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Appartamento fantasma al mare, napoletano denunciato dai carabinieri di Luzzara

L’estate scorsa aveva deciso di trascorrere una vacanza nel litorale Veneto e per questo aveva affittato un appartamento, pattuendo con l’affittuario 1.400 euro per le due settimane a cavallo di ferragosto versando 400 euro quale caparra per bloccare la casa. Alcuni giorni prima della partenza si è reso conto che quella ‘location’ esisteva solo nella foto di un sito di annunci e ha capito di essere stato truffato: la pretestuosa mancata ricezione della caparra a fronte di un ulteriore richiesta di soldi, ha insospettito il vacanziere che pur non aderendo all’insistente richiesta, ha provato a contattare in prossimità della partenza l’inserzionista sui recapiti in suo possesso senza ottenere più alcuna risposta.

La vittima, un 52enne reggiano, materializzato di essere stato truffato, si è presentato ai carabinieri di Luzzara che al termine di prolungate ma mirate indagini telematiche sull’annuncio-trappola sono risaliti al truffatore che aveva intascato la caparra. Con l’accusa di truffa i militari reggiani hanno denunciato alla Procura un 47enne napoletano con a carico precedenti specifici in materia di “affitti fantasma”.

Secondo la ricostruzione investigative dei carabinieri la vittima, dopo aver visto su un noto sito di annunci la possibilità di locare per le due settimane a cavallo del ferragosto un appartamento in località Bibione, sul litorale Veneto, contattava, prima via mail e poi telefonicamente l’inserzionista pattuendo il costo in 1.400 euro. Per bloccare la casa versava 400 euro di caparra fatti pervenire, come indicato dall’uomo con cui parlava al telefono, tramite bonifico. La pretestuosa mancata ricezione della caparra per ricevere altro danaro non è andata a buon fine in quanto il 52enne reggiano verificava che i soldi erano stati ricevuti e prelevati. In prossimità della partenza cercava invano di contattare l’inserzionista senza ottenere alcuna risposta per cui, certo di essere stato truffato, si rivolgeva ai carabinieri di Luzzara denunciando l’accaduto.
















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