Torna a luglio la quattordicesima mensilità per quasi tre milioni e mezzo di pensionati italiani con trattamenti al minimo o inferiori a mille euro. Una boccata d’ossigeno e un risultato importante, frutto anche dell’impegno di Anp-Cia, in prima fila in questi anni con manifestazioni in tutt’Italia e una petizione popolare che ha raccolto oltre 100mila firme.
Secondo l’Associazione pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, è necessario però che la quattordicesima venga stabilizzata e diventi parte integrante della prestazione pensionistica in essere – sottolinea Giorgio Davoli, presidente Anp di Reggio e vice presidente regionale -. Una richiesta che Anp rilancia adesso al nuovo Governo, assieme a una serie di istanze e proposte che hanno come obiettivo restituire dignità e giustizia sociale a tanti anziani nel nostro Paese.
L’Anp-Cia individua in particolare otto priorità da ridiscutere con istituzioni e politica: le pensioni minime dovranno raggiungere almeno il 40% del reddito medio nazionale come indicato dalla Carta Sociale Europea; si dovrà prevedere un ulteriore aumento della “No Tax Area”, ovvero niente tasse sulle pensioni fino al valore di tre volte le minime; serve modificare il meccanismo d’indicizzazione delle pensioni con un paniere pensato sui reali consumi degli anziani, cioè beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi. Inoltre, per l’Anp, bisogna inserire gli agricoltori tra le categorie di lavoratori impegnati in mansioni usuranti per usufruire dell’anticipo pensionistico senza penalizzazioni; occorre incrementare la dotazione finanziaria del Servizio sanitario nazionale e i fondi per la non autosufficienza; è necessario rendere attivi i servizi socio-sanitari nelle aree rurali e montane del Paese e realizzare una strategia di politica sociale volta alla valorizzazione del ruolo attivo dell’anziano nella società.