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Paesaggio naturale del Secchia, sì all’istituzione dal Consiglio comunale di Modena

Sicurezza idraulica, rinaturalizzazione delle sponde e delle aree utilizzate per le attività estrattive, integrazione con il Piano urbanistico generale, promozione dell’offerta agrituristica e del turismo sostenibile e miglioramento della fruizione. Sono alcuni degli ambiti di azione del Paesaggio naturale e seminaturale protetto del medio e basso corso del fiume Secchia la cui proposta di istituzione è stata approvata oggi, giovedì 21 febbraio, dal Consiglio con il voto a favore di Pd, Sinistra unita Modena, M5s, Forza Italia e l’astensione di Modena volta pagina.

Approvato anche un ordine del giorno del Pd a sostegno del percorso di istituzione del paesaggio naturale che chiede di istituire un tavolo comunale per la valorizzazione del Paesaggio naturale e delle attività imprenditoriali agricole nella redazione del nuovo Pug.
“Il Paesaggio naturale non è un parco – ha specificato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi illustrando la delibera – e quindi non ha i vincoli tipici di quelle aree protette. È invece un’occasione che ci offre nuove opportunità e ci consentirà di ottenere finanziamenti per la valorizzazione del nostro territorio e del corso del fiume Secchia. Individua, inoltre, un unico soggetto, l’Ente parchi, che funzioni da cabina di regia per la gestione e per le attività che interessano le aree all’interno del perimetro del Paesaggio”.

I Paesaggi naturali e seminaturali protetti, come specifica la legge regionale che li prevede (la numero 6 del 2005), sono istituiti dalla Regione e sono rivolti a tutelare aree con valori naturalistici diffusi, in cui le relazioni tra attività umane e ambiente naturale hanno favorito il mantenimento di habitat e di specie in buono stato di conservazione”. Le finalità dell’istituzione del Paesaggio naturale protetto sono riportare il fiume al centro delle relazioni territoriali, recuperare le aree interessate da attività estrattive, riqualificare le morfologie fluviali e le aree boscate, garantire al fiume la funzione di corridoio ecologico, migliorare le infrastrutture per la fruizione a piedi o in bicicletta, proporre interventi di mitigazione delle infrastrutture presenti o in corso di progettazione, proporre interventi di miglioramento e manutenzione del Percorso naturale del Secchia.

Il Paesaggio naturale del Secchia oltre a quello di Modena interessa i Comuni di Castellarano, Sassuolo, Formigine, Casalgrande, Rubiera, Campogalliano, Soliera, Carpi, Novi, San Prospero, San Possidonio, Cavezzo e Concordia che hanno sottoscritto o sottoscriveranno, come Modena, la stessa proposta da presentare in Regione. E gli obiettivi di gestione riguardano la sicurezza idraulica e la gestione del regime idrologico anche attraverso il miglioramento della governance del sistema fluviale; le attività estrattive intese come processi di rinaturalizzazione delle zone giunte al termine delle concessioni; la fruizione ciclo pedonale, in particolare per quanto riguarda il completamento e la messa a sistema della rete dei luoghi attrezzati e l’integrazione nel sistema di offerta di aree pubbliche e di attività private oltre alla costruzione del sistema fluviale come prodotto turistico del territorio; la rete ecologica; le urbanizzazioni e le infrastrutture, individuando le misure compensative alla realizzazione di infrastrutture e promuovendo la riduzione del consumo di suolo nel prossimo Pug; l’agricoltura, promuovendo l’agricoltura biologica e sostenibile, la valorizzazione dell’offerta agrituristica e di ospitalità rurale e la realizzazione di orti urbani e periurbani; la gestione faunistico-venatoria; i beni culturali, con lo sviluppo di progetti di valorizzazione storico-culturale per la conservazione, il recupero e il riuso dei beni; la mobilità sostenibile, stabilendo un rapporto con il Piani urbani per la mobilità sostenibile (Pums); la comunicazione e il marketing.

Il Paesaggio naturale del Secchia si estende su una superficie totale di 15 mila 855 ettari e la perimetrazione ha tenuto conto del rischio idraulico, delle aree della Rete natura 2000 come, per esempio, i boschi di Marzaglia, l’oasi del Colombarone, le casse di espansione, e delle aree di pregio naturalistico e paesaggistico, delle grandi infrastrutture. Il perimetro si estende fino a entrare in contatto con il margine dei centri urbani collocati in prossimità del fiume, per dare loro maggior valore.

