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Fiorano: gli assessori firmano per l’educazione alla cittadinanza nelle scuole

Il sindaco Francesco Tosi e gli assessori del Comune di Fiorano Modenese Riccardo Amici, Davide Branduzzi, Monica Lusetti, Fiorella Parenti e Morena Silingardi, hanno firmato la legge di iniziativa popolare per l’educazione alla cittadinanza, come materia con voto autonomo nelle scuole di ogni ordine e grado, promossa dall’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Il Comune di Fiorano Modenese, con iniziativa autonoma, ritenendolo un tema fondamentale, ha inserito nei Progetti di Qualificazione Scolastica per le proprie scuole diversi percorsi di educazione alla cittadinanza, in particolare attraverso il Consiglio Comunale dei Ragazzi, un percorso formativo integrato tra scuola e comune, per promuovere pratiche di cittadinanza attiva; accrescere il senso di appartenenza alla comunità; rendere attiva la pratica della partecipazione; sperimentare le forme dell’organizzazione civica e politica, quale occasione per recepire in modo più profondo le regole democratiche sulle quali si fonda il vivere civile; fare esercitare ai più giovani il loro diritto di cittadinanza; sviluppare nei confronti delle istituzioni e dei servizi sensibilità nei confronti del rapporto città-giovani generazioni.

Sempre nell’ambito dei progetti di qualificazione, vengono svolti laboratori di storia, di storia e memoria, progetti per la promozione della cittadinanza responsabile e un progetto finalizzato alla realizzazione del concerto dei bambini di scuola primaria in occasione del XXV Aprile, durante il quale la scuola racconta alla comunità il percorso effettuato, attraverso uno spettacolo di parole e musica.

L’Anci nazionale, da parte sua scrive: “Diviene sempre più urgente il recupero di una dimensione educativa che formi i giovani cittadini ai principi che consentono uno sviluppo civile della società italiana e una conservazione e cura dei legami di coesione sociale, indispensabili per immaginare un futuro vivibile e uno sviluppo possibile per il nostro paese. Nella scuola si assiste da anni a un progressivo indebolirsi del senso di responsabilità e del rispetto reciproco, che rende sempre più difficile il lavoro degli insegnanti e più faticoso l’apprendimento degli studenti, soprattutto di quelli più fragili. La necessità si dimostra, poi, ancora più pressante se poniamo

mente alla crescita demografica garantita oggi dai cittadini immigrati, e ai numerosi nati in Italia di seconda generazione. Imparare a essere cittadini è un obiettivo raggiungibile, il cui perseguimento non è più rinviabile. Un altro fattore di urgenza si è di recente manifestato con il crescente scollamento delle generazioni più giovani dal senso delle esperienze di guerra e di lotta al nazifascismo che hanno influito sulla storia dell’Italia quale oggi la conosciamo: ignoranza, superficialità, adesione a ricostruzioni verosimili e non vere sono soltanto alcune delle forme che ha assunto il distacco dei cittadini dalla storia della comunità cui appartengono. Si tratta di un legame invece fondante per qualunque esperienza di cittadinanza, che può e deve essere costruito, alimentato e custodito. Per farlo è necessario sottolineare il valore della memoria, l’affermazione dei concetti di pace, fratellanza e libertà nella costruzione della coscienza del bambino-cittadino. Riconoscere il valore del ricordo delle conquiste e dei sacrifici di chi ci ha preceduto muove dalla conoscenza delle nostre radici e della nostra identità. Ciò che siamo stati, siamo e saremo. E non possiamo permetterci di affidare un mattone così importante della coesione sociale alla spontaneità estemporanea dell’educazione familiare o dei percorsi individuali di educazione non formale”.

















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