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Tper vista da fuori

Rendere conto pubblicamente dei propri risultati è pratica consolidata di Tper; ritrovare i risultati aziendali nelle posizioni di migliori performance fra aziende del settore nell’analisi di uno tra i più autorevoli centri di analisi e ricerca specializzati rappresenta un’occasione di attenzione e verifica che, anche tenendo conto della rilevanza data allo studio complessivo in sede nazionale, l’Azienda ha il piacere di condividere.

L’Area Studi di Mediobanca ha, infatti, presentato, nei giorni scorsi, l’indagine sui servizi pubblici nei maggiori comuni italiani. Lo studio ha esaminato, in maniera articolata, i bilanci di 40 società che gestiscono quattro tipologie di servizio (idrico, igiene urbana, trasporto pubblico locale e aeroportuale) nei 10 capoluoghi di regione più popolosi d’Italia. Si tratta di imprese che nel 2017 hanno realizzato 10,4 miliardi di euro di ricavi occupando quasi 77 mila dipendenti. Il rapporto esamina le principali dinamiche economiche e patrimoniali nel quinquennio 2013-2017, distinguendole su base settoriale e territoriale, con un’analisi approfondita sul tema dei rapporti con le Amministrazioni pubbliche, anche sotto il profilo dei trasferimenti che esse garantiscono a titolo di corrispettivi e contributi.

Tra le aziende del settore del trasporto pubblico locale delle principali 10 città metropolitane del nostro Paese, Tper figura al secondo posto, dopo ATM di Milano, in una ideale classifica che tiene conto dello sviluppo delle attività, della redditività della gestione, della solidità patrimoniale, dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e, non ultimo, dell’efficienza e della produttività.

Richiamando lo spaccato delle aziende del settore trasporti incluse nello studio emerge che nel campione del TPL si registra un calo dello 0,6% nel fatturato complessivo, mentre Tper segna per lo stesso periodo un incremento dell’1,5% a conferma della continua crescita dei passeggeri registrata negli anni.

Il rapporto tra margine operativo netto e fatturato 2017, che si assesta al +5,6%, è un indicatore che segnala il buon livello di performance aziendale, in un panorama che vede un dato medio delle imprese del TPL considerate con un -1%.

Tper figura tra le sei aziende oggetto dello studio che hanno presentato bilanci in utile in tutti e 5 gli ultimi esercizi); altre aziende del campione presentano invece due o più esercizi con bilanci in perdita.

Sul piano della redditività, il rapporto tra risultato netto e fatturato per Tper è al 3%, un segno di positività se si considera che mediamente per il campione delle aziende considerate questo dato è in terreno negativo (-2,5%).  Anche quanto a solidità patrimoniale, Tper denota un minore indebitamento aziendale rispetto al campione analizzato, con debiti finanziari in percentuale del capitale netto del 78%, contro un dato medio dell’87%.

Tper si conferma tra le aziende delle grandi città metropolitane con i più bassi livelli di contribuzione pubblica. Per le aziende del TPL considerate i corrispettivi e contributi in percentuale dei ricavi sono mediamente del 57,5%, mentre Tper fa registrare una percentuale del 53,4%.

Molto positivo anche il dato del costo del lavoro per unità di prodotto, che vede l’Azienda portare risultati che meritano attenzione; nel confronto si evidenzia il raggiungimento di obiettivi di efficienza e produttività perseguiti a conferma dell’impegno e della professionalità delle oltre 2700 persone che operano nel gruppo Tper e della capacità aziendale di utilizzare al meglio i fattori produttivi per un’efficienza complessiva della struttura.

I risultati emersi sono motivo di soddisfazione per l’azienda in un contesto di settore non certo facile che ha visto in questi anni confermare le scelte di policy nazionali e locali verso modelli di organizzazione industriale dei servizi e delle imprese che devono garantire qualità ed investimenti a favore dell’utenza con contestuali performance di sostenibilità economica e redditività.

Il settore e dunque anche le imprese – fra queste Tper – hanno di fronte a sé sfide importanti che vedono in contestuale evoluzioni tecnologiche di cui essere protagonisti e non “soccombenti”, obiettivi di sostenibilità ambientale, fino a poco tempo fa sottovalutati anche dalle stesse politiche pubbliche, obiettivi di qualità dei servizi e di attrattività di nuova utenza a favore di una sempre maggiore quota di persone che si orientano verso sistemi intermodali di servizio di trasporto pubblico.  I risultati di solidità e di performance sono dunque importanti non in quanto tali, ma perché sono una base solida per affrontare le difficili, ma anche stimolanti, sfide dei prossimi anni.
















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