I contributi provenienti dalle aree di montagna ai consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna associati ad ANBI ER sono impiegati direttamente, in modo proficuo e visibile, nelle aree che maggiormente necessitano di interventi nella quotidiana lotta al dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza complessiva del territorio appenninico nelle diverse province interessate dai lavori. Annualmente, in linea con la legge regionale 7 del 2012 e del successivo accordo con la Regione e l’ UNCEM ( 12/2013), l’ANBI ER stila una sintesi capillare analitica delle opere e dei lavori di bonifica realizzati negli ultimi 12 mesi di attività presentando i risultati a tutti i soggetti istituzionali coinvolti e ai portatori di interesse. Nel 2018 i 518 interventi regalano un mosaico di manutenzioni assai colorito che non solo conferma, ma migliora l’operosità , la cura e l’attenzione costante verso le aree montane da parte delle maestranze dei Consorzi di bonifica.
Un quadro complessivo che, aldilà della dimensione strutturale dell’intervento mirato, aggiunge il non sottovalutabile valore dell’omogeneità tra i diversi territori considerati a dimostrazione del tangibile radicamento dell’azione consortile e delle collaborazioni fattive con le amministrazioni locali. Su scala regionale il valore consolidato degli investimenti dei Consorzi di bonifica eseguiti sul territorio nell’anno passato è pari a 73,99% rispetto al totale della contribuenza montana con una generale ricaduta territoriale comprensiva anche degli investimenti di altri enti, ma sempre per mezzo del Consorzio, che si attesta ad un valore particolarmente degno di nota pari al 98,70% sempre se comparato alla contribuenza.
Tra le molteplici statistiche analitiche rese note alcuni maxi-parametri risultano particolarmente significativi ed esemplificativi di quanto realizzato:
La contribuenza nel 2018 sull’intero territorio dell’ambito montano dei Consorzi di bonifica che per il 92% si trova in Emilia Romagna è stata di 18.957.760 di euro che si distribuisce (% rispetto al valore regionale): Piacenza 8.80%, Parmense 16,77%, Emilia Centrale 15,59%, Burana 7,49%, Renana 19,95%, Romagna Occidentale 16,83%, Romagna 14,58%, (il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara che fa parte di ANBI ER non ha territorio montano).
Tra le risorse utilizzate nel 2018 in montagna vanno annoverati anche 4.146.676 Euro resi disponibili da altri enti territoriale per mezzo dei Consorzi che hanno progettato, gestito ed eseguito i lavori in loco.
Percentuale tra investimenti del Consorzio in lavori e manutenzioni e contribuenza montana complessiva: Piacenza 74,62%, Parmense 67,09%, Emilia Centrale 75,94%, Burana 75,22%, Renana 75,17%, Romagna Occidentale 72,58%, Romagna 78,9%
Numero interventi eseguiti dai singoli Consorzi in montagna: Piacenza 67, Parmense 124, Emilia Centrale 88, Burana 30, Renana 53, Romagna Occidentale 46, Romagna 110.
“L’obiettivo è accrescere la sicurezza del territorio con azioni di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, reinvestendo in Appennino una quota crescente dei proventi della contribuzione di bonifica riscossi in montagna- spiegano gli assessori Gazzolo e Caselli-. Nel 2018 è stato raggiunto il risultato record del 74,2%: il trend si conferma in netto aumento con ben 8,2 punti percentuali in più rispetto al 2016 primo anno di applicazione dei nuovi piani di classifica”.
“I Consorzi hanno fatto un buon lavoro- proseguono le assessore-, in stretta collaborazione con la Regione, l’Agenzia regionale di sicurezza territoriale e protezione civile e le Unioni di Comuni montane. Sono stati ridotti i costi generali di funzionamento dei servizi, di riscossione e di tenuta del catasto. Per il futuro- chiudono Gazzolo e Caselli- serve continuare nella stessa direzione per mantenere standard elevati e ottenere risultati sempre migliori a vantaggio del nostro Appennino”.
Il presidente dell’ANBI Emilia Romagna Massimiliano Pederzoli ha rimarcato: “la rilevanza dell’azione complessiva e omogenea dei Consorzi di bonifica associati ad ANBI in tutto il comprensorio montano, un’azione multi funzionale che mostra un’attenzione degli enti verso aree che hanno estrema e costante necessità di manutenzione. I Consorzi alla luce delle opere realizzate risultano essere tra le componenti più attive nelle aree appenniniche e maggiormente a contatto con le criticità segnalate anche dalla amministrazioni locali periodicamente oltre che scaturite dai monitoraggi consortili. Il risultato è davvero ottimo e migliorativo rispetto al 2017”.
“Un nuovo rapporto di collaborazione fra i Consorzi di bonifica con le Unioni montane e i rispettivi comuni- sottolinea il presidente Uncem ER, Gian Battista Pasini- che sta portando sempre più ad una programmazione e condivisione degli interventi. L’auspicio è di arrivare al traguardo dell’80% pari a 15 milioni di euro delle risorse incassate destinate a interventi di manutenzione e difesa del suolo in montagna”.