Alunni, insegnanti e genitori sono soddisfatti del servizio di refezione scolastica del Comune di Bologna. A dirlo sono le indagini per il monitoraggio del gradimento svolte nel 2019 da Ribò, il gestore del servizio di refezione scolastica, che hanno coinvolto circa 1.800 alunni di 9 scuole primarie e una secondaria di primo grado, 444 insegnanti e 1.682 genitori.
I dati raccolti, insieme agli altri strumenti e progetti già in campo per il monitoraggio del servizio, saranno utili al Comune per continuare a migliorare la refezione scolastica insieme a genitori, scuole, Ausl e Ribò, con l’obiettivo di aumentare ancora la qualità del servizio e il gradimento da parte degli alunni.
Le risposte degli alunni
A maggio 2019 sono stati compilati in tre giornate 5.060 questionari da circa 1.800 alunni, in 9 scuole primarie e una secondaria di primo grado, afferenti a tutti e tre i centri di produzione dei pasti. I bambini hanno potuto esprimere con le emoticon la loro opinione sui cibi consumati e sul servizio.
Il primo è risultato il piatto più gradito (l’83,6% lo gradisce) e consumato (l’82% ne mangia almeno metà e il 56,6% lo mangia tutto). Il secondo è invece gradito dal 69,3% degli interpellati ed è la seconda portata più consumata (il 66,3% ne mangia almeno metà e il 32,7% lo mangia tutto). I contorni sono graditi dal 61,9% dei bambini e sono la portata meno consumata (il 55,4% ne mangia almeno la metà e solo il 29% lo mangia tutto).
Il 19% dei bambini che non finisce tutto il primo piatto afferma che “era troppo”, il 12% che “non lo mangia mai” e un altro 12% che “non aveva fame”. Per quanto riguarda secondi e contorni il 17% afferma che “era troppo”, il 21% che “non lo mangia mai” e il 20% che “non aveva fame”. Gli alunni che non apprezzano il servizio affermano che “non è buono” o “non piace”. La maggior parte degli alunni che apprezza il servizio sostiene che gradisce “il cibo e mangiare in mensa con i propri amici”.
Le risposte degli insegnanti
A maggio 2019 sono stati interpellati 444 insegnanti, un campione a forte prevalenza femminile, con età media di circa 45 anni e con elevata continuità di fruizione del servizio negli anni dell’attuale contatto di servizio (superiore a tre anni nel 62% dei casi).
Gli aspetti del servizio più apprezzati sono la cortesia del personale, la pulizia delle stoviglie e la puntualità del servizio. Si rilevano alcune criticità rispetto alla varietà dei menù, la presentazione degli alimenti e la bontà dei piatti.
Gli insegnanti delle scuole d’infanzia sono più soddisfatti del comfort dei locali, del tempo dedicato al pasto e della pulizia delle stoviglie. Sono invece lievemente più critici rispetto alle porzioni a loro riservate.
In generale, la componente degli insegnanti che non è soddisfatta del servizio di ristorazione nel suo complesso è pari al 37%. Più basso il dato che prende in considerazione gli insegnanti della sola scuola d’infanzia, al 31%.
Il gradimento del pasto da parte degli alunni è giudicato positivamente dagli insegnanti per i quali il 63% dei bambini mangia molto o abbastanza volentieri a scuola, soprattutto alle scuole d’infanzia (87%). Gli insegnanti valutano un gradimento moderato della merenda da parte degli alunni.
La conoscenza del portale www.riboscuola.it è discreta ma l’utilizzo coinvolge solo un quarto degli intervistati. Le funzionalità maggiormente utilizzate sono quelle disponibili nella parte pubblica del sito, rispetto a quelle riservate a coloro che si registrano.
Le risposte dei genitori
L’indagine per misurare la soddisfazione dei genitori degli alunni iscritti al servizio di refezione scolastica è stata condotta online da SWG, incaricata da Ribò. Dal 31 gennaio al 3 marzo 2019 il Comune di Bologna ha invitato tutti i genitori degli oltre 20.000 alunni iscritti al servizio di refezione per l’anno scolastico 2018-2019 a compilare un questionario online, totalmente anonimo.
