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Venerdì a Modena presidio “democratico, antifascista e antirazzista” della Cgil

La Cgil di Modena promuove per venerdì 3 maggio un “presidio democratico, antifascista e antirazzista” in piazza Mazzini dalle ore 14 alle 16. L’iniziativa del sindacato è una risposta al comizio che il segretario della Lega Matteo Salvini terrà lo stesso pomeriggio in città.
Aderiscono al presidio anche altre associazioni Anpi, Arci, Unione degli Universitari-Udu, Rete degli Studenti Medi, Rete degli Universitari, e sono invitati ad aderire al presidio tutti i cittadini e le associazioni che si riconoscono nei valori della manifestazione.  Tutti i partecipanti sono invitati ad indossare un capo di abbigliamento rosso.

“La Cgil vuole manifestare il proprio dissenso politico contro le politiche discriminatorie e razziste del ministro dell’Interno sulla gestione dell’immigrazione e sull’attacco alle politiche di accoglienza e integrazione che hanno fatto di Modena un modello virtuoso a livello nazionale.
Il Decreto Sicurezza cancella il sistema di integrazione dei migranti a cominciare dai tagli previsti per i bandi della gestione dell’accoglienza che anche a Modena ha reso recentemente impossibile l’affidamento della gestione stessa”.

“La contrarietà della Cgil è anche su politiche che Salvini incarna come la cosiddetta flat-tax, che se estesa e ampliata come vorrebbe il leader della Lega, sarebbe una misura fortemente ingiusta socialmente perché non terrebbe conto del principio costituzionale della progressività delle imposte. Inoltre, potrebbe a mettere a repentaglio la tenuta del sistema di welfare universalistico del nostro Paese”.

“Inoltre, la Cgil rileva con preoccupazione che sono sempre più forti e frequenti i segnali di una nuova diffusione di sentimenti, comportamenti e manifestazioni di stampo fascista e razzista nel Paese e anche a Modena, da cui il ministro dell’Interno non si dissocia mai apertamente, e non reprime adeguatamente come invece previsto dalle leggi.
Anzi gli slogan della Lega contro gli immigrati e volti sempre ad individuare nemici del popolo italiano, rischiano di legittimare culturalmente e politicamente questi gruppi di stampo fascista”.

















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