“E’ stato rinnovato nei giorni scorsi il contratto nazionale dei lavoratori edili delle aziende industriali e cooperative che riguarda oltre un milione di addetti sul territorio nazionale. Dopo due anni di attesa e mobilitazioni anche gli edili hanno il loro contratto rinnovato, e questo rinnovo è per il settore il primo dopo l’accordo interconfederale del 9 marzo 2018. E’ un rinnovo che vedrà nelle tasche dei lavoratori un aumento salariale certo, senza verifiche, e soprattutto il salario non è stato sostituito con il welfare aziendale”.
Il contratto porterà nelle tasche dei lavoratori un aumento al terzo livello, che è il livello dove si collocano i lavoratori specializzati, pari a euro 71,50.
Soldi freschi nelle tasche dei lavoratori che consentiranno di alimentare i consumi a favore di una ripresa della domanda interna.
Oltre all’aumento salariale è previsto un fondo per i prepensionamenti degli edili per rispondere concretamente e per via contrattuale ai problemi che ha causato la legge Fornero e che nessuno al di là degli annunci sta affrontando, affiancato ad un fondo che dovrà agevolare l’entrata nel settore di giovani con nuove professionalità che sempre di più necessitano a fronte delle nuove tecnologie che si affacciano.
Inoltre è prevista la costituzione di una delle sanità integrative più grandi di questo Paese.
Con il rinnovo di questo contratto oggi i lavoratori edili avranno aumenti salariali certi, un messaggio chiaro sul rinnovo generazionale nel settore, un rilancio delle casse edili al servizio dei lavoratori e della lotta all’irregolarità e sicuramente una proposta di sviluppo industriale che passa dall’aumento del valore aggiunto e non dalla competizione sui costi per rilanciare il settore.
L’auspicio ora è che anche con le imprese artigiane si arrivi ad un rinnovo in tempi rapidi a condizioni simili.
Adesso la parola passa ai lavoratori che nei prossimi mesi dovranno esprimersi sul rinnovo del contratto nazionale”.
(Maurizio Maurizzi, Segretario generale Fillea-Cgil Emilia Romagna)