Piano degli investimenti, ma anche qualità dell’aria, mobilità sostenibile, un parco inclusivo e agevolazioni per gli immobili in locazione a canone concordato. Sono i temi contenuti nei cinque ordini del giorno approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 avvenuta giovedì 20 dicembre.
Invita il sindaco e la giunta a definire quanto prima le coperture e gli impegni di spesa finanziari per procedere già dai primi giorni del nuovo anno all’attuazione del piano investimenti a legislazione vigente l’ordine del giorno presentato dal Partito democratico e approvato con i voti della maggioranza (Pd e Art.1–Mpd–Per me Modena, escluso Domenico Campana che si è astenuto); contrari M5s, Modena bene comune, FI, Lega nord, Energie per l’Italia).
Approvato anche un ordine del giorno del Pd emendato insieme al Movimento 5 stelle per “promuovere nei confronti di Arpae Emilia Romagna un progetto sperimentale di Citizen Science sulla qualità dell’aria individuando e coinvolgendo i possibili partner istituzionali competenti nell’ambito del Comune”. Una delle attività più tipiche di Citizen Science sono le cosiddette rilevazioni passive in cui i partecipanti mettono a disposizione, ad esempio, il cellulare o uno spazio in cortile per effettuare rilevazioni automatiche mediante sensori che inviano poi i dati a tecnici e scienziati. Tali iniziative, “oltre a fornire una mappatura della situazione diffusa e differenziata per zone, consentono ai cittadini di acquisire maggiore consapevolezza sull’inquinamento atmosferico”. A favore hanno votato Pd, Art.1 Mdp Per me Modena, M5s e Modena bene comune; contrari FI, Lega nord; astenuta Energie per l’Italia.
Impegna a realizzare “entro la fine del mandato consiliare un’opera di fitness inclusiva all’interno di un parco pubblico della città, facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici, in un’area di facile accesso per persone diversamente abili” l’istanza presentata dal M5s è stata approvata anche con i voti di Pd e Modena bene comune; contrari Art.1 Mdp Per me Modena, FI, Lega nord, Energie per l’Italia.
Inoltre una quota delle risorse dedicate alla Mobilità Sostenibile potrà essere destinata “per far ripartire, con una compartecipazione pubblica per quanto a tempo determinato, il progetto CityPorto, in collaborazione con le associazioni di categoria” come proposto dal M5s. L’ordine del giorno (approvato anche con i voti di M5s, Pd, Art.1 Mdp Per me Modena e Modena bene comune; contrari FI; astenuti Lega nord ed Energie per l’Italia) impegna anche a “individuare la struttura più idonea per ospitare l’hub valutando, se tecnicamente possibile, l’utilizzo di una porzione del Novi Park” e “a definire, in un’ottica di medio termine, politiche progressivamente più restrittive sugli accessi commerciali generalizzati al centro storico, in modo da agevolare un’adesione consistente al CityPorto”.
Infine, è stato approvato l’ordine del giorno di Energie per l’Italia per modificare il regolamento in merito alle tariffe Imu al fine di poter consentire di beneficiare dell’aliquota agevolata, stabilita dal Comune, per gli immobili concessi in locazione a canone concordato, annullando gli eventuali atti di accertamento nel frattempo già emessi ed eliminando la previsione della necessaria presentazione di un’apposita dichiarazione attestante i dati catastali dell’alloggio.
Gli odg respinti dall’Assemblea consiliare
È stato respinto dall’assemblea consiliare l’ordine del giorno presentato congiuntamente dal Movimento 5 stelle e da Art.1-Mdp-Per me Modena, illustrato da Mario Bussetti, che invitata la Giunta a verificare quale sarebbe la cifra necessaria per chiudere la convenzione con Modena parcheggi, stipulata nel 2008 per la progettazione, costruzione e gestione in project financing del parcheggio interrato del Novi Park. L’ordine del giorno (respinto con il voto a favore M5s, Art.1-Mdp-Per me Modena, Modena bene comune, FI; Lega nord; contrari Pd, non voto di Energie per l’Italia) chiedeva quindi di “effettuare tutte le operazioni necessarie alla chiusura della convenzione, estinguendo l’impegno finanziario tramite un nuovo indebitamento o, in subordine, la vendita di una parte delle azioni di Hera, o attraverso un mix delle due azioni”, e di ricercare “l’equilibrio di parte corrente nelle more di bilancio o valutando eventualmente l’applicazione di una tassa di scopo (o incremento dell’addizionale comunale) e inserendo, nella valutazione prospettica, anche un’eventuale plusvalenza pubblica nella gestione diretta o delegata della sosta”.
Il Consiglio ha bocciato anche altri due ordini del giorno presentati dal Movimento 5 stelle, per la definizione di un protocollo d’intesa con Unimore per sviluppare nuovi modelli di cyber security a disposizione delle Forze dell’ordine (a favore M5s e Modena bene comune, FI, Energie per l’Italia, Lega nord; contrari Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena), e per destinare una somma adeguata a opere di manutenzione straordinaria della casa residenziale per anziani Ramazzini (a favore M5s e Modena bene comune; contrari Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena e astenuti Energie per l’Italia, Lega nord e FI).
