Imballaggi agroalimentari sempre più sostenibili. Come cambia il packaging grazie all’innovazione e alle nuove tecnologie per prodotti sempre più sicuri a tutela dei consumatori e dell’ambiente è il tema al centro al workshop “Dissemination for Peer Review report and recommendations” che si terrà a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, venerdì 15 febbraio a partire dalle 10.30 (Terza Torre, Sala Poggioli, viale della fiera 8).
Al seminario di divulgazione che sarà aperto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, saranno presentati analisi e indicazioni del team di esperti sul sistema del confezionamento di prodotti agroalimentari in Emilia-Romagna, con riferimento specifico alla sostenibilità.
L’iniziativa concluderà il quinto e ultimo Peer Review, l’incontro tra esperti internazionali, del progetto Interreg FoodChains4EU, quattro giorni di studio e incontri in Regione, in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, a cui hanno partecipato studiosi, ricercatori, aziende per promuovere l’innovazione sul packaging alimentare e sviluppare catene alimentari sostenibili, dal marketing alla sicurezza alimentare.
Previste anche diverse visite sul campo ad aziende del settore come la Sacmi a Imola, azienda leader del packaging, i Grandi salumifici italiani, il Consorzio dell’aceto balsamico a Modena, l’acetaia Casa Mazzetti di Cavezzo e a Ferrara il Cpr System produttore di imballaggi eco-sostenibili per l’ortofrutta.
“Questo incontro segna una tappa importante del progetto FoodChains4EU, un’iniziativa che ci ha permesso di allargare le conoscenze, a cui abbiamo partecipato volentieri- afferma l’assessore Caselli-. E’ un’occasione di scambio e studio per mettere a confronto le nostre esperienze e promuovere l’innovazione in un settore strategico, quello degli imballaggi alimentari, capace di fare la differenza dal punto di vista della competitività dell’agroalimentare sui mercati internazionali. Puntiamo sulla capacità di lavorare insieme, istituzioni, aziende, partner europei – conclude- e siamo pronti ad accettare una sfida che guarda al futuro, capace di coniugare le nostre tradizioni alimentari con la sostenibilità dell’ambiente, la qualità del cibo con la sicurezza per i consumatori di tutto il mondo, elementi importantissimi per rendere ancora più solido il settore agroalimentare”.
Il distretto del packaging in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna, regione con una forte vocazione all’internazionalizzazione del mercato (59.9 miliardi per export, 13,4% del totale in Italia, dati 2018), l’agroalimentare segna quasi 7, 5 miliardi di fatturato annui. Un motore economico molto forte grazie anche a 44 prodotti tra Dop e Igp esportati in tutto il mondo, 6.200 aziende agricole interessate, prima regione in Italia e Europa, con oltre il 40% del fatturato. Il settore copre tutta la catena alimentare, dagli agricoltori ai consumatori ai macchinari: in questo contesto innovazione e competitività nel packaging sono strategiche per tutto il settore.
Per quanto riguarda l’export, questi i dati di alcune specializzazioni regionali legate al settore agroalimentare sul totale nazionale: 38% per carne e prodotti a base di carne: 28% macchine agricole; 28% altre macchine di impiego generale tra cui macchinari per imballaggio; 24% produzione di prodotti lattiero-caseari.
Inoltre, il packaging è un’importante specializzazione produttiva e conta 899 imprese locali con 15.891 dipendenti che rappresentano il 53,2% dei dipendenti italiani nel settore.
In regione la più alta concentrazione è nella provincia di Bologna, seguono Parma e Modena. Tra le sfide del futuro sostenibilità, sicurezza, tracciabilità, applicazioni dell’industria 4.0.
Cos’è il FoodChains4EU
Obiettivo del progetto di cooperazione regionale, finanziato dall’Unione Europea, è sviluppare politiche innovative per creare filiere alimentari sostenibili nelle cinque regioni partecipanti: Flevoland (NL), Plovdiv/Sofia (BG), Emilia-Romagna (IT), Maramures (RO) e Greater Manchester (UK), tutte con importanti settori alimentari. Il progetto si è concentrato sull’innovazione che contribuisce alla sostenibilità ambientale della filiera alimentare. Autorità regionali e università lavorano insieme agli stakeholders per condividere e scambiare competenze in questo settore, grazie a una serie di “peer review” e altre attività con l’obiettivo di sviluppare un piano d’azione capace di realizzare innovazioni sostenibili da realizzare grazie ai Programmi europei per la crescita e l’innovazione.