Anche a Formigine i dirigenti scolastici, secondo quanto previsto dal Dpcm dell’8 marzo 2020, stanno attivando, per tutta la durata della sospensione delle attività scolastiche, modalità di didattica a distanza. Oramai, contenuti online e video lezioni sono all’ordine del giorno per tutte le classi di ogni ordine e grado.
In attesa dei fondi predisposti attraverso il nuovo decreto ministeriale, le singole direzioni didattiche stanno già cercando soluzioni per le famiglie che sono sprovviste di strumenti come tablet e pc, ora indispensabili per gli studenti. Le scuole secondarie di primo grado hanno già messo a disposizione in comodato d’uso gratuito alcuni dispositivi a famiglie in situazione di difficoltà. Anche il mondo dell’associazionismo si sta muovendo in tal senso: l’Università Popolare di Formigine, ad esempio, metterà a disposizione della scuola primaria alcuni tablet per permettere ai bambini di seguire la didattica a distanza.
Le progettazioni in corso sono state adattate al particolare momento che stiamo vivendo. Ad esempio, la pedagogista che supporta i docenti delle Scuole dell’Infanzia statali sta lavorando sul mantenimento del rapporto tra scuola e famiglia anche durante la sospensione; mentre lo psicologo presente nelle scuole medie fornirà consulenze telefoniche a insegnanti e famiglie.
Attivi in questo senso anche gli educatori dei Gruppi Educativi Territoriali, che stanno contattando le famiglie per supportarle attraverso consulenze telefoniche e videochiamate. L’obiettivo principale è quello di mantenere un collegamento con loro e di rispondere a domande o problematiche che i ragazzi possono riscontrare nel partecipare alla scuola online.
Afferma l’Assessore alle Politiche scolastiche ed educative Simona Sarracino: “Oltre i dirigenti, che ho modo di ringraziare durante le nostre frequenti videocall, mi preme ringraziare i genitori rappresentanti di classe, per l’importante lavoro di collegamento tra insegnanti e famiglie. Grazie anche agli insegnanti, perché stanno dimostrando molta versatilità nel riorganizzare la programmazione classica sulla base delle nuove esigenze dettate da questo periodo di emergenza”.