Tutti respinti, con il medesimo voto (a favore FI, Energie per l’Italia, Lega nord; contrari Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena, M5s e Modena bene comune), gli ordini del giorno presentati dal gruppo di Forza Italia e illustrati da Adolfo Morandi. Il primo verteva sulle politiche contro la criminalità e chiedeva all’Amministrazione di liberare risorse da destinare alla Polizia municipale per istituire il vigile di quartiere con compiti di controllo del territorio e di “intelligence” sulla presenza di persone sospette e segnalate; un secondo ordine del giorno, sulla sicurezza idraulica del territorio, chiedeva di eliminare spese superflue ed aumentare l’efficienza della macchina comunale per “stanziare più risorse per gli interventi di pulizia e manutenzione dei canali, e il monitoraggio della tenuta degli argini dei fiumi”. Altri due temi erano le politiche per l’occupazione e il lavoro, sviluppando la collaborazione tra il mondo del lavoro e la scuola, in particolare gli istituti tecnici, e l’università, e il sostegno alle imprese, con la richiesta di ridurre l’Imu e, almeno per la metà, i coefficienti della Tari e di ogni altra tassa applicabile all’attività di impresa. E ancora, l’ordine del giorno per il sostegno alla famiglia con la previsione di un “bonus bebè”, della revisione della Tari in funzione del reddito suddiviso per il numero dei componenti della famiglia, dell’esenzione dell’Imu per gli alloggi dati in comodato gratuito ai figli. Infine, si chiedeva anche il ricollocamento delle sedi comunali prevedendo il recupero di fabbricati lasciati in abbandono e valutando l’acquisti dell’immobile di via Santi attraverso dismissioni del patrimonio disponibile. L’assemblea ha respinto, anche in questo caso con il medesimo voto (a favore FI, Energie per l’Italia, Lega nord; contrari Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena, M5s e Modena bene comune), i due ordini del giorno a firma del capogruppo Andrea Galli che chiedevano di stanziare la somma minima di centomila euro per effettuare entro sei mesi la ricognizione dello stato dei marciapiedi di tutto il Comune in modo da programmarne il rifacimento e di effettuare una variazione di bilancio per trovare le risorse necessarie a rifondere delle spese legali sostenute l’agente della Polizia Municipale rimasta ferita nel corso dello sgombero degli immobili in zona sant’Eufemia .
Il Consiglio ha detto no anche ai due ordini del giorno presentati congiuntamente da Energie per l’Italia e Lega nord: uno per la rideterminazione delle aliquote Imu e Tasi sulle abitazioni in comodato gratuito a parenti di primo grado in linea retta (a favore Energie per l’Italia, Lega nord e FI; contrari Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena e Modena bene comune; astenuti M5s), e un secondo per l’adozione di politiche e provvedimenti per sostenere le famiglie, con particolare attenzione a quelle numerose, e incentivare la natalità prevedendo incentivi progressivi per ogni figlio successivo al primo e, analogamente, riduzioni tariffarie o sconti sui servizi per le famiglie con più di un figlio (a favore Energie per l’Italia, Lega nord e FI; contrari Pd, M5s, Art.1-Mdp-Per me Modena e Modena bene comune).
Ok alle delibere della manovra finanziaria
Insieme al Bilancio 2019-2021, approvato con il voto a favore della maggioranza (Pd e Art.1-Mdp-Per me Modena, tranne Domenico Campana che si è astenuto), e con il voto contrario di M5s, FI, Energie per l’Italia, Lega nord e Modena bene comune, il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 20 dicembre, ha approvato anche le cinque delibere collegate alla manovra finanziaria.
Si tratta della convenzione per l’affidamento della gestione del tributo comunale sui rifiuti (Tari) per il triennio 2019-2020-2021, approvata con il voto a favore maggioranza (Pd e Art.1-Mdp-Per me Modena escluso Domenico Campana che si è astenuto), contrari M5s, Modena bene comune, Forza Italia, Energie per l’Italia, Lega nord.
Con lo stesso voto sono state approvate anche le delibere sulla nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (Dup) 2019-2021; sull’Imposta comunale (Iuc) e sull’individuazione dei servizi a domanda individuale. Le imposte locali non cambiano (i modenesi continueranno a beneficiare del taglio della Tasi sulla prima casa deciso dal Governo per il 2017 e che vale in città 19 milioni di euro) e anche per la Tari, per la definizione della quale manca ancora il Piano economico finanziaria di Atersir, l’obiettivo è mantenere invariate le tariffe senza rinunciare a un miglioramento dei servizi. Si conferma inoltre la riduzione delle rette dei nidi e delle scuole d’infanzia decisa lo scorso anno, in un’ottica di sempre maggiore equità sociale.
È stata approvata con il voto favorevole della maggioranza (Pd e Art.1-Mdp-Per me Modena), e quello contrario di M5s, Modena bene comune, Forza Italia, Energie per l’Italia, Lega nord la delibera sulle aree incluse nel Peep e nel Pip con la determinazione delle entrate previste per la concessione in diritto di superficie del comparto Peep Negrelli 1 (59 alloggi), pari a 672 mila euro; per i riscatti dei diritti di superficie dei Peep, pari a 650 mila euro; per le cessioni in proprietà delle attività produttive terziarie (Pip), pari a 50 mila euro.