In questo periodo di emergenza sanitaria, diversi cittadini fioranesi si sono attivati per confezionare e donare gratuitamente a chi ne ha bisogno mascherine ed altri dispositivi di protezione. E’ il caso delle due sorelle fioranesi Doris e Rosetta Cervino, volontarie legate all’associazione Sclerosi Tuberosa, che a casa hanno confezionato oltre 100 mascherine da donare a personale di vendita dei negozi, infermieri, farmacisti, a chi lavora e non può stare a casa. Hanno inoltre confezionato 40 visiere protezione viso per le colleghe di lavoro di Doris, al Panorama, che non possono stare a casa. Le visiere le hanno realizzate seguendo un tutorial trovato in rete.
Ci hanno scritto che le loro attività come volontarie del progetto Doris’s Angels for AST sono ora sospese, poiché non possono incontrarsi, perciò hanno deciso di cucire e donare le mascherine, perché spiegano “chi è volontario lo è per tutta la vita non importa per chi lo fa”.
Il fioranese Orazio Giannone di Fiorano ha invece “inventato” un tipo di mascherina realizzata col materiale dei pannolini per bambini: la parte esterna risulta così impermeabile ed è possibile quindi disinfettarla. Per realizzare le mascherine si è avvalso delle attrezzature di un laboratorio di sartoria.
Dopo averne distribuite a conoscenti, ne ha donate 40 al Comune di Fiorano Modenese. Il sindaco Francesco Tosi le ha ritirate in questi giorni ringraziando personalmente il signor Giannone.
Infine la Lavanderia di Corte Corsini a Spezzano mette a disposizione gratuitamente il box per la sanificazione all’ozono di mascherine e indumenti tecnico-sanitari per gli operatori del settore, per le forze dell’ordine, di pubblica sicurezza e protezione civile.
La scorsa settimana la ditta T&B srl aveva donato 15 mascherine FFP3 agli agenti della polizia locale di Fiorano Modenese.
“Sono numerose le iniziative di solidarietà da parte di cittadini e aziende fioranesi, anche a me non note. – dice il sindaco Francesco Tosi – Vorrei che il mio ringraziamento, anche a nome di tutti i cittadini che rappresento, giungesse a tutti loro. Oltre al beneficio oggettivo in questo periodo di pericolo sanitario, questi gesti dimostrano il buono che c’è in tante persone e diventano motivo di fiducia nella comunità, e dalla fiducia nasce anche la speranza di cui tutti abbiamo bisogno”.