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La ricerca, il debito e il futuro: Lettera aperta di Fratelli d’Italia al Sindaco Tosi

A seguire la Lettera aperta di Fratelli d’Italia Fiorano al sindaco Francesco Tosi:

Signor Sindaco,

abbiamo letto sulla sua pagina Facebook la sua riflessione Alla ricerca e siamo rimasti un po’ perplessi; anzi, molto perplessi. Senza voler fare polemiche – non è certo questo il momento! – vorremmo però far sentire anche il nostro pensiero in merito ai temi che lei ha trattato.

Prima di tutto vorremmo puntualizzare un paio di cose.

La prima è che palesemente in questo frangente non è mancata la tanto celebrata Ricerca; anzi, se si volesse dar credito a qualche voce fuori dal coro, di ricerca in qualche laboratorio ce ne sarebbe stata anche troppa. Qui non è mancata la ricerca: sono mancati i respiratori, sono mancati i letti in ospedale, sono mancati i tamponi, sono mancate – e continuano purtroppo a mancare – le mascherine. È mancato il buonsenso di fare controlli su chi arrivava dall’estero e, in particolare, su chi tornava dalla Cina; si è preferito alzare un muro contro un inesistente razzismo e fare sceneggiate tra gli scolari e alle happy hour. E certamente – negli anni passati e con governi di diversi colori – è mancato il buonsenso quando sono stati fatti tagli alla sanità non nella burocrazia e nella dirigenza politicizzata, ma nei posti letto, nei medici, negli infermieri.

La seconda è sulla cosiddetta Quota 100 che nelle sue parole diventa un esempio di provvedimento elettoralistico per carpire voti dal popolo bue; ci permetta: anche a Fiorano si fanno promesse elettorali prima delle elezioni. Comunque, nella ratio di quel provvedimento – ad experimentum per tre anni – c’è lo svecchiamento del personale aziendale e l’opportunità di far entrare forze giovani e più adatte per le sfide future. Se l’esperimento riuscirà o no e quanto sarà stato oneroso lo vedremo; di certo non è in opposizione insanabile con la ricerca. Ci risulta poi strana la sfiducia che lei ha nelle scelte degli elettori visto che anche lei è un eletto; sono forse intelligenti solo i suoi elettori? Comunque è vero: gli elettori a volte sbagliano. Anche a noi è capitato. Ma sono anche in grado di capire di aver sbagliato e di accorgersi, ad esempio, che l’Unione Europea di fatto esistente non è per niente una buona madre e che nell’ora del bisogno ti molla alla guazza. Questo noi vituperati populisti e sovranisti lo dicevamo da un pezzo e molti altri se ne stanno accorgendo. Forse è questa la sua vera paura, signor Sindaco.

La cosa che però ci turba maggiormente nel suo breve scritto è la ossessione per il debito pubblico. Cosa può significare, in concreto, che “andranno fatte scelte anche dolorose e lo stesso stato sociale (Welfare) dovrà essere selettivo, non più universalistico in tutto.”? Molte famiglie hanno perso qualche loro caro, tante imprese hanno attivato la cassa integrazione per i loro dipendenti senza sapere quando e se riapriranno, intere comunità sono distrutte, disgregate, senza prospettive future e indicazioni per l’avvenire: lo Stato non può fare finta di niente. Siamo molto probabilmente prossimi alla recessione economica: lo Stato dovrà sostenere le imprese virtuose altrimenti costrette a chiudere e a non onorare i propri debiti verso lavoratori, Istituti di Credito e fornitori; dovrà mettersi al fianco delle Associazioni di Categoria, delle Banche.
Siamo in circostanze eccezionali, gravissime. Come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica pochi giorni fa non si può continuare a ragionare secondo schemi che sono ormai sorpassati. Persino l’ex Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha scritto in un suo recente e clamoroso articolo sul Financial Times che occorre “agire subito senza pensare al debito” perché “di fronte a circostanze impreviste, serve un cambiamento di mentalità in questa crisi come lo sarebbe in tempi di guerra. Lo shock che stiamo affrontando non è ciclico”; e ancora evidenzia che “il costo dell’esitazione può essere irreversibile. Il ricordo delle sofferenze degli europei negli anni ’20 è un ammonimento sufficiente” e ribadisce che “il ruolo proprio dello Stato è utilizzare il proprio bilancio per proteggere i cittadini e l’economia contro gli shock di cui il settore privato non è responsabile e che non può assorbire.“

Occorre prendere atto che il Coronavirus non ha ucciso solo tante persone; sta uccidendo – fortunatamente – anche l’ideologia liberista e globalista che ha dominato il mondo negli ultimi decenni. Non si tratta solo di massimi sistemi: se conviene smettere di produrre mascherine in Italia perché in Cina e altrove costa meno produrle, non dobbiamo poi meravigliarci se quando ne abbiamo impellente bisogno non sono immediatamente disponibili.

Il debito che affronteremo nei prossimi anni, comunque, non sarà frutto di comportamenti dissennati di cittadini, imprese o Stato; servirà ad assistere chi sarà in difficoltà, ma anche a promuovere opere pubbliche di cui c’è sanguinante bisogno e a dare lavoro. Sarà necessario per evitare il rischio di una catastrofe sociale e per rilanciare il Paese; ce l’abbiamo fatta a ricostruire l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e ce la faremo anche stavolta!

Signor Sindaco, neppure a noi piace il debito per il debito e stia certo che saremo sentinelle attente sugli sprechi di denaro pubblico nel nostro Comune; è una delle promesse che abbiamo fatto ai nostri elettori. Il Governo darà a breve – speriamo – 400 milioni di Euro ai Comuni per l’emergenza alimentare e anche Lei avrà il compito di spendere una piccola porzione di quei soldi anche se saranno frutto di quel debito che le ripugna. Dovrà farlo con l’ atteggiamento solidaristico di cui si è sempre fatto un personale punto d’onore, in maniera equa, attenta, non discriminatoria e provvedendo a perfezionare i Servizi alle Persone e alle Famiglie. Noi non la ostacoleremo di certo in questo lavoro che, anzi, le auguriamo proficuo!

Fratelli d’Italia – Fiorano Modenese
















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