Il Sindaco Virginio Merola ha consegnato il Nettuno d’Oro a Franco Grillini, tra i fondatori del movimento gay italiano e presidente onorario di Arcigay. La cerimonia di conferimento, si è svolta questo pomeriggio a Palazzo d’Accursio nella sala del Consiglio comunale. Di seguito l’intervento del Sindaco Virginio Merola:
“Abbiamo fatto in modo che Franco Grillini sedesse anche nei banchi del Consiglio comunale, come sapete è stato consigliere provinciale, consigliere regionale, parlamentare, e il fatto che abbiamo dovuto sconfinare in questa sala e non siamo nella Sala Rossa, come era previsto, la dice lunga sul significato profondo e sentito di questa cerimonia. Io vorrei cominciare dicendo che diamo questo Nettuno d’Oro per riconoscere e ringraziare Franco Grillini per quello che ha fatto, per i diritti civili del nostro Paese e per la reputazione di questa città. Per i diritti civili e per la reputazione, perché, come sapete, come sa bene Franco, c’è una sola parola nel simbolo del Comune di Bologna, “Libertà”, è una parola che va interpretata continuamente nelle vicissitudini della storia ma questa parola i bolognesi finora hanno saputo interpretarla al meglio e Franco è l’espressione migliore di questa capacità dei bolognesi di rendere onore a questa parola con i fatti e con le azioni.
C’è infatti una libertà di fare e c’è una libertà dalle oppressioni, e lui le ha sapute interpretare al meglio insieme a tanti di voi. Libertà di costruire un movimento per rivendicare i diritti, fino ad allora negati, libertà di vedersi assegnata una sede per la prima volta, che riconosceva il movimento gay della nostra città, qui c’è la generazione che nel 1982, insieme a Franco, ha dato vita alla prima sede del movimento gay nel nostro Paese. Libertà di lottare contro l’AIDS, libertà di riconoscere alle famiglie la possibilità di unirsi, fino all’unione civile. E libertà dalle discriminazioni, libertà dall’omofobia, dal razzismo. Di tutte queste libertà Franco è stato un protagonista ed è un protagonista insieme a tante e a tanti di voi. Ha ragione quando dice che quella del movimento gay è stata una “rivoluzione gentile”, è stata una rivoluzione che si è affermata senza violenza, senza costruire contrapposizioni che portassero il nostro Paese al momento in cui siamo che purtroppo è un momento di contrapposizioni, una rivoluzione gentile perché, al di là delle aspirazioni di tanti come noi che si ostinano a chiamarsi di sinistra, per fortuna quella rivoluzione gentile c’è stata, al di là delle nostre capacità, e Franco ha saputo interpretare assieme a tanti di voi questo processo perché le manifestazioni del Gay Pride, con la loro partecipazione corale testimoniano quello che è prezioso e che Bologna insieme a voi deve ricordare al nostro Paese, non si può parlare di diritti calandolo dall’alto perché si fanno guai, e poi arriva qualcuno che cala, invece dei diritti, dall’alto, delle discriminazioni.
Il movimento gay ha saputo crescere diventando movimento di popolo e il Gay Pride, con migliori di persone in Italia e nel Mondo, testimonia che la società voleva, prima ancora della politica, che quei diritti fossero riconosciuti. Quindi un grande cambiamento, che ha pervaso la nostra società, molto di più dei tanti tentativi di riforma, perché ha coinvolto in un giudizio positivo larghi strati della popolazione italiana sul fatto che era ora di non discriminare ma di riconoscere alle persone omosessuali pari dignità e pari voce nella determinazione della politica nazionale. È stato un grande movimento che continuerà, io e Franco non abbiamo nessuna intenzione di farci da parte insieme a tanti di voi e perché, come sapete, ci hanno appena detto che esiste la terza età e che quindi fino a 75 anni siamo degli adulti un po’ invecchiati, ma siccome arriveremo oltre i 90 anni, eviteremo magari tutti di dire a Franco perché come sapete si scatenerebbe un’orazione per ore e ore di cui ha beneficiato il nostro grande Parlamento perché Franco ha avuto molto da dire al nostro Parlamento, io credo che abbia anche passato più ore a cercare di convincere gli esponenti della sinistra che era opportuno un provvedimento, tanto per non farsi autocritica in pubblico.
Credo che abbia speso molte parole per fare comprendere che era una cosa che andava al di là degli schieramenti politici, e che un Paese civile doveva interpretare questo come una rivoluzione di costume e di vita per tutto il Paese al di là degli schieramenti politici. Quindi, senza emozionarmi, voglio dire che Franco Grillini è un grande figlio della vera Bologna, quella europea, una Bologna che è una città dei diritti umani, dei diritti civili, dei diritti sociali. Conoscendo bene il dialetto ha saputo davvero parlare con tutto il mondo della necessità di sostenere i diritti in questo Paese. E quindi, in un Paese nel quale il Governo manda gli immigrati per strada e sindaci zelanti danno battaglia per rendere obbligatorio il Presepe e il Crocifisso, bene venga quello che ha fatto Franco Grillini e che noi continueremo a fare insieme a lui, una rivoluzione gentile anche per la nostra città, perché la stiamo facendo insieme perché siamo ostinati a cercare il dialogo, la convivenza e il rispetto della laicità.
Quindi questo è anche un modo per dirci, e per dire a Franco, che la buona battaglia continua, che c’è ancora tanto da fare e che contiamo sempre sull’operato di Franco, l’età non conta, contano le opere. Sappiamo bene che Franco non starà zitto e continuerà nella battaglia insieme a noi e lo diciamo assumendoci insieme questo impegno: Bologna è europea e resterà tale, i confini e i muri ci stanno stretti, seguiremo l’esempio di Franco Grillini e tutti insieme ci aiuteremo a sconfinare nell’umanità”.
Subito dopo l’intervento del Sindaco, l’assessora ai Diritti LGBT Susanna Zaccaria ha letto la motivazione ufficiale del conferimento (in allegato). Ha concluso la cerimonia l’intervento di Franco Grillini.
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(Ph Giorgio Bianchi – Comune di Bologna)