La piena che ha attraversato nei giorni scorsi il comprensorio Reggiano e che ha ingrossato notevolmente le portate del fiume Secchia e del torrente Enza, è transitata senza generare tracimazioni gravi dei corsi d’acqua naturali come nel Bolognese, ma ha ugualmente causato alcune criticità non certo sottovalutabili. A seguito di una prima stima dei danni effettuata nei giorni scorsi durante un monitoraggio capillare dello staff tecnico del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale i danni causati alle strutture consortili e arginali ammonta a oltre 500.000 euro.
L’area maggiormente colpita si concentra soprattutto sul nodo idraulico di “Castellarano – San Michele”, in prossimità della nuova centrale idroelettrica, dove l’argine che separa il letto del Secchia dall’invaso irriguo è stato eroso in modo significativo dalla forza dell’acqua. I detriti, portati a valle dai flussi, si sono infatti accumulati in grande quantità proprio sulle paratoie di fondo della Traversa stessa e contestualmente anche sulle chiaviche di presa della risorsa idrica.
Ulteriori danni, anche se di entità leggermente inferiore, si sono registrati sulla traversa di Cerezzola sull’Enza. In questi giorni le maestranze dell’Emilia Centrale hanno presidiato ininterrottamente i punti d’intersezione tra i Fiumi Enza e Secchia e più in generale tutta la rete di bonifica interessata (punti di presa, scarichi e chiaviche) per controllare in tempo reale la tenuta delle opere idrauliche interessate al transito della piena e dal successivo scioglimento delle nevi restanti. Nelle ultime ore l’attività è proseguita con un’operazione tecnica rilevante volta a liberare le numerose condotte della rete di canalizzazione da ramaglie e fanghi trasportati dall’ondata di piena che stavano rischiando di compromettere funzionalità e quindi anche la sicurezza delle aree servite dal Consorzio.
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Nelle foto: gli effetti dell’acqua a Castellarano – San Michele e il passaggio della piena a Cerezzola