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Emergenza sanitaria, annullata la “Settimana calderarese”

Il Comune di Calderara di Reno ha deciso di annullare la Settimana Calderarese. La storica manifestazione, da sempre vetrina per le istituzioni culturali, le associazioni del territorio, il terzo settore e il tessuto commerciale calderarese, avrebbe vissuto quest’anno, da sabato 23 maggio a martedì 2 giugno, la sua quarantesima edizione. A malincuore, dopo aver anche valutato l’opportunità di un suo spostamento, l’Amministrazione Comunale in considerazione del perdurare dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del contagio del Coronavirus ha deciso per la cancellazione dell’evento, per l’organizzazione del quale era al lavoro da diversi mesi: le decine di iniziative, concerti, spettacoli, laboratori e mostre distribuiti nei dieci giorni della manifestazione, nodo centrale nella programmazione annuale del Comune, sono dunque annullati.

“Questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo da mesi – dice il Sindaco Giampiero Falzone – ci restituirà sicuramente un altro modo di vivere il nostro territorio e i servizi. Sin da subito, e continueremo senza risparmiarci, abbiamo attivato nuovi servizi e stiamo lavorando per rimodularne altri a fronte della vita diversa che condurremo nei prossimi mesi”. Assunta la decisione, il Comune ha scritto ai soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’evento, in particolare ad associazioni e onlus di volontariato e sportive, una lettera sottoscritta dal primo cittadino e dall’Assessore alla Cultura Maria Linda Caffarri: tutti vengono invitati con la giusta dose di ottimismo a non considerare completamente archiviata la manifestazione, ma a pensare anzi a come riconvertirla in una “Estate calderarese”, con tempi e modi ovviamente da decidere sulla base dell’evoluzione dell’emergenza e dell’uscita dalla sua fase più critica.

“L’annullamento della storica Settimana Calderarese – prosegue il Sindaco Falzone – è una decisione sofferta, che come Amministrazione ci sentiamo in dovere di assumere. Dovremo essere tutti prudenti ed innovativi, ripensando nuove forme di socialità e di feste e il modo di stare insieme, che tanto ci manca, per proteggere noi stessi e gli altri e non vanificare i tanti sacrifici che responsabilmente abbiamo fatto insieme”.

















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