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Tra storia e leggende, i ricercatori di EPAS alla Rocca di Montefiorino

Esistono luoghi che hanno scritto la storia di un territorio attraverso i secoli e il cui significato non si è esaurito col passare del tempo. Luoghi destinati a essere protagonisti qualunque sia l’epoca. Uno di questi è senza dubbio la Rocca di Montefiorino, in provincia di Modena. Una fortezza che affonda le proprie radici nel XII secolo e che tornerà di primaria importanza nel 1944, con l’avvento della Repubblica Partigiana di Montefiorino. Un luogo simbolo della Resistenza, che non a caso oggi ospita uno dei principali musei ad essa dedicati. EPAS, European Paranormal Activity Society, sarà alla Rocca di Montefiorino il 13 e 14 aprile per una rivalutazione storico-culturale.

Sul luogo saranno presenti 8 membri dell’associazione con il benestare e l’autorizzazione del comune di Montefiorino in collaborazione e coadiuvati da referenti della amministrazione comunale.

E.P.A.S. (acronimo dell’European Paranormal Activity Society) fondata nel 2011 dal presidente Nazionale Massimiliano Maresca e dal vicepresidente Giuseppe Ferrara EPAS si differenzia da molte associazioni:

Come spiega il presidente Maresca “Non siamo Ghost Hunter, Ghostbuster, esoteristi o cose simili – il nostro è un gruppo di ricerca che si basa su metodologie scientifiche e che oltre al paranormale si occupa di rivalutazione storico – culturale e di tanto altro. La nostra attività rappresenta anche uno strumento per valorizzare luoghi e strutture del territorio nella speranza di sensibilizzare chi ci segue e stimolare l’interesse di istituzioni e semplici cittadini, mostrando le bellezze che il nostro paese hanno da offrire”. “Da anni – spiega il vicepresidente Ferrara  – ci dedichiamo alla riscoperta e alla valorizzazione di questi luoghi, raccontandone la storia, l’arte, i misteri e le leggende che li circondano”. In che modo? Una volta giunti sul posto, i ricercatori girano veri e propri documentari. Filmati che, oltre a essere diffusi nel corso di conferenze e convegni, vengono pubblicati sui social network e su YouTube. EPAS conta “filiali” in tutto il mondo: membri che condividono le proprie ricerche tra loro e con le migliaia di appassionati che seguono quotidianamente le avventure dell’associazione. Un gruppo di studiosi che, senza scopo di lucro, alimenta la propria passione per luoghi intrisi di storia e magia, nella speranza di attrarre sempre più persone alla scoperta di questi tesori.

I ricercatori eseguiranno anche una sorta di ricerca notturna una e vera propria indagine.

Con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche adattate alla tipologia di attività, cercheranno di approcciarsi in prima persona alle leggende che ammantano la fortezza, smentendo o appurando eventuali fenomenologie di natura Fortiana (paranormale). non per alimentarne il proliferare, ma al fine di poter rivalutare dal punto di vista storico e culturale sia la struttura che i luoghi circostanti rispettando la storicità, veridicità e sacralità artistica e culturale del luogo e dei suoi abitanti e visitatori, per far conoscere la realtà di un altro sito del nostro paese a chi ancora non ne è a conoscenza sensibilizzandone ed valorizzandone ulteriormente il lustro, la notorietà ed il pregio storico ed artistico.

“Noi siamo ricercatori appassionati di misteri e leggende – spiegano Marcello Chichinato e Sabrina Cavallari, che coadiuveranno la ricerca e la rivalutazione – elementi che in luoghi come la Rocca di Montefiorino rivivono già nell’arte, nella storia, nell’archeologia. Ma in quanto ricercatori a 360 gradi non possiamo trascurare le testimonianze di chi sostiene di aver udito strane voci, notato ombre sospette e quant’altro. Per questo motivo ci dedichiamo anche a verificare l’esistenza di eventuali anomalie, ovvero fenomeni difficilmente spiegabili dal punto di vista naturale o razionale. Fenomeni rarissimi, va detto: gli strumenti da noi utilizzati ci permettono di condurre ricerche nel modo più tecnico e quasi scientifico possibile e quindi svelare quei “fantasmi” della mente che spesso e volentieri sono gli unici a frequentare questi suggestivi ambienti”.

 

















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