È allarme siccità per effetto di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate in Emilia Romagna (-40%, rispetto alle attese), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Emilia Romagna sull’andamento climatologico dell’inverno, in occasione della settimana di #Fridaysforfuture, la mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.
Sul Po in magra sembra piena estate con la portata del fiume che a Boretto (Reggio Emilia) è di 674 m3/s contro gli usuali 1.226. Per il Po non si vedono nemmeno possibilità di soccorso da parte dei grandi laghi le cui percentuali di riempimento vanno dall’11% del lago di Como al 16% dell’Iseo fino al 33% del Maggiore con il fiume Ticino che a Vigevano è sceso a -105 centimetri, secondo le rilevazioni di Coldiretti.
La siccità straordinaria di questo inverno creerà problemi alle colture principali della nostra regione – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – come cereali, frutta e ortaggi, ma anche alle semine di questi giorni, come la bietola e il pomodoro.
In un inverno con precipitazioni dimezzate l’annunciato arrivo del maltempo è atteso come manna dagli agricoltori ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché – spiega Coldiretti regionale – i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.
L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua Coldiretti Emilia Romagna – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – sostiene Coldiretti regionale – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Per queste ragioni i giovani della Coldiretti parteciperanno venerdì 15 marzo a #Fridaysforfuture, la mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici