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Domani pomeriggio a Mirandola la presentazione del progetto “Picosofia – Amico Pico”

Giovanni Pico della Mirandola e il suo pensiero filosofico: in un progetto, “Picosofia – Amico Pico”, per la scuola secondaria e primaria. Sostenuto e voluto dal Comune di Mirandola, “Per la sentita esigenza di diffondere la conoscenza del pensiero del più importante filosofo del nostro territorio, Giovanni Pico, un genio, un letterato, un esegeta.” La presentazione alle scuole di ogni ordine e grado avverrà domani pomeriggio, giovedì 14 novembre alle ore 16.00 presso la sala consiliare del Comune in via Giolitti 22 a Mirandola.

Che cosa si fa di Pico nelle scuole? Cosa conoscono di lui gli studenti di Mirandola, al di là della sua famigerata memoria? Per diffondere la filosofia pichiana è necessario secondo l’amministrazione comunale, pensare ad un modello didattico continuativo, diverso per ogni ordine di scuola.

Sull’utilità dello studio, ma soprattutto delle pratiche della filosofia, ormai molti studiosi, psicologi, docenti concordano, soprattutto se introdotta fin dalla tenera età. Tuttavia nell’opinione comune, la parola “filosofia” evoca qualcosa di astruso e di lontano dalla vita. In realtà, essa è strettamente intrecciata con l’esistenza umana, al punto che, come affermava Platone, non si può essere uomini senza essere in qualche modo filosofi. Che cosa studia la filosofia? A che cosa serve? È inevitabile porsi tali interrogativi, così com’è utile cercare di fornire una risposta ad essi. Hegel diceva che si può imparare a nuotare, solo entrando in acqua. La filosofia è un continuo interrogarsi, su tutto: la vita, l’uomo, la natura, l’anima. Per decidere su cosa far lavorare i ragazzi, basta leggere il pensiero di Pico per trovare ispirazione, emergono così una serie di parole chiave su cui si può riflettere: dignità, concordia, verità…

“Ogni anno – spiega Marina Marchi Assessore alla Cultura con delega all’Istruzione per il Comune di Mirandola – si prenderà in esame una parola, partendo dai testi stessi di Pico, per analizzarla, attualizzarla e farla propria, ogni ordine di scuole in modo appropriato. Si lavorerà con esperti e coi propri insegnanti. Si forniranno inoltre ai docenti tutti gli strumenti per portare avanti la ricerca.” In supporto, per inquadrare la figura di Giovanni Pico, la sua famiglia, i 400 anni di storia della casata su Mirandola hanno dato la loro disponibilità ad approfondimenti storici, diverse associazioni culturali, da “La nostra Mirandola”, il “Centro internazionale di studi Pichiani” e il “Gruppo studi Bassa Modenese”.

“Il progetto – riprende Marchi – si fonda sull’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani, che richiama il «diritto alla libertà di opinione e di espressione». Sulla base di quanto si è detto, possiamo capire perché sia importante che questa disciplina costituisca un elemento fondamentale nella formazione della persona e venga di conseguenza studiata a scuola. Le ragioni della sua “utilità” sono parecchie: ogni età ha la sua filosofia che costituisce uno stimolo a riflettere in prima persona; lo studio della filosofia è utile per l’acquisizione di una mentalità critica, che insegni a interrogarsi su tutto, mettendoci in contatto con modi completamente differenti di concepire la realtà e obbligandoci a entrare, per così dire, nella mente degli altri. La filosofia può contribuire a produrre una forma mentis pluralistica ed empatica, in grado di “ascoltare” le ragioni del prossimo e di mettere in pratica una cultura del reciproco rispetto. Anno dopo anno, parola dopo parola, confronti su confronti, ragionamenti e dibattiti contribuiranno a lasciare , si spera, un seme nella cultura dei nostri ragazzi.”

All’interno del progetto Picosofia (per studenti delle scuole secondarie) e AmicoPico (per le scuole primarie) si organizzerà un evento conclusivo che farà diventare i ragazzi protagonisti assoluti. L’evento si svolgerà ogni anno il 24 febbraio, data di nascita di Giovanni Pico, al fine anche di ricordarla meglio.

















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