SÌ A UN PERCORSO DI APPROFONDIMENTO

Sostegno alla proposta per l’istituzione del Paesaggio naturale e seminaturale protetto del fiume Secchia ma anche la richiesta di far partire, contemporaneamente, un percorso di approfondimento per dare a tutti i Comuni coinvolti gli strumenti per realizzare gli obiettivi previsti dall’istituzione del Paesaggio, attraverso il confronto costante con i portatori di interesse. È il contenuto dell’ordine del giorno presentato da Fabio Poggi, per il Pd, in accompagnamento alla delibera sul Paesaggio naturale e seminaturale protetto del Secchia e approvato con il voto a favore del Pd e di Forza Italia. Astenuto il Movimento 5 stelle mentre Sinistra unita Modena e Modena volta pagina non hanno partecipato al voto. Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno, l’assemblea ha respinto un emendamento, proposto da Marco Chincarini, Mvp, e Mario Bussetti, M5s, che chiedeva alla Giunta di “farsi promotrice presso i Comuni coinvolti del percorso di istituzione di un parco regionale nel tratto compreso tra la stretta del Pescale almeno fino alla cassa di espansione del Secchia entro i tre anni successivi all’istituzione del Paesaggio naturale”. L’emendamento ha ricevuto il voto a favore di di M5s, Modena volta pagina, SuM e FI e quello contrario del Pd.

L’ordine del giorno chiede, nel dettaglio, l’istituzione presso l’Ente parco della consulta permanente del Paesaggio naturale del Secchia, come previsto dalla stessa legge che istituisce il Paesaggio naturale, con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse pubblici e privati e dotandola di tutti gli strumenti necessari per un’azione efficace e per il suo costante coinvolgimento nella definizione delle linee operative.

Chiede, inoltre, che la Provincia promuova un tavolo tecnico per l’analisi sinottica degli obiettivi del Paesaggio naturale e delle norme che in qualsiasi modo riguardano il territorio coinvolto e sulle attività che vi si svolgono, e di un tavolo politico per la definizione condivisa degli strumenti di pianificazione e regolamentazione comunali. Al Comune richiede, infine, di istituire un tavolo per la valorizzazione del Paesaggio naturale e delle attività imprenditoriali agricole nella redazione del nuovo Piano urbanistico regionale. Di tutti i tavoli devono far parte tutti i portatori di interesse in ambito ambientale e agricolo.

A fondamento della richiesta di un percorso di approfondimento, l’ordine del giorno evidenzia alcune criticità normative, come il fatto che la concreta implementazione del Paesaggio naturale è affidata a un processo di cooperazione volontaria, geografiche e territoriali, dovute al fatto che l’ambito e le esigenze del tratto pedemontano del Secchia sono molto diversi da quelli del basso Secchia arginato in pianura e che gli interventi richiesti dalle aree limitrofe al fiume sono necessariamente molto diversi da quelli per zone distanti centinaia di metri dall’alveo. Richiamate anche alcune criticità specifiche rispetto agli obiettivi di gestione del piano, “che richiedono, quindi, un opportuno approfondimento”.

In dichiarazione di voto, Mario Bussetti, M5s, si è detto deluso verso la delibera, “puntavamo al parco e siamo arrivati a qualcosa di più leggero”, sulla quale però ha dichiarato il voto a favore considerandola “un punto di partenza”. Astensione invece sull’ordine del giorno “che prevede impegni molto leggeri che l’emendamento voleva rafforzare”.

Fabio Poggi, per il Pd, ha replicato che gli impegni previsti dall’ordine del giorno “richiederanno un lavoro che non è affatto leggero”. Il capogruppo ha quindi motivato il no all’emendamento giudicando “inopportuno che il Comune di Modena promuova azioni che spettano ad altri enti di pari grado che, tra l’altro, hanno già approvato la scelta del Paesaggio naturale, la stessa che facciamo noi oggi e che va rispettata”.

Per Adolfo Morandi, FI, la sollecitazione contenuta nell’emendamento “non è particolarmente onerosa: si tratta semplicemente di un’apertura di discorso che può essere portata a compimento come no”. Il consigliere si è poi dichiarato a favore della proposta di istituzione del Paesaggio naturale “anche se sarebbe più opportuno avere sul territorio una tutela più ampia”.

Dopo aver dichiarato il voto a favore della delibera, “di cui condividiamo in toto i contenuti”, Vincenzo Walter Stella, SuM, ha affermato che nell’emendamento “non c’è nulla di impositivo né di scorretto, ma solo la promozione di un’iniziativa lodevole come l’istituzione di un parco”.

Per Marco Chincarini, Modena volta pagina, “la delibera fa un passo indietro rispetto all’intenzione originaria di istituire un parco. Forse non c’è stata la capacità di raccontare l’opportunità del parco e i portatori di interesse forse non l’hanno capita pur nelle difficoltà che per loro avrebbe comportato il parco. Gli agricoltori hanno chiaramente paura dell’istituzione di questo ‘non parco’ e l’emendamento era solo per dire che siamo consapevoli che il nostro percorso ha dovuto ridurre le aspettative”.

















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