Di fronte alle difficoltà del percorso di realizzazione del progetto di cohousing di via Divisione Acqui a Modena, che hanno messo a rischio le somme di denaro anticipate da promissari acquirenti degli alloggi, una modifica della convenzione consente ora una soluzione che può garantire a una ventina di famiglie di non perdere i risparmi investiti e di non aggravare i danni materiali determinati dal ritardo nella consegna degli immobili, consentendo la conclusione del cantiere.
Il Consiglio comunale, infatti, ha dato il via libera all’unanimità oggi, giovedì 17 gennaio, al provvedimento condiviso con il commissario governativo, l’avvocato Adriano Tortora, nominato dal ministero dello Sviluppo economico in agosto in seguito alla non chiara gestione della società Cooperativa Edificatrice Modena Casa emersa all’inizio del 2018 che ha portato il Comune a presentare una denuncia alla Procura, sulla base delle segnalazioni dei promissari acquirenti e delle anomali emerse dai controlli, con creditori che lamentano una cifra intorno al milione di euro di mancati versamenti per i lavori già effettuati.
La modifica alla convenzione, che lo stesso commissario nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente venisse presentata in Consiglio comunale, è stata illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli che ha sottolineato la necessità che ora il ministero dia velocemente il nulla osta per concludere la procedura.
Il provvedimento consentirà al commissario, in primo luogo, di vendere alle famiglie gli alloggi al grezzo, non ancora terminati, a un prezzo massimo fissato in 1.740 euro al metro quadro, che viene scontato del 20 per cento proprio in ragione del fatto che i lavori dovranno essere finiti con costi a carico degli acquirenti. La percentuale è calcolata sulla base di una stima che valuta come il cantiere sia stato completato mediamente per un 80 per cento.
Con la modifica della convenzione, inoltre, si concederà al commissario la possibilità di mettere in vendita i due alloggi che erano vincolati all’affitto per 15 anni in modo da garantire alla gestione commissariale risorse per cercare di riequilibrare la situazione economica della cooperativa.
Gli alloggi rimangono comunque nell’ambito dell’edilizia convenzionata, così come nell’edificio rimangono gli spazi comuni previste dal progetto di cohousing.
Rispetto alle opere di urbanizzazione che avrebbero dovute essere realizzate per un valore stimato in circa 160 mila euro, infine, il Comune ha verificato che i lavori effettivamente portati a termine hanno un valore di 100 mila euro per cui ha già avviato le procedure di escussione della fidejussione per la cifra rimanente.
Insieme alla delibera è stato approvato, sempre all’unanimità, un ordine del giorno proposto da diversi gruppi consiliari (Pd, Sinistra Unita Modena, M5S, CambiaModena, Modena Bene Comune) e illustrato da Tommaso Fasano del Pd che prevede di inviare sollecitamente gli atti “ai parlamentari modenesi, al commissario e al ministero competente chiedendo un sollecito rilascio del nulla osta alla vendita degli alloggi” e impegna sindaco e giunta “ad affiancare i promissari acquirenti nelle procedure atte confermare il contributo regionale per le giovani coppie già erogato”.
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
Dai consiglieri, prima dell’approvazione unanime, solidarietà alle famiglie coinvolte
Aprendo il dibattito Marco Cugusi, Sinistra unita Modena, ha ricordato che l’approvazione iniziale del progetto era legata al valore del cohousing, “un nuovo modo di abitare che dava un’idea nuova di urbanistica e di comunità”, per specificare che oggi, dopo tutti “gli incidenti di percorso che si sono verificati, con una cooperativa che ha tradito la fiducia dei suoi soci e dei cittadini, il nostro obiettivo fondamentale deve essere salvare i risparmi di queste famiglie e farle tornare a vivere in serenità. Dobbiamo però – ha proseguito – porci anche il tema di attivare controlli più efficaci in modo da prevenire questo tipo di problemi”.
Anche Marco Chincarini, Modena bene comune, dopo aver espresso la propria solidarietà alle famiglie coinvolte, ha affermato che sarà necessario “capire quali strumenti possiamo mettere in campo per prevenire queste situazioni anche se non sarà facile perché all’inizio sembrava tutto corretto”. Il consigliere ha apprezzato il fatto che l’amministrazione “si sia mossa rapidamente e abbia prodotto una buona delibera”.
Per Diego Lenzini, Pd, l’azienda “ha truffato i cittadini in un ambito tra i più delicati: l’acquisto di una casa che fa parte della costruzione del proprio progetto di vita. È stata una cosa grave ma questo è stato uno di quei casi in cui una situazione molto difficile è stata approcciata e gestita al meglio da tutti coloro che si sono presi a cuore il compito di ridare ai cittadini quello che era loro di diritto. Senza l’azione dell’amministrazione – ha concluso – i tempi avrebbero potuto essere molto più lunghi”.
In dichiarazione di voto Tommaso Fasano ha sottolineato “la comunanza di intenti di tutto il consiglio per dare una risposta alle famiglie. È sempre meglio – ha proseguito – che i controlli arrivino prima, però dal momento in cui la situazione si è resa palese questo ente si è mosso nel modo più veloce possibile e facendo tutto il possibile per risolvere la situazione. Mi auguro che anche il Ministero e la Regione siano altrettanto veloci”.
Per il M5s, Elisabetta Scardozzi ha espresso “la massima vicinanza ai cittadini che hanno investito i loro risparmi nel progetto di una casa e che oggi vivono in una situazione di grande difficoltà. Non è la prima volta – ha proseguito – che discutiamo situazioni simili e come Movimento ci poniamo il problema di trovare il modo che non si ripetano, valutando in modo efficace i requisiti di chi si presenta ai bandi perché il ruolo di un’amministrazione è tutelare i cittadini”. Luca Fantoni ha commentato che “questa amministrazione, che pure ha lavorato sulle convenzioni e sui regolamenti, forse non avrà il tempo di completare altre operazioni per risolvere situazioni come questa ma mi auguro che la prossima trovi il modo di prevenirle invece di arrivare quando il problema si è già verificato”.
Esprimendo il proprio voto a favore, Andrea Galli, Forza Italia, affermando che se la vendita prevista dall’amministrazione “permetterà di chiudere bene per le famiglie, possiamo solo essere a favore”.