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Bilancio Comune di Modena, servirà variazione per adeguarlo all’emergenza

“Il Bilancio è uno strumento, non un obiettivo, e averlo approvato ci ha dato la possibilità di realizzare interventi per sostenere la comunità” ma ora si dovrà valutare come realizzare ulteriori variazioni per adeguare lo strumento alla “nuova realtà”. Lo ha annunciato il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Modena, Gianpietro Cavazza, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 22 aprile, commentando il recepimento del contributo di oltre 983 mila euro per la solidarietà alimentare disposto dalla Protezione Civile per far fronte all’emergenza sanitaria.

Si è trattato della prima variazione del bilancio di previsione 2020, dal contenuto esclusivamente tecnico, che, illustrata in aula dall’assessore, è stata approvata all’unanimità dall’assemblea.
La delibera di variazione di Bilancio, infatti, recepisce quella già approvata dalla giunta in via d’urgenza per permettere di rendere utilizzabili il prima possibile le risorse stanziate attraverso l’ordinanza di Protezione civile del 29 marzo. Contestualmente l’assemblea ha approvato lo storno di entrata nella parte corrente del Bilancio, accogliendo le disposizioni della Ragioneria generale dello Stato.
Come già in occasione del Consiglio comunale sul Bilancio, la seduta si è svolta con una parte dei consiglieri presenti in aula (dieci) e gli altri collegati in video-conferenza, per rispettare le prescrizioni sulla distanza interpersonale. Il sistema di votazione, vista l’organizzazione, è stato di tipo nominale espresso a voce.
L’approvazione del Bilancio, ha spiegato Cavazza, ha permesso di “sbloccare risorse e investimenti che si traducono in lavoro e quindi in dignità e autonomia della persona. Se fossimo stati in esercizio provvisorio questo non sarebbe stato possibile”. Con le prossime variazioni in programma già tra giugno e luglio, ha aggiunto l’assessore, sarà necessario adeguare lo strumento finanziario alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria sia sotto il profilo delle entrate sia rispetto alle nuove necessità di spese: “Sarà importante tenere conto delle esigenze di tutti i componenti della comunità, partendo dai più deboli e bisognosi: Modena è una grande famiglia”.
Rispetto alla variazione approvata, Cavazza ha spiegato che “con le risorse arrivate dalla Protezione civile si è cercato insieme al Terzo settore e al volontariato di individuare le principali situazioni di emergenza emerse, ragionando secondo i principi dell’equità sociale”.
I 983 mila euro arrivati dalla Protezione civile sono stati suddivisi dall’amministrazione in due filoni: da un lato i buoni spesa, dall’altro lato acquisti alimentari e beni di prima necessità per le fragilità più conclamate attraverso la rete del Terzo settore (circa 250mila euro). Come spiegato in aula durante il Consiglio, le domande totali raccolte per l’ottenimento dei buoni spesa sono state 4.392; a oggi ne sono state esaminate 2.567 per verificarne i requisiti. E sono già stati erogati i buoni a 948 famiglie per un valore totale di 287.500 euro circa con un importo medio a famiglia di 303,2 euro.
A questo proposito nella seduta è intervenuta anche l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, che ha fatto il punto sulle modalità di consegna dei buoni spesa: “L’obiettivo primario – ha chiarito – era quello di intervenire subito, perché le persone hanno bisogno adesso e non più tardi. È stato importante anche incrociare i nostri elenchi delle persone in difficoltà con le liste del Terzo settore, per evitare doppie erogazioni e intercettare altre situazioni di necessità. Ci siamo confrontati con gli altri Comuni capoluogo di provincia per agire in sintonia sulla scelta dei criteri economici per l’erogazione dei buoni spesa. Per quanto riguarda i negozi che accettano i buoni, l’elenco è aperto, qualunque attività decida di accettare i ticket viene inserito”.
L’ordinanza della Protezione civile che ha assegnato i contributi prevede anche la possibilità di attivare un conto corrente per raccogliere ulteriori risorse attraverso donazioni di privati. Il Comune di Modena ha pertanto istituto il “Fondo solidarietà alimentare Covid-19” (attivato il conto corrente presso il tesoriere Unicredit con il seguente iban: IT 67 V 02008 12930 000105890823) che a oggi ha visto donazioni per 13 mila euro.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Un rappresentante per gruppo nella discussione sulla variazione. “Positive la rapidità degli interventi e le modalità di erogazione, va ampliato il numero dei beneficiari”.

