Riconoscere dignità a ognuna delle persone morte nel mare Mediterraneo o ai confini d’Europa, nominandole una a una, per fermare l’emorragia di umanità che sta abbrutendo la nostra società. È l’obiettivo della Maratona dell’umanità, lettura collettiva dei nomi di 34.361 migranti morti tra il 1993 e il 2018 nel tentativo di raggiungere l’Europa, che si svolgerà a Modena in Piazza Grande dalle ore 8 del 22 dicembre alle ore 13 del 23 dicembre 2018 per un totale di 29 ore, in una staffetta di comuni cittadini, rappresentanti delle istituzioni, sportivi, artisti, che andrà avanti per tutto il giorno e per tutta la notte.
La Maratona dell’Umanità è coordinata dal Centro Servizi per il Volontariato di Modena e promossa da Porta Aperta Modena, Modena per gli Altri, Forum Provinciale del Terzo Settore, Tam Tam di Pace, Scuola di Pallavolo Anderlini con il patrocinio del Comune di Modena e della Provincia di Modena.
Un’azione simbolica ma al tempo stesso concreta, che vedrà decine di lettori e lettrici alternarsi, nel cuore del centro cittadino: piazza Grande, patrimonio Unesco, ospiterà la lunga maratona proprio accanto alla Preda Ringadora, monumento simbolo del diritto di parola, pietra marmorea sulla quale, da tempo immemorabile, si sono sempre svolte “arringhe”, comizi e manifestazioni.
Tante le adesioni: il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’arcivescovo don Erio Castellucci, i Modena City Ramblers, Alberto Bertoli (figlio del cantautore Pierangelo), la parlamentare europea Cecile Kyenge, i rappresentanti delle comunità straniere sul territorio, e tanti comuni cittadini faranno sentire la loro voce, insieme al mondo della scuola, dell’informazione, sportivo, del terzo settore.
Dai naufragi nel Mediterraneo ai tentativi di traversata a nuoto del fiume Evros, tra Turchia e Grecia, da chi è soffocato nel fondo di un camion o sul tetto di un treno a chi è morto di freddo lungo la Balkan Route, da chi è stato identificato a chi è rimasto senza nome: la lettura renderà omaggio a ognuna e ognuno dei 34361 donne, uomini e bambini la cui morte è stata documentata dal progetto “United Against Refugee Deaths”, in una lista pubblicata in Italia dal settimanale “Internazionale”.
“La maratona dell’umanità è una testimonianza coraggiosa, una sfida a recuperare il senso dell’essere umani – spiegano i promotori – E una denuncia, anche, della tragedia infinita che si compie nel nostro mare, che qui rappresentiamo leggendo i nomi di chi, per attraversarlo in cerca di una vita migliore o in fuga da situazioni insostenibili, in quel nostro mare è morto. E’ un lungo elenco, ma ancora parziale, che prende avvio nel 1993, e attraversa quindi diversi anni e diversi governi, e provoca una vertigine, a leggerlo. Morti di cui si parla poco, che vogliamo ignorare per preservare la nostra serenità conquistata a fatica. Persone che accusiamo di essere colpevoli della nostra mancata serenità, anche. Ma per noi, sabato e domenica, saranno persone, e basta. Per questo vogliamo leggere tutti i nomi della lista, perché nessun uomo è un’isola, e la morte di questi uomini, donne e bambini ci sminuisce. Tutti. Vogliamo abbattere il muro di indifferenza complice di queste morti e urlare forte che la nostra città, Modena, non vuole essere né indifferente né connivente – concludono i promotori – Così abbiamo ideato questo gesto concreto e forte di sensibilizzazione”.