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Il sindaco di Modena in occasione dell’apertura del Festival della Migrazione

“Il decreto Salvini non ci renderà più sicuri, accadrà il contrario: né umanità né sicurezza. Faremo tutto ciò che è democraticamente lecito e possibile per sconfiggere questa politica”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo oggi, venerdì 9 novembre, all’apertura del Festival della Migrazione promosso da Porta Aperta, Fondazione Migrantes, Crid del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore e IntegriaMo.

Così come il cosiddetto decreto dignità “non porta dignità ma disoccupazione”, ha spiegato il sindaco, anche il decreto sicurezza del ministro Salvini porterà “più irregolari e più insicurezza”. Per Muzzarelli, infatti, si tratta di “una gigantesca speculazione elettorale, sulla pelle dei migranti e degli italiani”. Il provvedimento non contiene strumenti per i rimpatri, “non toglie nessuno dalle strade, alimenta la xenofobia e i rigurgiti di razzismo”.

Per il sindaco serve certamente “severità e rigore, ma non a scapito dei diritti umani”. La vera integrazione, per Muzzarelli, passa dal governo dei fenomeni migratori nel rispetto di chi emigra e di chi accoglie: servono “umanità e fermezza, difendendo i diritti di tutti e facendo rispettare i doveri di tutti: non possono esserci diritti senza doveri e per chiedere doveri dobbiamo saper dare diritti”.

E Muzzarelli ha criticato il provvedimento della Regione Lombardia che assegna incentivi ai Comuni che non utilizzano richiedenti asilo per svolgere attività. “Come si può tuonare tutti i giorni contro i richiedenti asilo che stanno in giro e non fanno niente – ha chiesto il sindaco – e poi penalizzare i Comuni che li impiegano per lavori utili ai loro cittadini, di pulizia delle strade o dei giardini? Da una parte si nega la mensa ai bambini stranieri dall’altra si nega la possibilità ai richiedenti asilo di restituire con il loro impegno un po’ dell’accoglienza che ottengono. A Modena – ha concluso Muzzarelli – continueremo a incentivare questo tipo di attività: chi viene da fuori deve accettare le regole e contribuire al bene pubblico, donando un po’ del suo tempo in cambio di ciò che riceve”.

Il sindaco ha concluso annunciando che anche quest’anno il Comune darà simbolicamente la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini stranieri nati in Italia che completano il ciclo delle scuole elementari e “continueremo a fare lavorare i richiedenti asilo nei parchi, nelle scuole e là dove occorre insieme ai nostri volontari dei quartieri, ai volontari del verde, ai genitori nelle scuole, alle associazioni”. Citando Giovanni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes della Cei, ha poi affermato: “La sfida oggi è la capacità di costruire un paese dove le diversità, la presenza di persone di paesi, culture e religioni diverse, sappiano comporsi in una realtà più ricca. Questo è il nostro orizzonte. Vogliamo una comunità aperta e in pace”.

















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