Hanno risposto al questionario 1.682 genitori, il 10,1% del totale, a cui fanno riferimento 2.211 figli, un campione che SWG considera solido in termini numerici. Di questi solo il 24% aveva risposto alla precedente indagine – la prima rivolta alle famiglie – mentre per il 58% era la prima volta.
Le famiglie riconoscono il valore di una alimentazione sana e variegata: il 95% dei genitori cita la frutta come alimento imprescindibile nella dieta dei bambini e dei ragazzi, il 92% le verdure, l’83% il pesce e il 79% i legumi.
Tuttavia, i consumi non sono sempre allineati al desiderata delle famiglie: nonostante frutta e verdura si confermino tra gli alimenti più consumati (rispettivamente 92% e 86%), guadagnano uno spazio importante nella dieta dei figli la pasta (96%), la carne (89%), le uova (77%) e i formaggi (75%), mentre i legumi sono al 68%.
In questo senso, la scuola rappresenta il contesto privilegiato per insegnare ai ragazzi le regole di una alimentazione equilibrata. Un esempio è l’efficacia del progetto frutta Melamangio, che propone ai bambini il consumo della frutta del pranzo come merenda di metà mattina. Nelle scuole dove è attivo questo progetto si registra un forte incremento del consumo di frutta tra gli alunni.
Il Progetto frutta è volto anche a promuovere una buona ed equilibrata colazione a casa. A tal proposito l’indagine evidenzia come biscotti (71%) e latte (60%) siano gli alimenti più consumati. Tra gli altri alimenti più consumati, ma comunque in quantità di gran lunga minore rispetto ai primi due, troviamo merendine confezionate (25%), nutella (20%), succo di frutta (22%). Soltanto il 14% dei bambini è solito consumare a casa frutta per colazione.
Il 63% dei genitori valuta in maniera positiva il servizio e per il 66% di loro i propri figli pranzano volentieri a scuola. I genitori, che formano la propria opinione innanzitutto sui racconti dei figli (85%), si confrontano anche con gli altri genitori (41%) e con gli insegnanti (22%), costruendo la propria percezione, oltre che su dati concreti e diretti, anche sul passaparola della comunità di riferimento.
Tra i genitori che esprimono un giudizio positivo sul servizio, la maggior parte cita il fatto che il proprio figlio mangia volentieri a scuola e la varietà nei menù. Chi esprime un giudizio non positivo crede che la qualità dei cibi non sia elevata e dice che i propri figli non mangiano volentieri a scuola.
Si confermano una serie di elementi positivi a supporto della buona valutazione complessiva: l’ottima relazione con il personale in mensa (82%), la giusta durata del pranzo (69%), l’adeguatezza della quantità delle porzioni (67%), le buone condizioni della sala del refettorio (68% pulito, 66% allegro e gradevole) e la varietà dei menù (62%).
Solo la gustosità del cibo e la temperatura delle pietanze, pur non essendo aspetti critici, secondo la percezione dei genitori andrebbero migliorati, poiché registrano soglie di gradimento appena sopra il 50%.
Infine, anche il portale web messo a disposizione dei genitori registra valutazioni positive per i rispondenti. È molto conosciuto (88%), l’uso è abbastanza diffuso (69%), soprattutto per raccogliere informazioni sui menù (87% di chi si collega) ed è ritenuto uno strumento utile da parte di chi lo conosce (85%). Il 45% dei rispondenti si è registrato sul portale, un dato certamente da migliorare, ma che segna comunque già una decisiva impennata rispetto all’anno precedente (solo il 30% dei genitori che hanno compilato il questionario risultava iscritto al portale), segno di come si stia rivelando uno strumento estremamente utile per le famiglie.
Per quanto riguarda il raffronto con i dati precedenti, secondo SWG l’indagine 2018-2019 restituisce uno scenario sostanzialmente immutato rispetto al 2017-2018, senza differenze statisticamente significative tra le due rilevazioni.
L’indagine di soddisfazione sarà effettuata anche per l’anno scolastico 2019/2020. A partire dal 30 gennaio, ogni famiglia i cui figli sono iscritti al servizio riceverà una mail inviata dal Comune contenente un link, attivo fino a martedì 3 marzo, che rimanda direttamente alla compilazione del questionario online.