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Italpizza, dal Consiglio comunale di Modena solidarietà e no alla violenza

Condanna di ogni episodio di violenza accaduto nella vertenza Italpizza; piena solidarietà all’impresa, ai lavoratori e ai sindacati che, direttamente o indirettamente, hanno subito attacchi, violenza e intimidazioni; impegno ad avviare un percorso informativo convocando al più presto le parti coinvolte. È il contenuto dell’ordine del giorno dedicato Alla vicenda Italpizza illustrato da Antonio Montanini (CambiaModena) e sottoscritto anche da Pd, M5s, FI, Energie per l’Italia, Lega nord, che è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 24 gennaio con il voto a favore dei gruppi proponenti e di Modena Bene comune, quello contrario di Sinistra unita Modena.

L’ordine del giorno chiede inoltre all’Amministrazione di “sollecitare presso la Prefettura la riapertura del tavolo tra aziende e sindacati per poter appianare le differenza che ancora possano esserci tra le parti sui profili giuridici, retributivi e organizzativi, affinché la città possa registrare un parallelo sviluppo di Italpizza e della qualità del lavoro degli addetti al sito produttivo”.

Approvato anche un documento di Sinistra Unita Modena, illustrato da Marco Malferrari, che sollecita la giunta a chiedere al Prefetto “la convocazione immediata del tavolo per dare attuazione all’accordo siglato l’11 dicembre 2018; a seguire l’evoluzione della situazione verificando le attuali condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento; ad aggiornare il Consiglio sull’esito del confronto con la proprietà, le cooperative, le organizzazioni sindacali e datoriali, i soggetti istituzionali interessati”.

Il documento di Sum, che chiede inoltre di portare al Tavolo per la crescita la questione del sistema degli appalti e di favorire il dialogo tra le organizzazioni sindacali e l’azienda per facilitare l’individuazione della migliore forma contrattuale da applicare, è stato approvato dopo essere stato emendato, su proposta del Pd, inserendo un passaggio in cui si sottolinea che gli episodi di violenza e intimidazione avvenuti a dicembre e ripetuti nei giorni scorsi “non hanno nulla a che fare con le modalità democratiche di confronto sindacale, dello sciopero e degli altri diritti costituzionalmente garantiti”. L’ordine del giorno di Sum è stato così approvato con il voto a favore anche di Pd, M5s, Modena bene comune. Contrari Forza Italia, Energie per l’Italia e Lega nord. Non hanno partecipato al voto i consiglieri del Pd Fabio Poggi, Andrea Bortolamasi e Francesca Maletti.

Alle votazioni si è arrivati intorno alle ore 22 a conclusione di una discussione iniziata prima delle 19, dopo una riunione della commissione capigruppo convocata in corso di seduta. Dopo la trattazione dell’interrogazione su Italpizza proposta da Sinistra unita Modena, alla quale ha risposto l’assessore Andrea Bosi, e l’illustrazione di un ordine del giorno presentato nelle scorse settimane da Antonio Montanini (poi ritirato per sostituirlo con quello che è stato approvato) e la presentazione del documento di Sinistra unita Modena proposto nel corso della seduta, che quindi è stata sospesa per riprendere poco prima delle 21 con la presentazione del nuovo ordine del giorno di CambiaModena (sottoscritto anche da Pd, M5s, FI, Energie per l’Italia, Lega nord) e con il successivo dibattito che ha preceduto il voto.

“TAVOLO PER AGEVOLARE IL DIALOGO TRA LE PARTI”

“Il Comune, insieme alla Provincia, conferma la propria disponibilità a gestire un tavolo di confronto tra i sindacati confederali e la proprietà di Italpizza per facilitare il dialogo e il normale svolgimento delle relazioni sindacali”. Lo ha affermato l’assessore al Lavoro Andrea Bosi, nel corso del Consiglio comunale di giovedì 24 gennaio, dando risposta all’interrogazione di Sinistra unita Modena sulle “forti tensioni che da mesi si registrano allo stabilimento di Italpizza a San Donnino”.

Illustrata da Marco Malferrari, l’interrogazione chiedeva, appunto, se l’amministrazione non ritenesse necessario convocare con urgenza un tavolo di confronto. Il documento richiamava inoltre il contenuto dell’ordine del giorno votato dal Consiglio in occasione dell’approvazione della richiesta di ampliamento dello stabilimento, di farsi promotori presso il Tavolo per la crescita di una guida sull’acquisto dei servizi esternalizzati “secondo il criterio del miglior valore e al fine di garantire la massima qualità del servizio nonché le opportune e dovute tutele contrattuali per i lavoratori interessati”.

Nella risposta l’assessore Bosi ha evidenziato la complessità della vicenda che deve essere trattata su più livelli, a partire dal tema della regolamentazione degli appalti, l’azienda si avvale, infatti, legittimamente di manodopera in appalto, attraverso le due cooperative che occupano quasi 600 lavoratori, e dall’applicazione del contratto appropriato. “Ecco perché – ha detto Bosi – il Comune ha già chiesto al Mise di fare chiarezza rispetto ad alcune delle questioni sollevate dalla parte sindacale e, in particolare, rispetto a quale tipo di contratto debba essere applicato a questi lavoratori e a queste lavoratrici. È una competenza del ministero che ha la possibilità di dire una parola chiara – ha aggiunto – e speriamo che lo faccia”.

L’assessore Bosi ha inoltre ribadito che, come ricordato anche in tanti atti prodotti dall’Amministrazione, “bisogna tenere insieme processi che possano valorizzare le realtà produttive del nostro territorio, aziende che si fanno spazio nel mercato e che puntano a diventare leader di un settore, e la grande attenzione e cura per la qualità del lavoro: i lavoratori, soprattutto in un territorio manifatturiero come quello modenese, sono e devono essere considerati come una ricchezza e non certo come uno strumento per abbattere i costi. Sul questo versante la politica, tutta la politica, può ragionare con il mondo delle imprese, con i sindacati e con le associazioni rispetto all’importanza del lavoro di qualità per la valorizzazione del made in Modena, anche se va ricordato che non ha strumenti che vadano oltre il dato normativo, che deve essere rispettato e controllato dagli organismi preposti”.

Soddisfatto per la risposta il consigliere Malferrari che ha ringraziato l’assessore per “l’attenzione e l’impegno a capire una situazione molto intricata e delicata sotto diversi punti di vista”.
















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