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A fianco del Santa Maria Bianca, la generosità dei cittadini grazie all’Associazione La Nostra Mirandola

Sono state consegnate nei giorni scorsi all’Azienda USL di Modena le prime donazioni per l’ospedale Santa Maria Bianca provenienti dalla raccolta fondi lanciata dall’Associazione La Nostra Mirandola. Sin dalle prime settimane di emergenza l’associazione presieduta dalla professoressa Nicoletta Vecchi Arbizzi si è infatti attivata per reperire i dispositivi di protezione individuale da far giungere ai Medici di Medicina Generale e ai sanitari dell’ospedale.

“Il bilancio a fine marzo è di 41mila euro – fa sapere la professoressa Arbizzi -; sappiamo che i presidi medici sono monouso e ne vengono utilizzati tantissimi per evitare i contagi e ci siamo impegnati sin dai primi giorni, quando li abbiamo reperiti con difficoltà e a caro prezzo. Ma poi abbiamo cercato di individuare dei canali per acquistarli a prezzi giusti, per utilizzare al meglio le donazioni dei miei concittadini. A marzo abbiamo già donato quasi 3000 tute in Tyvek e tessuto; 876 camici; 1380 mascherine di cui 380 fp3 destinate agli operatori in prima linea e difficili da reperire; 167 occhiali protettivi. Tutto per proteggere medici, medici di base, infermieri, operatori sanitari e non. Ringrazio tutti i nostri donatori, uno a uno, perché oltre alla generosità trovo un affetto inimmaginabile – conclude -: non dobbiamo fermarci, perché il bene porta bene”.

I dispositivi sono stati consegnati alla direzione sanitaria del Santa Maria Bianca, che li ha immediatamente distribuiti, a integrazione delle proprie disponibilità e con grande apprezzamento dei professionisti impegnati nella gestione dell’emergenza.

“Ringraziamo di cuore La Nostra Mirandola che ci è vicina sempre, e ancor di più in questo momento così difficile. Queste donazioni sono importantissime – fa sapere la Direzione Generale AUSL – perché ci consentono di integrare i dispositivi di protezione a disposizione dei professionisti o anche dei cittadini che dovessero arrivare in ospedale sprovvisti. Ma soprattutto la vicinanza della città dà una grande forza a chi è impegnato in prima linea ogni giorno”.

 

















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