sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAppennino BologneseNasce in Val di Setta la scuola di musica “Appennino Sound”





Nasce in Val di Setta la scuola di musica “Appennino Sound”

Si chiama “Appennino Sound” la nuova realtà nel campo culturale nata sull’Appennino bolognese, e in particolare a Castiglione dei Pepoli. Si tratta di una associazione composta da un gruppo di musicisti del territorio uniti dalla voglia di trasmettere e diffondere la musica tra montagne bolognesi.

Gli associati spiegano che «La musica è da sempre fonte di scambio, confronto e aggregazione, accresce una sana socializzazione, un patrimonio culturale per tutti e che si vuole sia alla portata di tutti». L’associazione gestirà una scuola omonima che presenta un’offerta di corsi rivolti a tutte le età e tutti i livelli: l’obiettivo inoltre è integrarsi alle realtà già presenti per supportare la programmazione e la realizzazione di eventi in campo artistico-culturale, in modo da creare e stimolare l’interesse e la fruizione da parte dei cittadini.

Proprio grazie alla collaborazione con le realtà che operano nel territorio e che hanno messo a disposizione i loro spazi, sono state attivate due sedi per i corsi: a Castiglione dei Pepoli in via Aldo Moro 31, presso il Centro di Cultura “Paolo Guidotti” negli spazi gestiti dall’Associazione Officina 15, e a San Benedetto Val di Sambro in via Roma 4, presso la sala prove all’interno della Biblioteca G.Stefanini, gestita dall’Associazione Suoni del Sambro.

I corsi attivi sono: pianoforte, chitarra, basso elettrico, batteria, canto moderno, sax, violino. C’è anche un “laboratorio collettivo£ dedicato alle percussioni che prevede anche lezioni individuali Sono inoltre previsti laboratori collettivi per i più piccoli, gioco musica dai 3 ai 5 anni e canto corale dai 6 ai 10 anni.

L’assessore alla cultura di Castiglione dei Pepoli Margherita Nucci commenta che «La nascita di una realtà come quella di Appennino Sound nel nostro territorio mi rende davvero felice, è la dimostrazione che anche nell’Appennino si può investire in cultura e che i primi a farlo sono proprio ragazzi giovani e talentuosi, che anziché andare in città decidono di coltivare la loro passione restando nel proprio territorio».

















Ultime notizie