Potranno essere venduti ai soci altri quattro alloggi della cooperativa edilizia in liquidazione Salvo D’acquisto del Peep di via Paolo Borsellino a Modena. La giunta comunale, infatti, su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha approvato nei giorni scorsi la quarta delibera di autorizzazione alla vendita sulla base del provvedimento approvato dal Consiglio comunale nel novembre dello scorso anno per andare incontro alle esigenze delle famiglie di fronte a una gestione societaria in passivo.
Con l’ultima delibera si accerta anche che sono stati corrisposti al Comune i contributi perequativi per un valore complessivo per i quattro alloggi (due al civico 220, due al civico 233), di circa 33 mila euro. I prezzi di cessione variano dai 150 ai 205 mila euro. Con le altre tre delibere si erano accertate entrate per, complessivamente, 303 mila euro. Il totale, quindi, raggiunge ora i 336 mila euro: risorse che verranno reimpiegate nell’ambito delle politiche abitative.
Diventano così 37, su di un totale di 42, gli alloggi della cooperativa posti in vendita grazie all’eliminazione del vincolo della locazione permanente. A inizio luglio era stato dato il via libera alla vendita dei primi 12 alloggi, qualche settimana dopo ad altri 11, in settembre a dieci.
Si tratta di un’applicazione del nuovo Regolamento per l’edilizia convenzionata e agevolata, che agli articoli 21 e 22 prevede proprio la facoltà di riscatto dal vincolo di destinazione alla locazione, dopo un periodo minimo di quattro anni e se l’alloggio risulta libero al momento della richiesta, a seguito di approvazione comunale e con il pagamento del contributo perequativo pari al 5 per cento del prezzo di vendita massimo di cessione di ciascuna unità abitativa.
Già in occasione della prima delibera di giunta l’assessora Vandelli aveva ricordato come l’intervento del Comune si fosse reso necessario “per le condizioni economiche in cui versava la cooperativa, in seguito a una gestione oggetto anche di azioni giudiziarie. E questo metteva a rischio anche l’investimento e i risparmi delle famiglie che risiedono negli alloggi e che hanno anticipato ai soci promotori della cooperativa forti somme di denaro destinate all’acquisto degli immobili. Le famiglie hanno lamentato di aver ricevuto errate informazioni rispetto alla regolarità del contratto che avrebbero dovuto stipulare, al punto da aver presentato denuncia ed estromesso dalla società i soci promotori. Consentendo alla cooperativa in liquidazione la vendita dei singoli alloggi a chi vi risiede, con tutti i vincoli previsti dal Regolamento comunale per evitare abusi, si è evitato – concludeva Vandelli – un ulteriore grave danno patrimoniale per quelle famiglie”.