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“L’Antibarbarie”: le relazioni d’odio il tema 2019 del ciclo d’incontri modenese

Sono le relazioni d’odio il tema della quarta edizione di “L’Antibarbarie”, il ciclo di incontri dedicato alla cultura del dialogo come strumento per vincere i pregiudizi e costruire relazioni rispettose, che comincia venerdì 15 febbraio, alle 17.30, in Galleria Europa, con un incontro sulle responsabilità dello sport nell’educazione e nella società.

Aperto dai saluti di Andrea Bosi, assessore a Europa e cooperazione internazionale, l’appuntamento si intitola “Ma è solo sport!” e sarà condotto da Paolo Zarzana, vice presidente del Csi di Modena e da Yaya Camara e Anna Scripcaru, arbitri Csi Modena.

“L’antibarbarie” affronta quest’anno il tema delle relazioni d’odio nelle diverse declinazioni, frutto di ignoranza e pregiudizio, che l’ostilità verso gli altri può assumere nello sport, sui social media, nei rapporti di vicinato, nella cattiva educazione. Cinque in tutto gli appuntamenti in programma fino a maggio: oltre al primo dedicato allo sport, venerdì 15 marzo, con “È falso ma se lo merita!” sarà approfondito il tema dell’odio che viaggia sui social e sui media; venerdì 12 aprile sarà la volta di “Là fuori c’è il mio nemico”, sui conflitti urbani e i rapporti di vicinato; venerdì 10 maggio è previsto “Nessuno te l’ha mai insegnato? Scuola del qualunquismo o scuola della buona cittadinanza?”. Agli incontri si aggiunge il seminario-laboratorio “Andare oltre i luoghi comuni. Le prevenzioni e gli stereotipi”, previsto sabato 13 aprile. Per informazioni: Europe Direct Modena 059 2032602.

Con la quarta edizione cresce la rete dei partner che promuovono “L’antibarbarie”. Accanto agli storici promotori, Movimento Nonviolento e ufficio Politiche europee e Relazioni internazionali del Comune, ci sono quest’anno l’Università di Modena e Reggio Emilia, con il Centro interdipartimentale di ricerca su Discriminazioni e vulnerabilità, Coop Sociale “Mediando” e Caritas Diocesana.

“L’Antibarbarie” è la nonviolenza, con il suo bagaglio teorico e pratico fondato sul dialogo e sull’ascolto, cornice entro la quale costruire relazioni rispettose e giuste, nei diversi contesti sociali in cui si presentano criticità e conflittualità. È la strada maestra per realizzare incontro, inclusione, condivisione in una società attraversata da preoccupanti lacerazioni, da paure e sentimenti d’odio, frutto in larga misura di disinformazione e pregiudizi.

I conflitti sono componente naturale nelle relazioni, sia su scala micro, che macro. Imparare modalità e tecniche per gestirli con mezzi pacifici, è condizione per evitare la loro degenerazione in scontro insanabile, violenze o guerra. In questa “rivoluzione culturale” si colloca anche un radicale ripensamento della concezione dell’alterità e della diversità, non come minaccia, ma come risorsa. Buona informazione, conoscenza, incontro, dialogo, ascolto, educazione alla cittadinanza responsabile sono i rimedi che possono allontanare odio e intolleranza, in una società che sconfigge la paura e scopre la ricchezza delle diversità.

















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