Un Pronto Soccorso interamente dedicato all’accoglienza e alla gestione dei pazienti positivi o con sospetta infezione al coronavirus. È la nuova fase della riorganizzazione dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, impegnato nell’emergenza al pari delle altre strutture ospedaliere della provincia.
Come già accaduto durante il sisma, il PS dedicato è stato ricavato nei locali che un tempo ospitavano i poliambulatori pneumologici: qui potranno trovare una prima risposta assistenziale fino a 14 pazienti (12 posti letto e 2 poltrone per pazienti con sintomi lievi), con la possibilità di attivare un supporto respiratorio avanzato non invasivo. La funzione di triage principale è svolta come sempre negli spazi del PS di via Smerieri, che resta punto di riferimento per tutte le altre patologie acute. I locali del Pronto Soccorso Covid-19 sono a pressione negativa, per ridurre il rischio di contagio nei confronti degli operatori sanitari. Tale situazione consente infatti di limitare la diffusione degli agenti patogeni di pazienti infettivi, evitando, ad esempio, che a ogni apertura della porta della stanza l’aria interna possa contaminare quella esterna.
La riorganizzazione del Santa Maria Bianca prevede anche l’ulteriore ampliamento dei posti letto isolati dedicati ai pazienti con sospetto coronavirus e in attesa di tampone, ricoverati a Mirandola prima del trasferimento presso altri Ospedali della rete provinciale.
Così come negli altri ospedali, anche al Santa Maria Bianca grande attenzione è riservata alla sorveglianza sanitaria degli operatori: ad oggi, sono 5 gli operatori risultati positivi al tampone, per la maggior parte con sintomatologia lieve e già da alcuni giorni in isolamento domiciliare.