Nel dibattito del Consiglio comunale del 22 aprile, incentrato sulla delibera di variazione di Bilancio approvata all’unanimità, che permette di recepire il contributo per la solidarietà alimentare disposto dalla Protezione Civile per far fronte all’emergenza sanitaria, è intervenuto solo un rappresentante per gruppo come concordato nella Conferenza capigruppo. Lo ha precisato in aula il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia), ringraziando “i Servizi sociali per la veloce erogazione dei buoni spesa”, ha detto che “siamo impressionati dalle molte domande respinte, una buona parte delle quali perché il reddito è di poco superiore ai limiti fissati dal Comune. Occorre rivalutare i criteri economici per accogliere un numero maggiore di persone, considerando che ci sono tanti cittadini che hanno perso il lavoro e che fino a ieri non avrebbero avuto necessità di aiuti. Quindi le situazioni contingenti devono essere monitorate. Si potrebbero considerare anche altre azioni come stanziamenti straordinari da parte dell’ente e la spesa sospesa”.

Plauso alla delibera è stato fatto da Tommaso Fasano (Pd), “un provvedimento che assume forte significato simbolico – ha detto – visto che sono molte le situazioni di difficoltà, cittadini già a rischio indigenza prima dell’emergenza. Positiva la collaborazione tra welfare e Terzo settore. In situazioni come questa è indispensabile agire nel minor tempo possibile anche con mezzi di sostentamento di base, come infatti è accaduto. Ma l’azione del Comune è efficace anche e soprattutto attraverso l’erogazione di servizi e sarà importante mantenerli allo stato attuale, ricalibrandoli certo e usufruendo pure di stanziamenti dalla Regione e dallo Stato”.

Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), iniziando con “la critica al Bilancio, approvato nelle settimane scorse, sganciato dalle reali necessità di famiglie e imprese”, ha giudicato “troppo sui generis la gestione delle azioni di sostegno: per esempio nella consegna delle mascherine “aperte” e sfuse. Inoltre, registro la difficoltà per tanti utenti di compilare la domanda di richiesta dei buoni spesa sul sito del Comune, visto che non tutti dispongono del collegamento a internet; e nell’impossibilità di poter usare concretamente i buoni spesa dal momento che sono “digitali” e come noto esistono fasce fragili come gli anziani che non hanno dimestichezza con questi strumenti. In più, i ticket sono difficili da spendere: solo la grande distribuzione organizzata li può accettare e in questa maniera si discriminano sia i cittadini che non possono raggiungere i centri commerciali sia i piccoli negozi di vicinato che sono esclusi dalla rete”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena), ha osservato che “i criteri di erogazione dei buoni spesa sono perfezionabili, ma capisco che la semplificazione dei canali di consegna dei ticket sia legata alla volontà di velocizzare le pratiche. In futuro, se si potrà disporre di altri aiuti, il reddito dovrà essere collegato anche agli impegni di spesa delle famiglie. Lo scopo deve essere aumentare la platea di coloro che possono aver diritto al sostegno”.

Anche Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha parlato di “condivisione delle modalità adottate dall’ente per velocizzare la distribuzione dei ticket agli utenti. Però il futuro sarà ancora più complicato e bisognerà rivedere le linee guida dell’assegnazione in maniera tale da rendere più equa la società: tanti artigiani, per esempio, a causa di questa situazione hanno dovuto chiudere le attività. Sollecito a cogliere la cosiddetta “opportunità” della crisi per superare i vecchi modelli, altrimenti, quando avremo a che fare con la prossima difficoltà, saremo ancorati agli attuali criteri. Segnalo l’importanza del reddito di cittadinanza che ha consentito a oltre 1.600 famiglie di far fronte all’emergenza con dignità”.

Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha spiegato che “la gestione dell’emergenza è stata ottimale da parte degli uffici comunali, non ci si è smarriti nelle formalità e ci si è adoperati con ogni mezzo possibile per dare un po’ di ristoro ai nuovi poveri che da un giorno all’altro si sono ritrovati in condizioni impensabili. Nel caso arrivassero nuovi fondi, auspico che si aumenti la quota dei possibili beneficiari che è certo superiore a coloro che finora hanno ottenuto gli aiuti. Sottolineo che questa crisi ci ha permesso di rilevare quanto Modena sia inclusiva: dalla Comunità islamica è arrivata una donazione importante per il fondo alimentare, è una riconoscenza importante”.

Paola Aime (Verdi) ha rilevato che “l’emergenza ha colpito un Paese già in difficoltà economica nel quale crescevano le nuove povertà, già presenti, aggravando la situazione.  La delibera di variazione di bilancio ci consente di dare un sostegno ai più fragili anche se si tratta di una forma di carità e non di uno strumento di giustizia sociale. Pensare che come esseri umani siamo tutti collegati ci permetterà di percorrere al meglio la via dell’equità sociale”.

















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