Giovedì 4 aprile dalle ore 17.30 alle 19 appuntamento nello spazio antistante il bar al piano terra di Palazzo dei Musei, in Largo Sant’Agostino, per parlare di accoglienza familiare in modo aperto e informale. L’iniziativa “World Café: un aperitivo insieme per parlare di accoglienza familiare” è organizzata dall’assessorato al Welfare del Comune di Modena con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sul sostegno familiare rivolto a minori le cui famiglie si trovano in una condizione di temporanea difficoltà.
Sono tanti i bambini che ogni anno a Modena possono contare sull’aiuto di persone disponibili a sostenerli in forme diverse ospitandoli a casa propria, accompagnandoli nel percorso scolastico e aiutandoli ad inserirsi nel contesto sociale. In particolare, sono una novantina i minori per i quali il Tribunale ha disposto la tutela o l’affido ai Servizi sociali e che attualmente sono accolti da famiglie attraverso la formula dell’affido familiare. Ma sono molti di più i bambini e i nuclei familiari supportati e in qualche modo aiutati da altre famiglie o single.
Sono in particolare tre le possibilità di sostegno in cui ci si può impegnare: oltre all’affido familiare vero e proprio, il Comune promuove i progetti “Un bambino per amico” e “Qualcuno ha bisogno di te”.
Giovedì 4 aprile operatori dei Servizi sociali saranno presenti per introdurre a queste forme di aiuto attraverso una serie di sollecitazioni; all’iniziativa si accede previa iscrizione telefonando allo 059 2033493 o 059 2033617 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.
Nell’affido familiare il bambino viene accolto e accompagnato per una parte del percorso di crescita in attesa che possa rientrare nella famiglia di origine. L’affido è una risposta di cura, tutela, educazione a favore di minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo; si attua attraverso l’inserimento di bambini e ragazzi presso un nucleo familiare diverso da quello originario. Il nucleo affidatario può essere costituito da entrambe le figure genitoriali, sposate o conviventi, o da una persona singola; nel nucleo possono essere presenti altri minori e non ci sono vincoli legati all’età. L’affidamento del bambino o del ragazzo avviene nell’interesse del minore e per un periodo definito, di norma non superiore ai due anni; la finalità è quella del rientro del ragazzo nel nucleo originario una volta superate le criticità. Le famiglie e le persone che intendono offrire la loro disponibilità ad accogliere bambini e ragazzi in affido effettuano un percorso di formazione e di conoscenza presso il servizio sociale territoriale.
“Un bambino per amico” rappresenta invece un progetto innovativo finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita di un nucleo familiare con bambini, che vive una temporanea situazione di difficoltà. In questo caso la famiglia offre un sostegno al nucleo in difficoltà, che si può esprimere nello svolgimento dei compiti insieme, come del pranzo o dell’organizzazione del tempo libero, tutte attività che contribuiscono a rinforzare i legami familiari e apportano benessere.
Infine, “Qualcuno ha bisogno di te” è rivolto a giovani adulti che vogliono inserirsi in una rete di solidarietà, impegnandosi in un’attività a favore di ragazzi in difficoltà. Consiste nell’affiancare un ragazzo in attività necessarie alla sua crescita, come lo svolgimento dei compiti di scuola, ma anche una merenda insieme e l’organizzazione di attività del tempo libero attraverso cui conoscere le opportunità di socializzazione offerte dal territorio. Si tratta, cioè, di costruire momenti condivisi, utili a creare un legame di fiducia con una figura matura, ma con età e interessi abbastanza vicini al destinatario del progetto. Durante il percorso i giovani affidatari sono affiancati da un educatore professionale del Servizio di Educativa Territoriale Minori e Genitorialità. L’iniziativa è rivolta a chi intende avvicinarsi ad una nuova esperienza di solidarietà dove l’altro è un bambino in difficoltà che aspetta di essere accolto ed amato per diventare grande.