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Indice Confartigianato qualità della vita delle imprese: Italia penultima

L’Italia è penultima nell’Unione Europea, davanti alla sola Grecia, per l’Indice Confartigianato della qualità della vita delle imprese europee. L’indice, rilevato dall’ufficio studi nazionale Confartigianato Lapam, misura la capacità di ogni paese dell’Unione europea di mettere a disposizione le migliori condizioni ambientali per l’evoluzione delle piccole imprese sulla base dei 30 indicatori raggruppati in 6 ambiti: Energia, Credito, Lavoro e capitale umano e Tassazione, più legati alla produzione delle imprese, e Infrastrutture e Rapporti con la Pubblica amministrazione e qualità dei servizi pubblici, relativi al contesto. La classifica è sconfortante e certifica le difficoltà di fare impresa nel nostro Paese, soprattutto a causa della burocrazia (i rapporti con la pubblica amministrazione e i servizi) dove siamo ultimi, tassazione e lavoro/capitale umano dove siamo penultimi, infrastrutture, dove occupiamo la terzultima posizione. Insomma, una vera ecatombe.

I primi posti della classifica dell’Indice Confartigianato della qualità della vita delle imprese europee – dove è migliore l’habitat per la vita imprenditoriale – sono occupati da paesi del Nord Europa e in particolare primeggia il Lussemburgo, davanti a Danimarca, Paesi Bassi, Svezia; l’Italia è al 27° posto davanti solo alla Grecia. Nel confronto con i principali paesi dell’UE l’Italia è molto distante da Regno Unito (5° posto) e da Germania (8° posto); ampia la distanza rispetto a Spagna (16° posto) e Francia (18° posto).

Tra i sei ambiti esaminati il miglior piazzamento per il nostro Paese si osserva per il Credito: al primo posto troviamo l’Estonia, l’Italia occupa il 15° posto appena davanti al Regno Unito, ma tra i principali paesi Ue il nostro Paese segue la Germania che è quarta, la Francia dodicesima e la Spagna un gradino sotto.

Per quanto riguarda l’Energia il primo posto è occupato dall’Irlanda e l’Italia è al 20° posto con un ed è ultima tra i principali paesi Ue, presentando un grave ritardo rispetto al terzo posto di Germania, al sesto della Spagna, all’ottavo e al nono di Regno Unito e Francia.

Nell’ambito Infrastrutture si posizionano al primo posto i Paesi Bassi e l’Italia è terzultima davanti a Croazia e Grecia; distanti gli altri principali paesi Ue: sesto il Regno Unito, decima la Germania, dodicesima la Francia e sedicesima la Spagna.

Per quanto riguarda Lavoro e capitale umano i Paesi Bassi sono al primo posto e il nostro Paese è penultimo davanti alla Grecia e molto distante dal bronzo del Regno Unito e dall’ottava piazza della Germania; le condizioni del mercato del lavoro sono migliori anche in Francia (20°) e Spagna (25°).

Nell’ambito Tassazione primeggia l’Irlanda e l’Italia è al penultimo posto, davanti solo alla Croazia mentre la Spagna è ottava, la Germania decima, il Regno Unito 13° e la Francia al 25° posto.

L’ambito in cui l’Italia si mostra meno ospitale per le imprese è quello dei Rapporti con P.A. e qualità dei servizi pubblici dove la Danimarca è al primo posto e il nostro Paese è ultimo dietro a Bulgaria e Grecia; tra i maggiori paesi dell’Unione si osserva un’ottima performance del Regno Unito quarto, seguito a distanza da Germania, 14° posto, Spagna due posizioni sotto e Francia al 18° posto.

















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