(Nella foto il dott. Giovanni Grandi con il prof. Fabio Facchinetti)
Un giovane assegnista di ricerca di Unimore ha vinto una borsa di studio della Società Europea della Contraccezione per valutare una nuova forma di contraccezione intrauterina. Si tratta del dott. Giovanni Grandi che, grazie all’assegno ricevuto del valore di 9.500 euro, cercherà di approfondire la nuova generazione di contraccettivi a lunga durata di azione.
L’indagine del ricercatore di Unimore verterà sullo studio “L’approccio 3 D alla contraccezione intrauterina: può essere una sfera meglio di una T? Uno studio randomizzato” e la nuova spirale a forma di sfera sarà oggetto di osservazione presso il Centro della Contraccezione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena.
I metodi contraccettivi a lunga durata d’azione (LARC), come le spirali intrauterine e gli impianti sottocutanei, sono i metodi contraccettivi più efficaci ad evitare le gravidanze indesiderate, più di 20 volte rispetto ai contraccettivi a breve durata come la pillola, l’anello ed il cerotto.
“L’utilizzo dei metodi contraccettivi a lunga durata d’azione – afferma il prof. Fabio Facchinetti Direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia di Unimore – è ancora scarso in Italia, probabilmente per limitata informazione e per motivi socio-culturali. Infatti, stranamente, in paesi vicini come la Francia il loro utilizzo è sensibilmente maggiore. La loro diffusione potrebbe ridurre ulteriormente le gravidanze indesiderate che, soprattutto nelle postadolescenti, esitano poi spesso in aborto volontario”.
“Le spirali intrauterine a rilascio di rame fino ad oggi in commercio hanno una forma a T o ad U rovesciata. E’ stata da poco progettata e messa in commercio una spirale a forma di sfera con piccole perle di rame. Lo scopo del nostro studio – afferma il dott. Giovanni Grandi di Unimore – sarà valutare come questa nuova forma 3 D della contraccezione intrauterina possa avere dei vantaggi in termini di dolore al posizionamento, riduzione delle perdite mestruali ed altri possibili eventi avversi della contraccezione intrauterina, quali l’espulsione spontanea. Lo studio si svolgerà presso in Centro della Contraccezione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e seguirà le pazienti per un anno da dopo l’inserimento”.
Giovanni Grandi
Giovanni Grandi, nato a Modena nel 1985, laureato e specializzato in Ostetricia e Ginecologia all’Unimore, è assegnista di ricerca (III anno consecutivo) presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Materno-infantili e dell’Adulto dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Lavora come medico ginecologo presso la struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. L’attività di ricerca si concentra sull’endocrinologia ginecologica, la prevenzione dei tumori ginecologici e la consulenza oncogenetica. E’ stato eletto dal 2014 al 2016 come membro del gruppo di esperti di medicina sessuale ed educazione sessuale della Società Europea della Contraccezione. Dal 2016 è stato eletto Editore di “The European Journal of Contraception e Reproductive HealthCare”. Riceve frequenti inviti per essere un revisore ad hoc per riviste peer-reviewed e grant universitari internazionali ed ha pubblicato numerosi lavori peer-reviewed nel campo della ginecologia endocrinologica. Dal 9/11/2018 è abilitato al ruolo di Professore di II fascia presso il MIUR nel settore disciplinare 06/H1 Ginecologia e Ostetricia.