La Direzione Sanitaria dell’Azienda USL IRCCS informa che procede la stretta sorveglianza sanitaria sui contatti dei casi di scabbia accertati nei giorni scorsi nel Reparto di Medicina II dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. L’attività di sorveglianza ha comportato l’identificazione dei contatti dei primi 4 casi e ha riguardato ad oggi oltre 150 persone visitate dai dermatologi e dai medici igienisti. Attualmente sono 18 i casi accertati, di cui 11 operatori sanitari immediatamente sottoposti a trattamento specifico e 7 contatti esterni sottoposti a trattamento preventivo.
Prosegue serrata l’attività di identificazione degli ulteriori contatti e dei loro spostamenti. Sono stati avvertiti i medici di medicina generale affinché segnalino tempestivamente eventuali casi sospetti.
Si ribadisce che l’infestazione non riveste carattere di pericolosità per la salute né a breve né a lungo termine. Può colpire persone di ogni ceto sociale, indipendentemente dall’igiene personale e non fa distinzioni di età o sesso ed è endemica in molti paesi sviluppati.
Alcune note tecniche sulla scabbia
La scabbia è una malattia causata da un parassita esterno, un acaro, che si trasmette da una persona all’altra per contatto generalmente diretto (contatto fra la pelle dell’individuo sano e quella dell’individuo ammalato), ma sempre più spesso anche per contatto “indiretto”, cioè tra la pelle della persona sana e un tessuto venuto di recente a contatto con la pelle dell’ammalato (indumenti, biancheria, lenzuola). I segni e sintomi più comuni della scabbia sono un prurito intenso, soprattutto di notte. Le zone più colpite sono il polso, le pieghe tra le dita, il gomito, l’ascella, il capezzolo, il pene, l’inguine, la vita, la zona periombelicale, la linea della cintura e i glutei. Il tempo di incubazione, spesso asintomatico, può andare da due a sei settimane. La scabbia non è una patologia prevenibile con vaccini: è possibile però controllarne la diffusione, dopo che è stato diagnosticato un caso, sottoponendo le persone esposte a visite mediche di controllo e, se necessario, a trattamenti da applicare sulla cute, a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.