Inaugurata alla fine del 2015, la Casa della Salute di Puianello si prepara ad ampliare l’offerta di servizi alla popolazione di riferimento. Sono appena stati completati, infatti, i lavori di sistemazione del secondo e ultimo piano della struttura. Nei nuovi spazi troveranno posto, dal prossimo giugno, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Saranno ospitati, inoltre, il servizio di continuità assistenziale di Albinea (ex guardia medica) e alcune funzioni del servizio sociale.
La visita, avvenuta questa mattina, dei Sindaci Andrea Tagliavini di Quattro Castella, Nico Giberti di Albinea, accompagnati dal Direttore generale dell’Ausl – IRCCS di Reggio Emilia Fausto Nicolini, è stata l’occasione per conoscere da vicino il risultato di un investimento pari a 450mila euro finanziati dalla Regione Emilia Romagna.
“Il completamento della struttura di Puianello ne consolida il ruolo di riferimento socio-sanitario e facilita, al suo interno, il lavoro di squadra di medici, infermieri, specialisti e assistenti sociali” ha spiegato Fausto Nicolini “soprattutto nella gestione di patologie croniche a più alta prevalenza e nella presa in carico di situazioni di fragilità sotto il profilo sanitario e sociale. Questa Casa della Salute, grazie all’esperienza di partecipazione della cittadinanza sul modello Open lab, è da tempo annoverata tra le pratiche più innovative, come dimostra il recente inserimento in una pubblicazione sulle esperienze pilota in sanità”.
Di seguito le dichiarazioni dei Sindaci: “Se pensiamo a questa struttura com’era dieci anni fa, e come la ritroviamo oggi, è un sogno che si realizza per la comunità di Puianello – dichiara il sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini – Siamo in uno dei posti più belli del territorio castellese, in pieno centro, accessibile con un numero di parcheggi adeguati, confinante con la viabilità e con il parco. Aver pensato di realizzare qui un servizio socio-sanitario come questo è stata una grande intuizione e un grande valore per la comunità di tutta la zona a sud di Reggio Emilia. Grazie all’ulteriore finanziamento regionale, possiamo ora completare la Casa della Salute con i servizi di medicina di gruppo, gli assistenti sociali e la medicina di continuità per un’offerta a 360 gradi che ha fatto inserire questa struttura in una recente pubblicazione come caso modello di successo a livello nazionale. I lavori sono conclusi, entro la fine di maggio saranno arredati tutti gli ambienti ed in giugno ci sarà il trasferimento di tutti nuovi i servizi previsti”.
“C’è grande soddisfazione per la qualità dell’intervento – aggiunge il Sindaco di Albinea Nico Giberti – E’ la realizzazione di quello che era l’obiettivo iniziale: dare maggiore dignità e centralità al nostro servizio sociale, conferito in Unione nel 2015, e che qui trova ora spazi condivisi e in sinergia con il servizio sanitario. Un percorso già avviato fin dall’apertura della Casa della Salute, ma che troverà ora ulteriori sviluppi in questa nuova conformazione”.
“Con il secondo piano della Casa della Salute si chiude un percorso iniziato anni fa – il commento del Sindaco di Vezzano Mauro Bigi – Già in questi anni l’utilità della Casa della Salute è stata valutata in modo molto positivo dagli utenti. Offrire servizi più efficienti e vicini alla popolazione è lo scopo di questa struttura”.
La Casa della Salute di Puianello è una delle undici Case della Salute attualmente attive nella provincia di Reggio Emilia. Situata al centro della viabilità che collega i tre comuni dell’Unione Colline Matildiche, la città di Reggio Emilia e la zona montana, serve una popolazione di oltre 26mila abitanti.
Al suo interno sono attivi: il Punto unico di accesso (PUA), il CUP, il Centro prelievi, l’Ambulatorio della cronicità, il Servizio infermieristico domiciliare e l’Ambulatorio infermieristico, il Servizio sociale adulti e anziani, i servizi di diabetologia, neuropsichiatria infantile, medicina dello sport e diversi ambulatori specialistici.
Nella foto un momento della visita con i Sindaci Tagliavini e Giberti, Il Direttore Generale Fausto Nicolini, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Albinea, Roberta Ibbatici, il Direttore del Distretto di Reggio Emilia, Elisabetta Negri ed alcune professioniste della Casa della Salute.
Le Case della Salute
Rappresentano un nuovo modello organizzativo che supera il concetto di poliambulatorio con l’obiettivo non solo di curare ma di “prendersi cura” della persona. In queste strutture, che offrono orientamento ai servizi e risposta ai bisogni di salute, operano professionisti dell’area sanitaria e sociale.
Nelle Case si concretizzano le funzioni di prevenzione, continuità dell’assistenza e gestione delle patologie croniche che non richiedono cure ospedaliere. Questo tipo di organizzazione permette di offrire risposte complete e concrete ai bisogni di salute e assistenza dei cittadini e fa si che possano essere garantiti interventi di grande valore tra cui:
· integrazione socio-sanitaria: all’interno del Punto Unico di Accesso (PUA) lavorano insieme operatori sanitari e sociali addetti all’accoglienza, che garantiscono la presa in carico integrata dei cittadini con condizioni di fragilità;
· presa in carico delle patologie croniche: infermiere, medico di medicina generale e specialista collaborano nell’assistenza ambulatoriale o domiciliare ai pazienti cronici, dalla prevenzione alla cura delle diverse fasi della malattia;
· promozione della salute: la Casa della Salute è anche occasione di incontro con i cittadini per promuovere stili di vita salutari e corretti interventi di prevenzione, in collaborazione con le associazioni di volontariato e le rappresentanze del territorio;
lavoro con la comunità: i cittadini non sono più considerati come semplici utilizzatori di servizi, ma protagonisti attivi nella definizione di obiettivi di salute e benessere della comunità. Esemplare in questo senso è il progetto OpenLab che è stato avviato dai Comuni dell’Unione Colline Matildiche e dall’Azienda USL: un percorso di partecipazione con la comunità (singoli cittadini, associazioni di volontariato, società sportive, parrocchie, servizi educativi e scolastici, gestori dei servizi per anziani e disabili) per ascoltarne il punto di vista e orientare di conseguenza i servizi, in modo da rispondere adeguatamente ai bisogni del territorio.