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Al Laboratorio Aperto presso l’ex Aem “Virtual Reality Movie Festival”

S’intitola “VRMF Reale Possibile”, la sigla sta per Virtual Reality Movie Festival, e si svolge a Modena da venerdì 24 a mercoledì 29 maggio (dal 27 riservato alle scuole) al Laboratorio Aperto all’ex Aem in viale Buon Pastore 43. È un festival dedicato alla narrazione per immagini in realtà virtuale, con la possibilità di fare esperienza diretta delle nuovissime frontiere aperte dalle tecnologie più avanzate, tra nuove forme di partecipazione, narrazione e relazione con il reale.

Organizzato da Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS – gestori del Laboratorio Aperto – in collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities di Unimore, Festival dei Popoli e Gold, il festival è stato presentato ai giornalisti giovedì 23 maggio al Laboratorio Aperto da Ilaria Valoti (Senior Innovation Officer della Fondazione Giacomo Brodolini) Vittorio Iervese (Docente Unimore, Presidente del Festival dei Popoli) e Miranda Manchisi (Project manager di AF&CO). Alla presentazione, in rappresentanza del Comune, anche Giovanni Bertugli, dirigente del servizio Promozione della città e Turismo.

“La realtà virtuale – come spiega Fabio Sgaragli, Head of Innovation Brodolini -sta aprendo strade inesplorate in vari settori, dalla formazione alla comunicazione, dal cinema al teatro. Il VRM Festival è un’occasione che vorremmo estendere sul territorio nazionale, per mostrare l’impatto del digitale sui linguaggi creativi, sulla possibilità di vivere esperienze coinvolgenti e sullo sviluppo di nuove competenze non soltanto di tipo tecnologico. Il Laboratorio, infatti, vuol essere un luogo dove far confluire competenze e riflessioni, dove la crescita culturale e professionale si affianca alla sperimentazione. Dove accedere a nuove tecnologie, formare i giovani sulle nuove competenze, far nascere opportunità d’innovazione trasversale e inclusiva, per cittadini, scuole e imprese”.

Per Vittorio Iervese “si parla di Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR) da molto tempo, eppure pochi hanno un’idea chiara di cosa siano, a cosa possano servire e quali novità stiano introducendo. In questi giorni intendiamo presentare e discutere quelle opere VR che creano una trasformazione nelle narrazioni, mettendo al centro lo spettatore-partecipante, costringendolo a fare scelte e amplificando l’empatia con i soggetti e le storie che raccontano o vivono. Quest’aspetto, cruciale per la comunicazione e le narrazioni contemporanee, sarà il fulcro del Festival, unico nel suo genere, che parte da Modena ma intende andare oltre”.

“Pronti a varcare la soglia di un’altra realtà? – recita il ‘save the date’ lanciato sui social media dagli organizzatori -. Il Laboratorio Aperto di Modena si trasforma in uno spazio dedicato allo storytelling in realtà virtuale e aumentata”.

Per sei giorni, infatti, all’ex Aem sarà possibile esplorare mondi reali o immaginari, riflettere su temi di attualità, vivere una storia a 360 gradi, attraverso brevi opere cinematografiche in realtà virtuale, provenienti da tutto il mondo.

Quali orizzonti e quali opportunità si aprono con il VR, la realtà virtuale, per il racconto del reale? Quante storie possiamo raccontare attraverso i dati? Quali sono le potenzialità del 3D per la formazione? Cosa succede quando il teatro incontra le nuove tecnologie? Il festival proverà a rispondere a queste domande anche con una serie di incontri con professionisti ed esperti del settore in programma venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio. Sabato 25 maggio inoltre, a partire dalle ore 21.00 il pubblico potrà assistere a nuove performance in realtà virtuale, create appositamente da AF&CO, giovane realtà modenese che realizza progettualità in ambito artistico. Dal 27 al 29 maggio invece il Festival sarà riservato alle scuole, con sessioni di approfondimento e confronto. Per prenotazioni: info@luamodena.it.

L’accesso è gratuito, proiezioni dalle 10 alle 18; si può prenotare un’esperienza di visione collettiva scrivendo a info@luamodena.it.

Il Laboratorio Aperto è un luogo di aggregazione e scambio tra realtà del territorio, generazione di idee e opportunità di impresa, che promuove lo sviluppo di prodotti, servizi e ricerca innovativi per la cultura, lo spettacolo e la creatività. Ha sede in un edificio riqualificato dal Comune di Modena grazie al Fondo Europeo di Sviluppo regionale POR FESR 2014-2020, ed è parte della Rete regionale che unisce dieci Laboratori Aperti su varie tematiche (http://www.laboratoriaperti.it/). I soggetti gestori dello spazio sono Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS.

