Un progetto di traduzione in simboli del menù della mensa scolastica affinché anche i bambini con disabilità comunicativa complessa possano essere consapevoli di che cosa viene loro proposto da mangiare a scuola. Lo hanno ideato e realizzato gli operatori che all’interno della Neuropsichiatria Infanzia e adolescenza dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia si occupano di Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Il progetto pilota è partito oggi, mercoledì 5 dicembre, con la formazione degli insegnanti, poi si procederà con il coinvolgimento dei ragazzi e in seguito se ne auspica un’ampia diffusione nelle scuole. Le prime classi coinvolte sono tre seconde e due prime delle Primarie Leopardi e King di Reggio Emilia.
In sostanza il menù della mensa scolastica è stato trasformato in simboli come gesto di attenzione a chi è portatore di disabilità comunicativa (come i ragazzi affetti da disabilità intellettiva o paralisi cerebrale con compromissione significativa del linguaggio, ma non solo). I principali obiettivi sono l’inclusione, l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione. L’iniziativa offre infatti ai bambini l’opportunità di essere consapevoli e di comprendere gli ingredienti degli alimenti che vengono loro proposti e di esprimere le proprie preferenze. Permette inoltre l’anticipazione e la condivisione con i compagni delle proposte alimentari che cambiano nell’arco della settimana.
L’approccio della Comunicazione Aumentativa Alternativa consente, a chi ha difficoltà, di interagire meglio con gli altri e con l’ambiente. Le strategie e gli strumenti utilizzati sono utili per i bambini che hanno delle patologie che compromettono la comunicazione e per i piccoli stranieri che non parlano la lingua italiana, ma sono anche motivanti per tutti gli altri bambini. Il progetto di cui inizia la prima fase in questi giorni, proseguirà per tutto l’anno scolastico con una verifica sia intermedia che finale.
Alla realizzazione del progetto hanno collaborato Officina Educativa, Cirfood, Reggio Emilia Città senza barriere/Fcr e Gis- Genitori per l’inclusione sociale.