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Castelnovo Monti: uno spettacolo per far riflettere i giovani su demenza e disturbi cognitivi

Venerdì 9 novembre è previsto un significativo appuntamento, rivolto alle scuole superiori di Castelnovo Monti, al Teatro Bismantova: alle 11.30, grazie alla collaborazione tra Coopselios e l’Amministrazione Comunale, sarà proposto lo spettacolo e progetto culturale dal titolo “Il problema”, messo in scena dalla compagnia “Teatri di Bari”. Un progetto che si propone di raccontare alle nuove generazioni il tema molto attuale e certo non semplice da trasmettere della demenza e dei disturbi cognitivi.
Nel 2018 Coopselios, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Castelnovo e Villa Minozzo ha festeggiato i 30 anni della Casa Residenza Anziani di Villa Minozzo, i 25 anni della CRA Villa delle Ginestre e i 20 anni della Residenza Sanitaria Assistenziale I Ronchi, e in questo contesto vuole offrire al territorio un’occasione culturale per riflettere sul tema dei servizi alla persona e in particolare rivolti alle persone fragili, sensibilizzando in particolare le nuove generazioni sui temi della fragilità, dell’anzianità e sull’importanza che ha la comunità nel sostenere queste persone e le loro famiglie.
“Nei prossimi mesi – spiega Coopselios – vorremmo dare vita a un concorso di idee che coinvolga gli studenti che hanno partecipato allo spettacolo, producendo un elaborato, come un saggio breve, un articolo, una poesia, fotografie o video, che saranno valutati da una commissione che ci vedrà collaborare con le scuole e l’Amministrazione Comunale. I vincitori riceveranno un premio in denaro o buoni spesa”.
Aggiunge l’Assessore alla Cultura e al Welfare Emanuele Ferrari: “Ancora una volta il teatro diventa luogo d’elezione per far riflettere sulla persona umana e sui percorsi di vita che riguardano il prendersi cura e i legami che si creano nel dialogo quotidiano tra le generazioni. La storia di Coopselios e del suo lavoro sul territorio, in stretta collaborazione con il servizio socio sanitario, è significativa di questo sguardo sottile che riconosce i vissuti e valorizza anche le fragilità. Speriamo che le scuole possano cogliere questa proposta che diventa anche occasione di un percorso da condividere e su cui sperimentarsi anche in un’ottica di percorsi professionali che alcuni nostri istituti della montagna da tempo promuovono con sensibilità e senso di prospettiva”.

















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