Il 29 agosto 1940, attorno alle 13, un fortissimo scoppio attira l’attenzione degli abitanti di Castenaso, di Budrio e di Bologna. Il frastuono è così violento da rompere i vetri a molti chilometri di distanza. Il geometra cav. Alberto Fabbri, comandante dei Vigili del Fuoco di Budrio, comprende immediatamente che si tratta della Polveriera di Marano. Al segnale rispondono in tanti: la maggior parte sono volontari abilitati che da tempo si preparano nelle esercitazioni, pronti per offrire il loro aiuto mettendo a repentaglio la propria vita. Le fiamme e il fumo sono visibili da decine di chilometri si fissano indelebilmente nei ricordi di chi, impotente, si trova ad assistere ad uno scenario apocalittico. Tragico il bilancio: 103 vittime e oltre 500 feriti.
L’idea di organizzare la mostra ‘L’esplosione della Polveriera di Marano e il coraggio dei Vigili del Fuoco budriesi’ nasce dal ritrovamento da parte di Roberto Tinti, membro del 14° Corpo, e dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco-Sezione di Bologna, di una consistente quantità di materiale riguardante quel drammatico giovedì di fine agosto. L’apertura dell’esposizione di documenti, fotografie, abiti e strumenti dell’epoca è fissata per domani, giovedì 7 novembre alle ore 15, nell’atrio del Palazzo Comunale di Castenaso (piazza Bassi n.1). Curata da Leonardo Arrighi, Comune di Budrio e ProLoco di Budrio, e stata gentilmente offerta temporaneamente alla Città di Castenaso.