 

VRMF, I “TALK” E LA PERFORMANCE

Il Laboratorio Aperto di Modena, con “VRMF Virtual reality movie festival. Reale Possibile”, propone da venerdì 24 a domenica 26 maggio una serie di momenti di discussione e riflessione sul tema della realtà virtuale, con esperti e professionisti del settore. Nuove forme di partecipazione, narrazione e relazione con il reale.

Sul sito web http://luamodena.it/2019/05/11/programma-incontri-vrmf/ è online il programma con le istruzioni per iscriversi ai singoli appuntamenti che si svolgono tutti all’ex Aem riqualificata di viale Buon Pastore 43 a Modena.

Venerdi 24 maggio alle 17 si incomincia con “La realtà virtuale e le nuove modalità di apprendimento”, incontro con Luigi Clivati, di EON Reality Italia.
EON Reality è un’azienda californiana, leader mondiale nello sviluppo di piattaforme digitali AVR per il mondo delle imprese e dell’istruzione. Specializzata nella creazione di strumenti e tecnologie di realtà virtuale aumentata e 3D, conta 21 sedi in tutto il mondo, dalla Cina alla Francia, dagli Emirati Arabi alla Svezia.

Sabato 25 maggio alle 11.30 il primo appuntamento è con Tiziana Guerrisi, giornalista. Insieme ai colleghi Andrea Battistuzzi e Federico Formica e al fotografo Pietro Snider, ha fondato New next media, società di servizi giornalistici e contenuti multimediali che, con l’associazione Antigone, ha realizzato “Inside Carceri” primo webdocumentario-inchiesta sulle prigioni italiane. Ha lavorato per “Repubblica”, “Messaggero”, “Diario”, “LaPresse”, “Radio Popolare Roma”.

Alle 16 di sabato 25 è quindi in programma l’incontro con Omar Rashid, regista del documentario in realtà virtuale “Drumpossible”. Nato in Iraq, la famiglia di Omar si trasferisce in Italia quando lui ha quattro mesi. Laureato al Polimoda di Firenze, inizia il suo percorso nel mondo moda con stage alla sede centrale di Givenchy a Parigi. Poi, a New York, matura il know how necessario per “Gold”, progetto che origina da una fusione tra old school e new school, e intende promuovere l’affermazione della street culture nel panorama fiorentino.

Sempre sabato 25 maggio, alle 21, il Laboratorio Aperto ospita una performance artistica a cura di AF&Co che, scandita da suoni e writing grazie alla tecnologia Tilt brush, mostra l’utilizzo della tecnologia virtuale in ambito creativo. Il risultato perseguito dall’artista modenese Andrea Baraldi, in arte Drew, è un’esperienza live collettiva e partecipata che va oltre la fruizione individuale di un’opera.

Domenica 26 maggio alle 15, “Le nuove tecnologie incontrano il teatro”, con Magda Siti, direttrice artistica di Associazione Artisti Drama e Giacomo Pedini, Drammaturgo Ert, Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Sempre domenica 26 ma alle 16 “Gamification+ VR+ AI= ENJOY”, ovvero come rendere divertente un’attività ripetitiva, necessaria per allenare l’intelligenza artificiale, sfruttando un videogioco in realtà virtuale. Intervengono Matteo Boschini, IT Developer, e Pietro Monari, Fisico – Energy Way. Energy Way è una società di Data Science che offre modelli matematici innovativi al servizio dell’efficienza e della sostenibilità delle imprese.

Il Festival è organizzato dai gestori del Laboratorio Aperto di Modena – Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS – in collaborazione col Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities di Unimore, il Festival dei Popoli e Gold.

 

IL PROGRAMMA DEI FILMATI VR

Sono sette i filmati in realtà virtuale selezionati per essere proiettati, tutti in lingua originale, al Laboratorio Aperto di Modena, all’ex Aem di viale Buon Pastore 43, in occasione di “Vrmf. Virtual reality movie Vestival. Reale Possibile” da venerdì 24 a mercoledì 29 maggio (da lunedì 27 solo per le scuole). Le proiezioni si svolgono dalle 10 alle 18; l’accesso è gratuito; si può prenotare una esperienza di visione collettiva insieme ad altri partecipanti o amici, a info@luamodena.it. Allo stesso indirizzo di posta elettronica devono scrivere le scuole per prenotarsi.

Il Festival è organizzato dai gestori del Laboratorio Aperto di Modena – Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS – in collaborazione col Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities di Unimore, con il Festival dei Popoli e Gold.

