avviato dal Comune in collaborazione con l’Università di Parma, e presentato oggi in video-conferenza stampa dal Sindaco Alberto Bellelli e dall’assessore all’Urbanistica Riccardo Righi, con il professor Dario Costi, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e Architettura dell’ateneo parmigiano.
Spiega Righi: «Abbiamo avviato una collaborazione importante con l’Università di Parma, che ci accompagnerà in un percorso da condividere con i cittadini, per ragionare sui sistemi e sui luoghi che si trovano lungo l’asse ferroviario, per ricucire ambiti urbani. In particolare, avviando un tavolo con RFI e aprendo un dialogo con i nuovi interlocutori del sistema dell’oltreferrovia, siamo intenzionati a concretizzare, in tempi rapidi, una visione che in questa città si ha da tanti anni e che questa volta siamo vicini a raggiungere».
Fra le soluzioni ipotizzate per avvicinare le due parti, un nuovo sottopasso viario sotto via Roosevelt e il prolungamento di quello pedonale dentro la stazione, in un sistema di parchi da fruire non solo come aree verdi dove fermarsi ma anche come zone di attraversamento.
«E’ un pezzo di città così vicino al Centro storico – ha sottolineato il Sindaco – fatto di un ambiente rurale, che separa due quartieri, Due Ponti e Cibeno, proprio dietro la ferrovia, a pochi passi dalla piazza. Lì noi immaginiamo il parco Lama, i collegamenti veicolari con via Roosevelt e con via Due Ponti, in una strategia che veda all’interno anche un punto identitario: oltre al parco il “polo tecnologico”».
A fine conferenza è stato anche annunciato che Carpi ha vinto un bando regionale di rigenerazione urbana – unica città non capoluogo di provincia – con il progetto di recupero di via Unione Sovietica: cinque milioni di euro, che si aggiungono ai tre di Comune e Acer, «per recuperare un immobile che oggi – ha commentato Bellelli – segna anche una barriera sociale. Quindi non sarà solo un progetto strutturale ma anche sociale. Siamo molto contenti perché la strategia urbana è quella che migliora la qualità di vita dei cittadini, per stare meglio nella nostra comunità».