Il programma propone “Refugees 360 VR documentary”, premiato come miglior film indipendente 360 da Scopic, nel quale, senza indizi della fine della guerra in Siria, la gente continua a fuggire mentre i rifugiati nei paesi vicini perdono la speranza di tornare a casa. “Drumpossibile”, di Omar Rashid, vede il batterista Fabio Vitiello usare il super potere della realtà virtuale per potenziare le sue capacità e chiamare a raccolta i suoi cloni, realizzando un brano inedito che mostra nuovi modi di concepire l’arte, la musica e, per estensione, la realtà stessa. “Anote’s Ark”, film documentario canadese del 2018, diretto da Matthieu Rytz, è incentrato sul tema dell’impatto del cambiamento climatico sulla nazione insulare di Kiribati, che sarà uno dei primi Paesi al mondo a scomparire completamente sott’acqua in caso di un innalzamento del livello del mare. “Chromatica”, di Flavio Costa, è un viaggio all’interno dei colori: dalla loro assenza fino alla loro rivelazione, dal nero al bianco attraversando con gli occhi di una ragazza l’intero spettro del visibile. Per lo spettatore un’esperienza sensoriale tridimensionale grazie alla tecnologia della realtà virtuale.

“Half life VR Short Version”, di Robert Connor, è invece un cortometraggio in realtà virtuale, coproduzione dell’Opera Reale svedese e dei Robert & Robert Studios, che coglie lo spirito immersivo dell’opera del coreografo Sharon Eyal eseguita dal Balletto Reale svedese. Particolarmente suggestivo è anche “Out of the blue”, di Sophie Ansel, che racconta la storia di Cabo Pulmo, un luogo descritto da Jacques Cousteau come “Acquario del Mondo”, fino a quando anni di pesca eccessiva uccisero la barriera corallina e spinsero le specie autoctone sull’orlo dell’estinzione. La famiglia di pescatori di Cabo Pulmo prese una decisione drammatica e rivoluzionaria, sacrificando la fonte di cibo e di reddito per salvare la barriera corallina vietando la pesca nelle proprie acque per incoraggiare la rigenerazione dell’ecosistema marino, che ha avuto una rinascita sorprendente: squali, tartarughe, razze, cernie e altri animali marini sono tornati nella barriera.

“Sun Ladies”, di Christian Stephen e Celine Tricart, è uno sguardo approfondito sul viaggio personale della leader delle Sun Ladies, Xate Singali. Da cantante famosa in Kurdistan a soldato in prima linea per fermare la violenza contro la sua gente. Il pubblico si troverà di fronte alla domanda “Cosa faresti di fronte alla violenza disumana contro coloro che ami?”.

Il Laboratorio Aperto è un luogo di aggregazione e scambio tra realtà del territorio, generazione di idee e opportunità di impresa, che promuove lo sviluppo di prodotti, servizi e ricerca innovativi per la cultura, lo spettacolo e la creatività. Ha sede in un edificio riqualificato dal Comune di Modena grazie al Fondo Europeo di Sviluppo regionale POR FESR 2014-2020, ed è parte della Rete regionale che unisce dieci Laboratori Aperti su varie tematiche (http://www.laboratoriaperti.it/). I soggetti gestori dello spazio sono Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS.

 

UN MAGGIO DENSO DI ATTIVITÀ

Il Laboratorio Aperto è un luogo di aggregazione e scambio tra realtà del territorio, generazione di idee e opportunità di impresa, che promuove lo sviluppo di prodotti, servizi e ricerca innovativi per la cultura, lo spettacolo e la creatività. Ha sede all’ex Aem di viale Buon Pastore, edificio riqualificato dal Comune di Modena all’interno del comparto ex Amcm grazie al Fondo Europeo di Sviluppo regionale POR FESR 2014-2020. Il Laboratorio di Modena è parte della Rete regionale che unisce dieci Laboratori Aperti su varie tematiche (http://www.laboratoriaperti.it/).

Nel mese di maggio, prima di arrivare all’appuntamento con il festival sulla realtà virtuale “VRMF Reale Possibile”, il Laboratorio Aperto di Modena, gestito da Fondazione Giacomo Brodolini, ETT e MBS, ha ospitato tre incontri della Startup Jam, realizzati insieme al Contamination Lab dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con la partecipazione di numerosi studenti interessati a sviluppare la loro idea imprenditoriale e a partecipare alla Start Cup Emilia-Romagna e al suo percorso di accelerazione.

Non solo laboratori, ma anche opportunità concrete nella ricerca d’impiego per gli studenti e neolaureati, che in occasione del Motor Valley Fest, il 16 e il 17 maggio, sono entrati in contatto con aziende qualificate e importanti dei settori automotive, motorsport, motociclistico.

Il Laboratorio di viale Buon Pastore è anche un luogo aperto ai cittadini: il mese di maggio è infatti iniziato con la premiazione del concorso organizzato dalla Gulliver “I colori di Modena”, pensato per coinvolgere in un originale progetto artistico sulla città più di 90 utenti e 50 operatori di servizi dedicati a disabilità e salute mentale. Infine, è iniziato il percorso degli studenti del corso di formazione sullo storytelling immersivo e interattivo, che porterà nei prossimi mesi alla progettazione e realizzazione di prodotti multimediali innovativi, interattivi e immersivi.

Per maggiori informazioni consultare il sito www.luamodena.it o seguire la pagina su Facebook (www.facebook.com/laboratoriourbanoapertomodena.it).

















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